RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

LILLO E LA BANDA DEI GATTI


LILLO E LA BANDA DEI GATTI


Una storiella breve e diversa, incerta sul suo gradimento, ma che ho piacere di raccontare. Le strane passeggiate del cane di nome Lillo, Beagle vivace e super attivo malgrado gli anni, con la sua umana. In competizione con i suoi simili, indifferente invece agli incontri con i gatti del quartiere, che incuriositi e con fare rispettoso si sono, giorno dopo giorno, avvicinati sempre più, al punto da formare, in ogni passeggiata, un piccolo corteo. Avrete certo capito che Lillo è il mio cane, che l’umana sono io e le descrizioni di queste uscite con lui e la piccola corte di gattini sono assolutamente vere.


Tutti i giorni l’anziano Beagle usciva per una delle sue passeggiate al guinzaglio con la sua umana. Era un rituale quotidiano a cui Lillo non rinunciava di certo. Avrebbe preferito correre come un fulmine attraverso prati e boschi, ma si accontentava. La sua indole irrequieta lo portava ad agitarsi nella fase della discesa, dal sesto piano al ... (continua)


Patrizia Lo Bue 11/02/2019 - 08:51
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Linea azzurra


Eri soltanto una linea azzurra la prima volta che ti incontrai. Entrasti nella mia vita facendo molto fracasso dentro, silente fuori.
Cavalcasti mandrie di pensieri galoppanti poi anestetizzati.
Fuori di me, ero fuori di me, saresti diventato fuori da me, altro da me.
Nella corsia anonima una suora anonima  mi parlo', sottolineando di nero indelebile; farfugliai giustificazioni inutili che non convincevano neppure me.
Sola.. così sola, non ti chiamai mai figlio.
Poi mi addormentai di un sonno cosi profondo che per anni non riuscii a svegliarmi. Non un bacio mi svegliò ma l'incubo che non ti avrei stretto mai, negandoti la vita. Piccola linea azzurra, avevi un nome nel mio cuore.
Se potessi rivolgere una preghiera al cielo ti vorrei regalare una mamma vera.... (continua)

Antonella Bertino 10/05/2018 - 23:27
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Livorno, 19.08.50


Ecco, eravamo arrivati alla fine, l'avevo accompagnata io per il suo ultimo viaggio.
Eravamo stati insieme per una decina di anni, tutti i momenti liberi li avevo condivisi con lei, piccolina ma ben fatta. E soprattutto tosta. Non le faceva paura niente.
Le estati di quegli anni erano passate ancora meglio degli inverni: l'estate era la sua stagione, sempre al mare, scogli o rena. L'importante era andare da qualche parte.
Poi, sempre più, “i piccoli malanni, sempre più numerosi più dolorosi col passar degli anni”, a minarne il fisico.
Non mi rimase, dopo quell'ultimo momento, che una foto, insieme a degli amici, ed un breve filmato, dove si vedeva andare via e poi... solo il libretto di circolazione.
La mia cinquecento.... (continua)

Glauco Ballantini 07/12/2020 - 08:35
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Lo specchio (2015-2018)


Guardo me stesso allo specchio. Sembro un furetto domestico alla ricerca delle mie ipocondrie. Lo specchio guarda me nel suo distacco dalla realtà. Mi regala una freddezza schifosamente gelida. Smetto di respirare con il naso, e dalla bocca escono arcobaleni mai sbocciati. Rabbia amara. Io sono rosso massacro e ascolto le sue parole:
-Dicono che sia tutta questione d’esperienza-
-Cosa intendi?- domando a quel riflesso maligno
-Qualsiasi cosa-
-E pensi sia davvero così?-
-Non ne sono più tanto convinto. Altrimenti chi ha fatto di più dovrebbe essere il più bravo.-
-In quale ambito?-
-Qualsiasi ambito. Chi ha scritto di più, chi ha suonato di più, chi ha infornato di più, chi ha battuto di più il ferro. Chi ha sparato più stronzate. Chi ha pregato di più. Chi si è ostinato a fallire di più. Eppure poi emergono come stronzi caldi dal letto del fiume sempre i più mediocri-
-Quindi?-
-Un poeta americano scriveva: ”Grida, quando bruci”-
-Allora lui aveva ragione?-
-Ci è andato vic... (continua)

Bruno Gais 24/05/2018 - 13:02
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Lo specchio della bisnonna


Da bambino, ogniqualvolta andavo a trovare mia bisnonna materna, avvertivo un senso di angoscia, in quanto ritenevo che nella sua abitazione dimorassero strane presenze.
Ricordo ancora oggi la sua ombrosa camera da letto dall'arredamento in vecchio stile, tra cui un’antica toletta in mogano dal grande e terrificante specchio. Malgrado ciò, spesso mi prodigavo a specchiarmi e a fare le linguacce oppure ad imitare le mosse dei Power Rangers, i quali rappresentavano i miei idoli d'infanzia.
Nel tardo pomeriggio di un giorno d'estate accadde un episodio degno di nota.
«Se fissi a lungo lo specchio, potrai vedere un fantasma» mi disse la bisnonna, entrando di soppiatto nella camera da letto tanto da farmi trasalire.
«Come c'è finito?» le chiesi intimorito.
«Sai, siccome l'altra notte non mi lasciava dormire, dopo averlo sgridato, si è rifugiato lì dentro.»
Uscii, correndo fuori da quella stanza e, con un'espressione spaventata, lo raccontai ai miei famigliari che in quel momento eran... (continua)

Giuseppe Scilipoti 22/12/2018 - 09:05
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LOCKDOWN


Si sa, purtroppo di questi tempi non si può fare tanto per divertirsi.
Qualche negozio aperto, distanziamento, mascherine, passeggiate.
Solita routine!
Voglio suggerire metodi alternativi per passare il tempo a casa, in sicurezza, senza casco da pilota.
Serve solo un assistente socievole e buono come una fetta di prosciutto.
Cosa possiamo fare, vi chiederete per ridurre lo stress?
Iniziamo con una maschera al burro di karité per ammorbidire la pelle del viso.
Non ce l' avete?
Prendete il famoso burro nel frigo e scioglietelo delicatamente sul viso con movimenti circolari.
E' naturale come il latte della mucca appena munta made in Italia.
Volete poi farvi un bel stampo stile mummia?
Prendete la carta igienica, iniziate a rotolare il malcapitato lasciando solo fuori occhi, naso, bocca per respirare come una golia alla menta intensa!
Avete un po' di disordine in casa?
Prendete l' aspirapolvere e iniziate a pulire briciole, capelli, polvere, mangiando di tanto in tanto pat... (continua)

Mary L 12/03/2021 - 16:55
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Lucia e gli animali


Lucia e gli animali

Nacque in un periodo nero per la sua famiglia, perché il padre aveva subito un fallimento e le possibilità finanziarie, sino a quel momento floride, si ridussero enormemente.
Ciononostante fu attesa con gioia, poiché i nostri avi dicevano che i figli sono benedizioni.
E come una benedizione fu attesa soprattutto dalla sorella maggiore, che desiderava tanto avere una sorella.
Crebbe nell'amore e nella serenità, anche se la madre si adattava a cucire i vestitini, lei, che da ragazza non aveva mai preso un ago in mano!
Era una bimba solare, ma tanto irrequieta... Il suo cuore era grande e il suo amore veniva riversato a fiumi verso fratelli e genitori, ma, soprattutto, amava gli animali. Sembrava che conoscesse il linguaggio di ognuno di essi e, se avesse potuto, avrebbe fatto dormire nella sua culla, tutti i suoi amici.
La famiglia si era trasferita in campagna e lì c'era spazio a sufficienza per crescere qualche "bestia". Sì, lo metto tra virgol... (continua)


Teresa Peluso 25/02/2019 - 19:43
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Lume di naso


Non aveva mai superato i suoi abbandoni.
Eppure era stato un bambino come gli altri, un ragazzo comune. Un uomo normale.
Ma in fondo, normale non significa niente.

Spesse volte si sentiva soffiare addosso da presenze (le chiamava angoscia e ansia) che invertivano la direzione dei pensieri a seconda… di cosa non lo capiva. Come i venti monsonici della terra del poeta bengalese Rabindranath Tagore.
Un’amica di scrittura gli aveva spedito qualche tempo prima “Nella luce di questo splendido giorno” dicendogli di leggere la poesia sulla leggerezza, così l’aveva definita. Lui la aveva stampata e messa nel taschino del blazer.
Altrettanto spesso gli pareva d’esser un uomo dei primi del ‘900, con quel profondo senso di crisi di identità personale e perdita di certezze sulla famiglia; sul proprio ruolo nella società di massa e nella frenesia della modernità.
Tutto era così caotico, tranne quando giocava a fare l’imbrattacarte.
Da quell'amica di stilo gli era giunto un pennacchio di f... (continua)


Mirko D. Mastro 06/07/2025 - 06:33
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L\'alveo dimenticato


C’è un piccolo fiume che nasce dallo spartiacque di una collina boscosa, sui rilievi dell’Appennino centro meridionale. “Reinello”, si chiama così il mio fiume.
Ora è solo un fiume dei ricordi, per quei tratti, dove appariva o si dileguava a seconda le stagioni, ma quando un fiume scompare… rimane pur sempre il suo alveo.

Mi faceva un grande effetto, con l’avanzare dell’estate, vedere il letto del torrente mentre si prosciugava. Era come scoprire tutto un altro mondo. Non erano immagini statiche, come quelle di una fotografia, bensì la rappresentazione di un microcosmo in costante evoluzione. Da prima osservavo un rigagnolo, sempre più esiguo, che svaniva tra i ciottoli. Poi, dove c’era una cascatella, facevano bella mostra le rocce lisce e scavate, e in fondo restavano gli specchi d’acqua separati, talvolta profondi, che ospitano ancora la vita. Tutta quella vita brulicante, isolata, sembra quasi avere coscienza di se stessa e del proprio destino.

Era istintivo calars... (continua)


Francesco Gentile 29/07/2017 - 07:38
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