RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Passando per caso di lì.....


Oggi vi voglio raccontare un episodio realmente accaduto, che non ha fatto notizia quando e' successo. Un fatto come tanti, ai quali siamo ormai abituati e che quasi non fanno piu' impressione. Solo un pensiero di compassione e poi via distratti a portare avanti la vita di tutti i giorni.
E' stato il passare di lì che oggi mi ha riportato a ricordarlo e a fermarmi col pensiero.
Devo andare indietro a tanti anni fa quando da ragazzine si andava a mare a Santo Spirito, un paesino in frazione di Bari. Lì in una piazzetta c'era una giostra gestita da una bella signora e da suo figlio, un bellissimo ragazzo, poco piu' grande di noi, del quale tutte eravamo innamorate. Era gentilissimo e aveva sempre per tutte un complimento. Ci faceva fare tanti giri sulla sua giostra, e spesso saltava nei giri con noi. Passarono gli anni e lui era sempre lì, non più il ragazzino d'allora: si era fatto un uomo, sempre bello ma con un volto segnato dal tempo. Tanti bambini aveva fatto divertire sulla s... (continua)

Annamaria Palermo 12/07/2017 - 16:35
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Patate in picchiata


Un piatto gourmet, anche se proprio una pietanza raffinata non è.
Le patate venivano cotte nella cenere calda che scendeva dalla stufa a legna o dalla cucina economica alimentata allo stesso modo. Si cuocevano con la buccia e tutto per far rimanere lo scarno sapore, per non farle impregnare di cenere e praticando dei tagli superficiali per evitare che scoppiassero.

Il suo essere gourmet lo dava l'atmosfera del tempo, il freddo che faceva fuori, il gusto di aspettare, infilzandole, che fossero cotte al punto giusto e poi il sale che diventava gustoso come un condimento aspettando la picchiata condendole con il sapore dell'attesa, col silenzio rotto dal conversare di politica, di rivoluzioni mai vissute, di amori fatti di bevute e di carriere morte nel bicchiere.

Alla fine della “finissima” cottura, ripulite dei resti del legno, dopo averle sbucciate, si picchiavano nel sale, senza esagerare, e si mangiavano. Il segreto era proprio di dosare bene la picchiata che, se abbondantte... (continua)


Glauco Ballantini 14/04/2021 - 11:12
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Pensa


Quante volte l'uomo è intento a discutere e intraprendere la bellezza del nuovo che in qualche modo sostituisce il vecchio quello che è stato.
Ebbene,imparare dall'esperienza e fare esperienze è fondamentale altrimenti rischiamo di cadere in paranoia con noi stesse di cadere sempre nelle stesse cose e non continuare la situazione in cui si ritrova per esempio rapporti di coppia,di amicizia e famigliari.
Il coraggio che bisogna trovare nell'autostima e nella stima che gli altri provano in te,per poi sorridere.... (continua)

emanuele zaghini 15/05/2018 - 14:04
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Pensieri d'una madre


Diventare madre, pensava sovente Ada, è il più grande dono che la vita può regalare ad una donna, è un dono che permette di creare una vita e a permettere ad un’anima di sperimentare la vita terrena.
Spesso si era soffermata a pensare e a cercare di trovare l’importanza di dare origine ad un altro essere umano tramandando una parte delle proprie radici generata attraverso l’unione di due esseri(una donna ed un uomo appunto) un nuovo individuo scisso dalle due parti e che diventerà un essere pensante con proprie emozioni e sentimenti!
La madre se lo porta in grembo per nove mesi sentendolo muoversi dentro di sé; in questo speciale periodo già si crea un forte legame che non potrà mai essere scisso sia dall'una che dall'altra parte, neppure oltre la morte.
E le nasce, quel figlio nella benedizione di un momento, a completare il cerchio di una vita … ma non era nelle intenzioni del Creatore Della Vita che lui rimanesse a lungo su quel suolo terreno.
… e pensava Ada …
Te ne se... (continua)

Maria Luisa Bandiera 29/07/2022 - 08:12
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PER LA FIGLIA DEL FORNAIO


Il curato che esce dalla porta cigolante della chiesa procede a passo fiacco, senza tuttavia strascicare i piedi. I calzari di cuoio non nascondono la pelle scarna tesa sopra ossa che sembrano essere state separate dai muscoli. Avanza con cautela attento a non inciampare nei bordi seghettati delle lastre di pietra. Un pastore tedesco mi fissa, attento a ogni mia mossa e solamente quando capisce che il mulinare della mano che stringe la stilografica è innocuo, ritorna a ignorarmi.
Il sacerdote raggiunge il culmine del sentiero e fa un gesto all’animale che lo segue docile per vegliare sul suo cammino. Quando passa davanti a me rallenta e sbircia alla sua destra. Una lacrima sul volto incartapecorito dove oltre a quel luccichio risaltano gli occhi cerulei, limpidi, scattanti nonostante l’età avanzata. Mi affretto ad affiancarlo senza curarmi di venire azzannata dal suo angelo custode.
- Mi scusi, si sente male?
Mi punta immediatamente, per nulla rallentato nei riflessi. Si asciuga il... (continua)

Magia 66 30/06/2015 - 10:55
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Piano man


La porta cigolò aprendosi. Nella sua testa quel cigolio suonò come un “benvenuto, signore”. Appena entrato, il calore del fiato di decine di uomini lo colpì in faccia come una sberla. Insieme all’odore un po’ animale dei luoghi piccoli e chiusi, dove si ammassano molte, troppe persone. Ma dopo il vento gelido che aveva dovuto affrontare, là fuori, accettò di buon grado sia l’odore che il calore.
Tirò su con il naso. Cavolo se faceva freddo quella notte.
In un’altra età, in un’altra era, un’altra era, cavolo, si sarebbe preparato una camomilla calda e si sarebbe buttato sul divano. Niente di più classico, una serata casalinga in famiglia. Famiglia… Già.
Ma nessun fiore profumato sarebbe stata scomodato quella notte. No, quella sera serviva qualcosa di più forte, qualcosa che avesse più carattere, qualcosa che gli ricordasse che era ancora vivo.
“Un Whiskey”, mormorò al barista. Quello alzò lo sguardo dal bicchiere che stava asciugando e fece un cenno del capo. Okay, aveva capito. S... (continua)

Tommaso Ferranti 24/08/2015 - 11:08
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Prigioniera di te


Dimmi ti prego che la vedi come una liberazione. Non come l'ennesima catena alla tua insicurezza.
Dimmi che non hai paura di passare un sabato sera da sola a guardare un film e che non piangi ogni volta guardandoti allo specchio.
Dimmi che hai ancora voglia di leggere un libro, di cantare a squarciagola in macchina con le amiche, di sorridere alla gente sconosciuta in metro quando incroci uno sguardo, di sentirti bellissima con il tuo nuovo taglio di capelli, di chiacchierare del più e del meno senza sentire un vuoto dentro..non dirmi, ti prego, che hai smesso di ballare.
Una volta ti sentivo dire "no", una carrellata di no. No alla maleducazione, al non rispetto e a chi ti rovinava una giornata di sole..no a chi era troppo scorbutico, che il cinismo guasta il mondo, no a chi non faceva attenzione ai dettagli. I dettagli fanno di te ciò sei, senza saremmo un branco di pecore vestite di nero.
E ora ..hai buttato tutti i tuoi no e ti limiti ad asserire piegando la testa. ... (continua)

Michela Pomobello 04/10/2015 - 14:21
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Promemoria di un giorno


Alti alberi si muovono al vento
all'inizio del giorno;
aspetto...
che il sole nascosto si liberi
da sotto le nuvole cariche di pioggia.
E nel silenzio, la calma piatta
di queste ore scorrono tra la brezza inusuale di lenzuola candide, come
a ricordare il vento che assopito lascia ancora carezze e soffi sul mio viso.
Il colore della pioggia lascia l'erba sgualcita come un foglio sporco d'inchiostro dove si è posato l'amore nelle prime ore, quando l'alba lenta sorgeva a spiegarmi la pazienza
di un cielo striato d'argento.
Onde lontane di un mare ancestrale segnava il tempo dei miei battiti all'unisono con un cuore che conosce di me tutto l'amore.
E piegava il vento il suo tormento
per tornare ad esser pioggia nella tempesta, cielo e mare si contendono le ore che lente scorrono nel mattino carico di senso e nelle mani che cercano pelle, baci e respiro del vento.
Lenzuola gonfiate da soffi, dove il mare inusuale scorre nei ventri nostri.
È così che il giorno dispiega fi... (continua)

Margherita Pisano 02/02/2020 - 13:36
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QUANDO LA LUNA


Quando la Luna decise di incontrare il suo amante, avvenne in una splendida notte di mezza estate.
Scelse un incantevole scenario, quello del Golfo illuminato a festa di una delle terre più belle del sud Italia, che la guardava estasiato e pieno di speranza, aspettando da sempre giorni migliori per i suoi figli.
Salutata la Stella madre all'imbrunire, l’incantevole Signora si affacciò sul nitido cielo di luglio indossando il suo vestito migliore: era piena, scintillante, abbagliante, con i crateri ben in evidenza. Decisa a conquistare, si fece largo tra le luci della volta celeste, gettando lo sguardo in basso verso l’imponente Vulcano a due cime dormiente da decenni che, guardandola sornione, le fece l’occhiolino.
Quando la Luna decise di incontrare in quella notte magica il suo innamorato, il profondo Mare, si protese con infinita passione verso di Lui, rischiarandone la superficie tranquilla e buia e venne accolta con la stessa veemenza nella sua avida e tiepida culla, increspata... (continua)

PAOLA SALZANO 03/08/2017 - 15:42
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Quando mi faccio un panino ripenso…”


L’attenzione si era spostata, ora la priorità era di trovare Teresa; la piccolina non si trovava. Si era mobilitato perfino il burbero nonno. La trovarono rannicchiata sotto il letto dei genitori, si premeva forte le mani sulle orecchie e tirarla fuori da lì non fu facile, era spaventata e molto. Tutti si prodigarono a tranquillizzarla, non avrebbe più sentito quei versi disperati: il maiale era morto. Era stato questo ad inquietare la piccina; il sentire lo strazio dell’animale nella sua fine, l’aveva scossa e molto. Di li a qualche anno il problema non si presentava, perché quando tornava da scuola, il maiale era già appeso sotto al portico. Nei giorni seguenti assisteva incuriosita alla lavorazione della carne che si trasformava in prelibati salumi. Salami, pancette, soppresse, luganeghe, facevano bella mostra di sé, appesi nelle lunghe aste in cucina sino a che, una volta asciugati, venivano portati nella fresca cantina. Teresa temeva il maiale, dovette però superare la sua paura, ... (continua)

Ivana Piazza 07/10/2017 - 15:40
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