RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

LOCKDOWN


Si sa, purtroppo di questi tempi non si può fare tanto per divertirsi.
Qualche negozio aperto, distanziamento, mascherine, passeggiate.
Solita routine!
Voglio suggerire metodi alternativi per passare il tempo a casa, in sicurezza, senza casco da pilota.
Serve solo un assistente socievole e buono come una fetta di prosciutto.
Cosa possiamo fare, vi chiederete per ridurre lo stress?
Iniziamo con una maschera al burro di karité per ammorbidire la pelle del viso.
Non ce l' avete?
Prendete il famoso burro nel frigo e scioglietelo delicatamente sul viso con movimenti circolari.
E' naturale come il latte della mucca appena munta made in Italia.
Volete poi farvi un bel stampo stile mummia?
Prendete la carta igienica, iniziate a rotolare il malcapitato lasciando solo fuori occhi, naso, bocca per respirare come una golia alla menta intensa!
Avete un po' di disordine in casa?
Prendete l' aspirapolvere e iniziate a pulire briciole, capelli, polvere, mangiando di tanto in tanto pat... (continua)

Mary L 12/03/2021 - 16:55
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Lucia e gli animali


Lucia e gli animali

Nacque in un periodo nero per la sua famiglia, perché il padre aveva subito un fallimento e le possibilità finanziarie, sino a quel momento floride, si ridussero enormemente.
Ciononostante fu attesa con gioia, poiché i nostri avi dicevano che i figli sono benedizioni.
E come una benedizione fu attesa soprattutto dalla sorella maggiore, che desiderava tanto avere una sorella.
Crebbe nell'amore e nella serenità, anche se la madre si adattava a cucire i vestitini, lei, che da ragazza non aveva mai preso un ago in mano!
Era una bimba solare, ma tanto irrequieta... Il suo cuore era grande e il suo amore veniva riversato a fiumi verso fratelli e genitori, ma, soprattutto, amava gli animali. Sembrava che conoscesse il linguaggio di ognuno di essi e, se avesse potuto, avrebbe fatto dormire nella sua culla, tutti i suoi amici.
La famiglia si era trasferita in campagna e lì c'era spazio a sufficienza per crescere qualche "bestia". Sì, lo metto tra virgol... (continua)


Teresa Peluso 25/02/2019 - 19:43
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Lume di naso


Non aveva mai superato i suoi abbandoni.
Eppure era stato un bambino come gli altri, un ragazzo comune. Un uomo normale.
Ma in fondo, normale non significa niente.

Spesse volte si sentiva soffiare addosso da presenze (le chiamava angoscia e ansia) che invertivano la direzione dei pensieri a seconda… di cosa non lo capiva. Come i venti monsonici della terra del poeta bengalese Rabindranath Tagore.
Un’amica di scrittura gli aveva spedito qualche tempo prima “Nella luce di questo splendido giorno” dicendogli di leggere la poesia sulla leggerezza, così l’aveva definita. Lui la aveva stampata e messa nel taschino del blazer.
Altrettanto spesso gli pareva d’esser un uomo dei primi del ‘900, con quel profondo senso di crisi di identità personale e perdita di certezze sulla famiglia; sul proprio ruolo nella società di massa e nella frenesia della modernità.
Tutto era così caotico, tranne quando giocava a fare l’imbrattacarte.
Da quell'amica di stilo gli era giunto un pennacchio di f... (continua)


Mirko D. Mastro 06/07/2025 - 06:33
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L\'alveo dimenticato


C’è un piccolo fiume che nasce dallo spartiacque di una collina boscosa, sui rilievi dell’Appennino centro meridionale. “Reinello”, si chiama così il mio fiume.
Ora è solo un fiume dei ricordi, per quei tratti, dove appariva o si dileguava a seconda le stagioni, ma quando un fiume scompare… rimane pur sempre il suo alveo.

Mi faceva un grande effetto, con l’avanzare dell’estate, vedere il letto del torrente mentre si prosciugava. Era come scoprire tutto un altro mondo. Non erano immagini statiche, come quelle di una fotografia, bensì la rappresentazione di un microcosmo in costante evoluzione. Da prima osservavo un rigagnolo, sempre più esiguo, che svaniva tra i ciottoli. Poi, dove c’era una cascatella, facevano bella mostra le rocce lisce e scavate, e in fondo restavano gli specchi d’acqua separati, talvolta profondi, che ospitano ancora la vita. Tutta quella vita brulicante, isolata, sembra quasi avere coscienza di se stessa e del proprio destino.

Era istintivo calars... (continua)


Francesco Gentile 29/07/2017 - 07:38
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L\'evasione


Ei
Immoto rimase,
nell'incessante corsa
d'un mondo che non s'accorse
del docile accasciarsi
di gambe stanche
dell'irruente serrarsi
d'occhi diversi
e lo sguardo altrove
basso,l'abisso
controvento
ove il sole
non sorse mai;
Ove quel giorno,
stanco
m'accasciai;
E seppi udire
lancette correre
e che docile quel vociare
persone mai stanche di dirsi
mai stanche,
d'andare.
Volli fermarmi
e immobile,
immota la terra sottomquelle gambe
tremulanti,
in mezzo alla mobilità d'un mondo
ove il bujo più profondo
è oscurato dalla luce
d'una consuetudine,
O sorgente
una foce,
ove la gente quando stanca
può riposarsi
e sotto lo sgorgar dell'acque
quel viso stanco,
con le lacrime sue
sciaquarsi;
Non seppi mai bene
ove fu quella fonte,
ed in che direzione andare.
Seppi solo poi fermare
un'assurdo giro immenso
per le anime più scure,
col blu,col cielo
quell'azzuro denso e intenso
e quante volte mi son perso
aggrappato all'ali
dell'uccello
e alto
in alto,vo... (continua)

Ludovica Gabbiani 24/10/2017 - 22:31
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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L\'ORA DI GINNASTICA


Ho fatto quattordici anni di scuola e non sono quindi quello che si dice “su puthu ‘e sa sapientzia”, il pozzo della sapienza, ma mi piace ascoltare ed attingere dall’altrui cultura.

Cinque anni alle elementari, tre alle medie e sei al Tecnico Commerciale. Sì, sei perché il primo anno mi era piaciuto così tanto che decisi di ripeterlo. Venni rimandata in tre materie e quell’estate diventai ancora più abbronzata degli anni precedenti ed è in quell’anno che mi consacrai alla lettura. Ma non allo studio.
A settembre mi recai tremante all’esame di riparazione, pregando i santi perché compissero un miracolo ma ne uscii umiliata, dal Cielo e dalla terra. Sono poi, a fatica, diventata una ragioniera e la mia impreparazione è tangi... (continua)


Millina Spina 16/06/2016 - 20:39
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L\'uomo delle stagioni.


L'uomo delle stagioni.

Era un autunno freddo; voleva forse fare uno sgarbo all'estate che sembrava già così lontana, o più semplicemente, si era innamorato dell'inverno.
Le mani formavano crepe indicative di quella situazione.
Uno sgarbo tra stagioni.
In cinque aspettavamo un treno urbano, sempre in ritardo, non rispettava le coincidenze, e così ne creava di nuove.
Plasmava destini nell'attesa di scintille tra i binari.
Tutto appariva privo di luce per esaltare quelle scintille.
L'oscurità invase le nostre membra nonostante l'orologio segnava il primo pomeriggio.
Manca ancora Lucia dissi.
Non possiamo aspettarla in eterno, già abbiamo perso due corse per colpa sua. E' ora di andare. Disse Anna
Ma poi Lucia, come l'inverno, venne.
Al botteghino presi il biglietto per me e Lucia.
Perchè non lo fai anche a me il biglietto- disse Anna.
Prendilo da sola- dissi.
Anna era la mia ragazza.
Nella metro tutto risultava: fermo.
A comporre un contrasto perfetto con la lenta dinami... (continua)


Bruno Gais 07/10/2017 - 12:00
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L’aprimitili


Quando ero un adolescente, in prevalenza nei mesi estivi dacché libero dagli impegni scolastici, da lunedì a sabato mi prodigavo come commesso magazziniere in un negozio di articoli casalinghi. Il lavoro non mi dispiaceva, ma c'erano vari aspetti negativi, tra cui la scarsa paga, che si attestava sulle duecentoquaranta euro al mese, e i clienti seccanti, impertinenti o comunque difficili da trattare. In proposito, la storia dell'aprimitili merita di essere raccontata.
Ricordo che in una vigilia di Ferragosto, a ridosso dell'orario di chiusura, entrò un'occhialuta avventrice di mezza età dall'espressione immodesta. Indossava un tailleur grigio che si addiceva ai suoi cortissimi capelli dal medesimo colore, e un paio di scarpe aperte decorate di perle. La etichettai una borghesotta anche per via della postura, come se tenesse un palo piantato nel culo.
Cominciò a gironzolare per il negozio, finché tre espositori di utensili per cucina catturarono la sua attenzione.
«Salve, cercavo un ... (continua)

Giuseppe Scilipoti 16/07/2019 - 19:14
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