Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Il ritorno - Prendete il vostro te, signorina Ludmilla.
La ragazza distolse lo sguardo dal volumetto che stava leggendo: - Grazie, Olivia. La domestica di pelle nera posò il vassoio d’argento sul tavolino da giardino e si sedette su uno sgabello. Era una donna pingue, con il viso di una dolcezza strana, il naso schiacciato e due occhi distanziati, quasi a mandorla. - Sono le poesie del vostro tenentino? – domandò, indicando il libro aperto sul grembo della ragazza. Ludmilla sospirò. – Sì, Olivia. Ho letto per la decima volta questi versi. Si mise a declamare con una voce che evocava il volo di una farfalla: “Ricerca, l’ape, fra papaveri e viole, Giuseppe Novellino 08/01/2016 - 10:52 commenti 3 - Numero letture:1081
Adagio non troppo ADAGIO NON TROPPO
Adelmo adorava Brahms. Io, invece, sono sempre stato un fanatico del barocco. I nostri gusti musicali erano divergenti. Per il resto andavamo molto d’accordo, amici fin dal liceo. Quella tragica sera mi aveva invitato a casa sua per ascoltare qualcosa insieme. Non era insolito il vedersi dopo cena, però mi aveva colpito quel suo desiderio impellente di seguire, in mia compagnia, la seconda sinfonia di Brahms in re maggiore. I nostri incontri serali, mai più di una volta ogni due o tre settimane, erano di solito dedicati al cinema, a qualche conferenza o concerto. Se capitava di trovarci in casa, era solo per fare quattro chiacchiere. Lui era scapolo, io divorziato da due anni. Potevamo, quindi, disporre a piacimento del nostro tempo e dei nostri spazi. Eravamo seduti da un bel momento, uno di fronte all’altro accanto al caminetto, quando Adelmo disse: - Se non ti va, dimmelo. - Per andarmi mi va, credimi – lo tranquillizzai b... (continua) Giuseppe Novellino 12/01/2016 - 12:24 commenti 20 - Numero letture:1373
Ho freddo Samuel esercitava su di lui un’attrazione morbosa.
Era un bambino nero, grassottello, con una velatura di capelli crespi su una testolina sferica. Gli piaceva tenerselo vicino, coinvolgerlo nel gioco, coccolarlo e strapazzarlo con un po’ di sadismo, passando improvvisamente da un comportamento all’altro. E nel vederlo disorientato, con quell’espressione di ingenuo stupore per il repentino cambiamento, provava una specie di oscuro piacere che gli saliva dal profondo delle viscere. Kevin, ragazzetto bianco di dieci anni, non poteva dire di amare Samuel. Ma era attirato da lui e si compiaceva dell’idea che lo guardasse come una specie di semidio. Quel giorno nevicava. Uno spesso e soffice manto aveva già ricoperto le casette allineate lungo il viale alberato. La collina e il boschetto sembravano elementi di un paesaggio fiabesco. Sull’altro pendio del rilievo, verso i prati e i campi di granoturco, Kevin e Samuel giocavano con la slitta. Erano soli. - Facciamo un p... (continua) Giuseppe Novellino 30/01/2016 - 17:56 commenti 6 - Numero letture:1093
ALe 883-007 ALe 883-007
Ero ancora sconvolto, quando presi il cellulare e selezionai il numero del mio amico Silvio Tintori. Entro cinque minuti sarebbe passato il diretto regionale Milano-Sondrio delle 18.12, e Giuseppe (per gli amici Beppe) sapeva che in cabina c’era Silvio. Estrasse una sig... (continua) Giuseppe Novellino 21/01/2016 - 12:39 commenti 8 - Numero letture:1194
Nebbia Mi sono messo davanti a un computer e ho provato a ricostruire l'orribile esperienza da me vissuta. Ne ho ricavato un certo sollievo, ma i fantasmi che assillano la mia mente non se ne sono andati. Sono consapevole di avere vissuto un’esperienza diabolica: per circa mezz'ora sono rimasto in balia di forze del tutto aliene.
Questa ricostruzione dei fatti è stata scritta da me a caldo, nello studiolo di Alessandro, custode della chiesetta delle Rose. L'ho stesa nel tardo pomeriggio, dopo essermi ripreso con un bicchiere di cognac e dopo avere scambiato alcune parole con quel brav'uomo. Fatte le opportune rilevazioni, la polizia se ne era già andata. La primavera stenta ad arrivare. Da nord est scendono correnti fredde che portano residue brinate mattutine e venti che tagliano la pelle. Una vegetazione ancora spoglia circonda la Casa per la Solidarietà, un’antica villa del Cinquecento, donata da Anselmo Lucianinni al movimento GIUDISO (Giustizia, Diritti e Solidarietà... (continua) Giuseppe Novellino 07/02/2016 - 19:11 commenti 4 - Numero letture:1319
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