Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
La Lacrima L'Occhio chiuse la palpebra e la lasciò andare.
Per un istante, la Lacrima rimase indecisa se terminare o meno la propria esistenza sopra la lettera scritta da una ragazza tormentata dall’amore. Optò di rigare dritta in quanto voleva arrivare fino in fondo. «Ti amo!» udì improvvisamente, e mentre via via scendeva da una guancia rosea, calda e vellutata, labbra tremanti la baciarono. La Lacrima venne inghiottita e continuò imperterrita la sua corsa verso il Cuore.... (continua) Giuseppe Scilipoti 19/01/2019 - 13:52 commenti 12 - Numero letture:1090
La lacrima del bambino In lontananza la miopia non mostrava con chiarezza le immagini. La vita scorreva davanti, davanti agli occhi da bambino, davanti agli anni adolescenziali.. persi. Il pensiero si tramutava in assurdità. Il giudizio esterno non era dovuto da ciò osservato. Lo sviluppo sensoriale era praticamente in discesa, come su di una collina sbiadita dalle fitte nebbie di fumo tossico. Il frutto è stato lasciato a marcire tra le incoerenze e le insicurezze generali, coltivando senza sosta una splendida solitudine apatica. Le lenti ingrandivano la sostanza ingerita, le sensazioni apparentemente fornite rendevano i fumi molto meno fitti, traforando un cielo povero, pieno di toppe. Non vi era permesso attraversare la foschia, di discendere la collina. Un divieto mentale era in grado di lasciar marcire inconsciamente e interiormente quel povero frutto incosciente e inconsapevole del danno che gli si stava recando. I fulmini provenienti dai fori celesti a malapena riuscivano ad accendere quella sigarett... (continua)
Alessandro . 06/11/2016 - 17:25 commenti 2 - Numero letture:1398
La madre di Sara Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato.
«A colazione, ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo ed uscì dalla stanza per continuare a svolgere le mansioni. Sara sospirò, tenendo la mano dell'anziana genitrice, come per paura di perderla anche fisicamente da un momento all'altro. Ada rimase immobile e con un'espressione vitrea che contribuiva a rafforzare quella sorta di baratro invalicabile. La mattinata passò, l'orario di visita finì, tra silenzi, qualche frase e poche righe scritte su della carta beige da una figlia sopraffatta dal cupo dolore. «Mammina, tornerò domani» le promise Sara, dandole un bacio sulla fronte. Nel lasciare la camera dimenticò la penna stilografica e il diario aperto sul comodino da RSA dalle quattro ruote piroettanti. Ecco cosa scrisse quel giorno, in data... (continua) Giuseppe Scilipoti 29/09/2018 - 19:02 commenti 13 - Numero letture:1056
La riconosci Lo conosci quel freddo?
Certo che lo conosci, é lo stesso che hai provato anche tu prima di me, quando mi chiedevi di scaldarti con le mie attenzioni. Lo stesso freddo che hai provato quando ti è stata strappata la pelle dall'anima, quando ti hanno squoiato il cuore ancora pulsante dal petto facendotene vedere i resti mentre ancora eri coscente. Riconosci quell' espressione? Credo proprio di si, é la stessa che avevi tu, mentre imploravi pietà con lui tra i singhiozzi di un pianto che non dà tregua nemmeno per prendere fiato. Lo stesso pianto che hai provato quando tutto ciò che avevi costruito é stato demolito senza rispetto nel freddo letto di un'altra persona, mentre tu con la mente del cuore disegnavi e scrivevi come avresti voluto il vostro futuro insieme. Ricordi quelle parole? Certo che le ricordi, la stessa frase, la stessa freddezza, la stesse sillabe e consonanti che hanno demolito ogni tua convinzione, strappato ogni tua radice, sciolto nell'acido ogni t... (continua) Daniel Bertuolo 12/01/2016 - 23:14 commenti 2 - Numero letture:1297
La solitudine di una panchina coperta di neve Era domenica sera e stava nevicando. Ho sempre amato la neve, mi ha sempre dato un senso di pace, probabilmente dovuto al modo con cui si distacca dal cielo.
Quella sera ero uscita, non ero lucida mentalmente, mi sentivo distrutta, sola e abbandonata a me stessa. Mi sentivo Atlante, costretta cioè a portare il peso del mondo sulle mie spalle. Non era tardissimo, ma durante tutto il mio tragitto non avevoo incontrato anima viva. Le uniche testimonianze del passaggio di esseri umani erano le impronta delle scarpe delle persone e la neve sciolta e marrone sulla strada principale. L'unico posto non contaminato era una panchina coperta di neve. Chi si siederebbe mai su una panchina coperta di neve? Chi oserebbe mai avvicinarsi ad essa? Viene percepita come inutile perché non in grado di soddisfarne le nostre umane esigenze. Quella sera mi sono sentita come quella panchina: ignorata, inutile, ma soprattutto sola. Alla fine è questo che sono. Ho provato a contare su me stessa, a salvarmi d... (continua) Miriam Fouiteh 16/12/2017 - 20:10 commenti 3 - Numero letture:1015
La verità La verità è che io ho paura. Paura di morire, paura che le cose possano finire, paura che non ci sia tempo, o almeno non abbastanza. Non sono un codardo ed è proprio per questo che mi sono messo a riflettere, una paura del genere è inconcepibile, una paura che ti attanaglia con il silenzio della notte e che ti fa sperare che quelle ombre e quella quiete passino presto malgrado anche presto ti sembri già troppo tardi. Credo che questa sia la paura di chi non ha mai vissuto, credo che sia così, è la paura di chi non ha ancora mai avuto, di chi si ferma davanti ad un muro e lo fissa con gli occhi così spenti da sembrare solo disegnati per pietà sulla faccia.
La verità è che io odio la notte, la odio quando prima la amavo, quella pace, quella calma, quella solitudine che mi rapiscono la mente e la trascinano in posti che il chiasso del giorno non mi permette di raggiungere. Semplicemente la odio. Credo sia per questo che molta gente alla fine della giornata faccia di tutto per stordirsi,... (continua) Simone Coriandoli 20/02/2015 - 02:10 commenti 6 - Numero letture:1320
La voce del Poeta "Mi vidi riflesso sullo specchio dell'acqua". Solo un'ombra riuscivo a vedere, non volevo più vivere, i miei occhi ormai consumati avevano smesso di liquefarsi come una candela che si stava spegnendo lentamente, il suo profumo non pervadeva più il mio corpo perché non avevo più alcun corpo, solo un cuore continuava a battere sempre più lentamente perché ormai era stanco di soffrire per amore.
Te ne andasti, senza voltarti ed io che non sono riuscita a raggiungere il tuo cuore ho smesso di scrivere parole d'amore che mi accompagnavano nei giorni vuoti, che cullavano i miei sogni e illuminavano i miei giorni bui e mi sono annullata. Come per magia una dolce melodia mi raggiunse, una luce intensa illuminò il mio corpo e una vocina sussurrò: "non devi permettere a nessuno di annientarti" sono la voce del poeta che c'è in te e devi continuare a scrivere e vivere per te stessa e per quelli che ancora ti amano, la vita è un dono prezioso e come tale la devi custodire! ... (continua) Milena Barattieri 13/01/2017 - 20:19 commenti 7 - Numero letture:1170
Lacrime di notte Mi ritrovo a letto, in posizione fetale, e sto piangendo… nessuno mi sente piangere, il mio bimbo dorme da 3 ore, ha saltato la cena per la stanchezza dopo una giornata piena tra giochi e asilo, il mio compagno anche lui stanco dalla giornata di lavoro è nel mondo dei sogni già da un po’. Tutto attorno a me tace e le mie lacrime scendono a dirotto, non riesco a trattenerle. Cerco di fare il meno rumore possibile, metto la faccia contro al cuscino per soffocare i singhiozzi. Non voglio che il mio compagno si accorga delle mie lacrime, dovrei spiegargli il perché e non voglio dirglielo. Non voglio dirgli che piango per un nervoso trattenuto dentro di me per troppi giorni, per quelle crisi isteriche del nostro bimbo che mi fan pensare ad un problema comportamentale serio, ad un problema che non so se sarei in grado di gestire. Non voglio dirgli che mi sento soffocare in questa situazione dove mia mamma non rispetta ció che sono e faccio per cercare di fare andare tutti d accordo e per met... (continua)
Dory Dory 03/10/2022 - 22:58 commenti 4 - Numero letture:334
Lo specchio Da una storia vera , che mi ha fatto tanto soffrire
Lo specchio Mi guardo attorno e tutto mi sembra diafano e irreale. Sono io in questo letto d'ospedale, oppure sto sognando? Teresa Peluso 10/09/2020 - 19:09 commenti 12 - Numero letture:825
Lucida follia Non credo di aver mai avuto una vita invidiabile; piuttosto monotona e al quanto modesta, non ho mai desiderato ascoltare il mio nome sulla bocca della folla, semplicemente non sono nato per questo. Non credo in Dio da molto tempo oramai, ma mi piace pensare che al di sopra di ogni singolo uomo, anche il più influente e potente, esista una sorte di essenza superiore che tracci il nostro destino. È una fede elementare, lo so, ma non posso far meglio di così, ho bisogno di avere certezze. Del resto non ho tempo di formulare le domande che vorrei pormi . è tutto un caso? Insomma sono un tassista londinese di quarant'anni, la solitudine è la mia miglior amica e peggior nemica e le poche donne che ho conosciuto erano gli ologrammi della famiglia che avrei tanto voluto costruire. Forse devo credere che questa è la mia “missione sulla Terra", forse devo accettare la mia situazione e pazientare, aspettando giorni o addirittura mesi. E se passassero degli anni? Io non ho l’eternità, ho ... (continua)
Sildom Minunni 19/11/2017 - 19:42 commenti 1 - Numero letture:998
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