RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Lume di naso


Non aveva mai superato i suoi abbandoni.
Eppure era stato un bambino come gli altri, un ragazzo comune. Un uomo normale.
Ma in fondo, normale non significa niente.

Spesse volte si sentiva soffiare addosso da presenze (le chiamava angoscia e ansia) che invertivano la direzione dei pensieri a seconda… di cosa non lo capiva. Come i venti monsonici della terra del poeta bengalese Rabindranath Tagore.
Un’amica di scrittura gli aveva spedito qualche tempo prima “Nella luce di questo splendido giorno” dicendogli di leggere la poesia sulla leggerezza, così l’aveva definita. Lui la aveva stampata e messa nel taschino del blazer.
Altrettanto spesso gli pareva d’esser un uomo dei primi del ‘900, con quel profondo senso di crisi di identità personale e perdita di certezze sulla famiglia; sul proprio ruolo nella società di massa e nella frenesia della modernità.
Tutto era così caotico, tranne quando giocava a fare l’imbrattacarte.
Da quell'amica di stilo gli era giunto un pennacchio di f... (continua)


Mirko D. Mastro 06/07/2025 - 06:33
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L\'alveo dimenticato


C’è un piccolo fiume che nasce dallo spartiacque di una collina boscosa, sui rilievi dell’Appennino centro meridionale. “Reinello”, si chiama così il mio fiume.
Ora è solo un fiume dei ricordi, per quei tratti, dove appariva o si dileguava a seconda le stagioni, ma quando un fiume scompare… rimane pur sempre il suo alveo.

Mi faceva un grande effetto, con l’avanzare dell’estate, vedere il letto del torrente mentre si prosciugava. Era come scoprire tutto un altro mondo. Non erano immagini statiche, come quelle di una fotografia, bensì la rappresentazione di un microcosmo in costante evoluzione. Da prima osservavo un rigagnolo, sempre più esiguo, che svaniva tra i ciottoli. Poi, dove c’era una cascatella, facevano bella mostra le rocce lisce e scavate, e in fondo restavano gli specchi d’acqua separati, talvolta profondi, che ospitano ancora la vita. Tutta quella vita brulicante, isolata, sembra quasi avere coscienza di se stessa e del proprio destino.

Era istintivo calars... (continua)


Francesco Gentile 29/07/2017 - 07:38
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L\'evasione


Ei
Immoto rimase,
nell'incessante corsa
d'un mondo che non s'accorse
del docile accasciarsi
di gambe stanche
dell'irruente serrarsi
d'occhi diversi
e lo sguardo altrove
basso,l'abisso
controvento
ove il sole
non sorse mai;
Ove quel giorno,
stanco
m'accasciai;
E seppi udire
lancette correre
e che docile quel vociare
persone mai stanche di dirsi
mai stanche,
d'andare.
Volli fermarmi
e immobile,
immota la terra sottomquelle gambe
tremulanti,
in mezzo alla mobilità d'un mondo
ove il bujo più profondo
è oscurato dalla luce
d'una consuetudine,
O sorgente
una foce,
ove la gente quando stanca
può riposarsi
e sotto lo sgorgar dell'acque
quel viso stanco,
con le lacrime sue
sciaquarsi;
Non seppi mai bene
ove fu quella fonte,
ed in che direzione andare.
Seppi solo poi fermare
un'assurdo giro immenso
per le anime più scure,
col blu,col cielo
quell'azzuro denso e intenso
e quante volte mi son perso
aggrappato all'ali
dell'uccello
e alto
in alto,vo... (continua)

Ludovica Gabbiani 24/10/2017 - 22:31
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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L\'ORA DI GINNASTICA


Ho fatto quattordici anni di scuola e non sono quindi quello che si dice “su puthu ‘e sa sapientzia”, il pozzo della sapienza, ma mi piace ascoltare ed attingere dall’altrui cultura.

Cinque anni alle elementari, tre alle medie e sei al Tecnico Commerciale. Sì, sei perché il primo anno mi era piaciuto così tanto che decisi di ripeterlo. Venni rimandata in tre materie e quell’estate diventai ancora più abbronzata degli anni precedenti ed è in quell’anno che mi consacrai alla lettura. Ma non allo studio.
A settembre mi recai tremante all’esame di riparazione, pregando i santi perché compissero un miracolo ma ne uscii umiliata, dal Cielo e dalla terra. Sono poi, a fatica, diventata una ragioniera e la mia impreparazione è tangi... (continua)


Millina Spina 16/06/2016 - 20:39
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L\'uomo delle stagioni.


L'uomo delle stagioni.

Era un autunno freddo; voleva forse fare uno sgarbo all'estate che sembrava già così lontana, o più semplicemente, si era innamorato dell'inverno.
Le mani formavano crepe indicative di quella situazione.
Uno sgarbo tra stagioni.
In cinque aspettavamo un treno urbano, sempre in ritardo, non rispettava le coincidenze, e così ne creava di nuove.
Plasmava destini nell'attesa di scintille tra i binari.
Tutto appariva privo di luce per esaltare quelle scintille.
L'oscurità invase le nostre membra nonostante l'orologio segnava il primo pomeriggio.
Manca ancora Lucia dissi.
Non possiamo aspettarla in eterno, già abbiamo perso due corse per colpa sua. E' ora di andare. Disse Anna
Ma poi Lucia, come l'inverno, venne.
Al botteghino presi il biglietto per me e Lucia.
Perchè non lo fai anche a me il biglietto- disse Anna.
Prendilo da sola- dissi.
Anna era la mia ragazza.
Nella metro tutto risultava: fermo.
A comporre un contrasto perfetto con la lenta dinami... (continua)


Bruno Gais 07/10/2017 - 12:00
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L’aprimitili


Quando ero un adolescente, in prevalenza nei mesi estivi dacché libero dagli impegni scolastici, da lunedì a sabato mi prodigavo come commesso magazziniere in un negozio di articoli casalinghi. Il lavoro non mi dispiaceva, ma c'erano vari aspetti negativi, tra cui la scarsa paga, che si attestava sulle duecentoquaranta euro al mese, e i clienti seccanti, impertinenti o comunque difficili da trattare. In proposito, la storia dell'aprimitili merita di essere raccontata.
Ricordo che in una vigilia di Ferragosto, a ridosso dell'orario di chiusura, entrò un'occhialuta avventrice di mezza età dall'espressione immodesta. Indossava un tailleur grigio che si addiceva ai suoi cortissimi capelli dal medesimo colore, e un paio di scarpe aperte decorate di perle. La etichettai una borghesotta anche per via della postura, come se tenesse un palo piantato nel culo.
Cominciò a gironzolare per il negozio, finché tre espositori di utensili per cucina catturarono la sua attenzione.
«Salve, cercavo un ... (continua)

Giuseppe Scilipoti 16/07/2019 - 19:14
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Ma lo farò solo da morta


Ma lo farò solo da morta...

Lotto per non dovermi vergognare. Lo faccio perchè è giusto. Lotto per chi non ha forza, nè fede. Lotto per chi ha smesso di lottare, per chi non ha più lacrime da piangere, per chi non ha più strade da percorrere. Combatto per potermi specchiare negli occhi di chi mi osserva. Istintivamente o con gracile incedere, talvolta con forza; sfido chi mi abusa, chi si crede onnipotente, chi parla a vanvera, chi mi loda con falsi complimenti, chi mi carezza e mi pugnala, chi recita fuori dal palcoscenico e chi non merita. Lotto per chi non combatte e per chi si è ferito combattendo. Le mie cicatrici pruriginose e ruvide al tatto,  sono i miei trofei. Esibisco e mostro con fierezza le mie ferite di guerra che mi rammentano le mie sconfitte e tutto ciò che ferendomi ho imparato. Non si esce mai indenni dalle battaglie, ma ciò che conta è varcare la soglia della dignità con allori su di un capo mai chino. Orgogliosamente, seppur ferita non smetto; affilo le mie lame... (continua)


Giovanna Balsamo 10/08/2016 - 13:54
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Ma ne vale la pena?


La razionalità è quell'abito che si indossa nelle grandi occasioni: ci aiuta a ragionare, ci fa prendere decisioni importanti. Poi c'è la parte emotiva; quella che solitamente viene definita "la parte scomoda." Quella un po' "scostumata" e che a volte ci procura problemi. Ci mette nudi, mostra le nostre "debolezze." Ci fa piangere, ci fa sorridere. Razionalità ed emotività camminano insieme; però quando la parte emotiva prende il sopravvento...allora iniziano i problemi. Cominci a dire cose che non dovresti dire e fai cose che non dovresti fare. Mandi qualcuno a quel paese, dici parolacce, ti opponi, ti infuri, ti arrabbi. In quel momento trovi sempre qualcuno che dice: 'o 'i' llocco, è asciuta pazza." Sì perché, se dici ciò che pensi e tiri fuori la parte più vera di te, allora sei fuori. Se invece ti profondi in convenevoli ed ipocrite esternazioni, allora sei socialmente contestualizzata e sei dentro. Ma dentro a cosa? Essere dentro; vuol dire esse... (continua)

Giovanna Balsamo 29/07/2023 - 11:11
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MACCHINA DI CORTESIA


Dopo essere tornata da un giretto, la macchina inizia a dare uno strano segnale e vedo del fumo all' improvviso!
Chiamo con i miei il meccanico e dopo aver guardato attentamente tutto, dice che sembra  un danno grosso!
Così triste mi faccio portare i primi giorni a lavoro da mio padre, la mia macchina non si può muovere!
Mio padre che faceva il camionista è contento, io di meno, perché così controlla ogni mio movimento e sequenza di shopping!
Lui rimane nel parcheggio come un militare che ricerca una caserma, mentre io ho solo dieci minuti per provarmi due cose al volo.
Così esco dal camerino, sconvolta  e  spettinata come un gallo, accaldata come se fosse luglio, ma riesco lo stesso a comprarmi qualcosina.
Vada per un vestito nero estivo, incrociato nella schiena che mi rende la vita snella, come vitasnella!
La commessa che mi conosce, mi dice che veloce, ti piace tanto se lo compri al volo!
Direi che non ho tempo per camminare e volo verso mio padre!
Dopo tre giorni di auti... (continua)

Mary L 25/03/2023 - 16:24
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