RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Questione di sguardi

Salgo sul tram insieme a questa ragazza che cerco di scrutare curioso.
È seduta di fronte a me. Capisco che non vuole essere guardata: ci deve essere una profonda insicurezza in lei. Le guance le si colorano di un rosa pastello, si morde le labbra scure.
Dentro di me immagino in parte come possa sentirsi, sola, senza nessuno, circondata da mostri. Ha dei capelli ricci che le incorniciano il viso rotondo.
Appena abbasso gli occhi, sento il peso del suo sguardo che fruga tra le parti molli della mia anima. Sta cercando di studiarmi mentre io non me ne accorgo. C’è vigliaccheria nei nostri sguardi nascosti, paura piuttosto che sfida. Lei mi teme mentre la guardo, e io la temo mentre lei guarda me. Perfetta é la simmetria della nostra esistenza: siamo la stessa persona, in fondo.
Capisco come ci si sente davvero; non sopporto più d’esser sotto esame, il dover essere ricomposto nella sua immaginazione come fossi una cosa sola, un frammento unico. Non lo accetto. E sono sicuro che nepp... (continua)

Alessandro Pellei 27/05/2019 - 20:17
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La lettera

Quando l’atmosfera della casa si colorava di scuro e montagne d’ombra si appropriavano delle pareti, già di per se dai toni qualunque, ad ammazzare ogni istanza di luce, lei stava. Stava, come un vaso immobile ed inutile. Circondata dalla sua stessa mancanza di consapevolezza. Stava, come sta qualcuno che non ha niente, che possiede solo il vuoto. E lei aveva cercato di riempirlo questo vuoto, con ogni immaginabile “accessorio”. Lei stessa definiva il contenuto del suo animo cosi, quasi non le importasse neppure distinguerlo: se era qualcosa che l’avrebbe fatta stare meglio, anche soltanto per poco, magari un giorno, al diavolo tutto! avrebbe pensato, prima di impossessarsene. Casa sua era ormai l’inutile che prendeva forma. In cuor suo sapeva che non avrebbe mai smesso di vivere priva di ogni coordinata, ma forse, nei più reconditi meandri della sua mente, da tempo in balia di un’anarchia impossibile da spodestare, v’era uno spiraglio di lucidità baluginante che le dava forza, facendo... (continua)

Alessandro Pellei 19/06/2018 - 19:21
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Mi presento.

Spesso mi chiedevo come sarebbe stato vivere una vita più facile, tranquilla, meno turbolenta, di quelle dove non devi impegnarti troppo per ottenere buoni risultati. Però adesso, nei rari momenti in cui cerco di prefigurarmela, rido. Rido perché non avrebbe senso. Perché una vita facile non serve a nulla. Poco impari, poco metti in pratica. Poco ricordi, poco cerchi di dimenticare. Una vita dove fossi stato sempre felice dopo un po’ mi avrebbe annoiato…anche la felicità annoia dopotutto. A volte penso che forse avrei potuta rammendarla un po’: avrei tolto qualche goccia di dolore e tutto sarebbe stato più piacevole. Ma che senso ha vivere se non soffriamo, poi ragiono.
E se cercate una spiegazione al dolore in queste mie parole, allora chiudete gli occhi e non osate leggere oltre. Non vi servirà, non vi aiuterà.
Se invece volete che vi racconti stralci di esistenza, allora rimanete. Ma, badate, solo per stomaci forti; perché ne uscirete demoralizzati, con qualche dubbio in più rispe... (continua)

Alessandro Pellei 02/11/2018 - 21:06
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Attimo

Per qualche attimo si guardarono tanto intensamente che entrambi poterono percepire il peso di quel secondo silenzioso, avvolti dalla luce lunare che si bagnava sui loro corpi.
Nell’anfratto di quel momento si susseguirono la nascita dell’uomo, le guerre, il muro di Berlino che crolla e le persone che esultano, l’undici settembre, le catastrofi naturali, le rivoluzioni, i vincitori e gli sconfitti. Pareva che tutta l’eternità sentisse il bisogno di riviversi, e come una fisarmonica che piano piano si apre per sputare tutta l’aria incanalata e creare una melodia, così il tempo si bloccò in un frangente limitatissimo, che non voleva finire mai, per plasmarsi nel loro sguardo.
Quando gli occhi si staccarono, lui si girò per allontanarsi, e lei, osservando le spalle robuste di lui che occupavano la sua dimensione visiva, gli sussurrò una parola che tutt’oggi riecheggia nella sua mente e che ha cambiato la sua esistenza. Una parola che è più simile ad un monito divino, che sfida i limiti... (continua)

Alessandro Pellei 03/12/2018 - 19:56
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Stazione

Sono in stazione Centrale, a Milano, e vedo tante persone che corrono. Staranno mica scappando da qualcosa? Forse c’è una bomba che sta per esplodere dietro di me e io neppure me ne sono accorto. Oppure qualcuno le rincorre e allora giustamente decidono di darsela a gambe levate.
Col senno di poi, mi accorgo che così non è, e non capisco il motivo di tutta questa agitazione, dopotutto non è successo nulla… Milano è ancora Milano e cosi lo è la sua stazione.
E proprio mentre sto fermo su quello spazio un po’ rettangolare e un po’ obliquo, proprio di fronte ai treni, dove i più, trepidando, aspettano il ritorno della propria anima gemella, o di un fratello che non vedono da tempo, o magari dell’amica d’infanzia, io non aspetto nessuno. E nessuno aspetta me.
E le persone continuano ad agitarsi come molecole di una sostanza che cambia stadio troppo velocemente, e mi sembra di venir risucchiato da un vortice che incatena i pensieri e rilassa il corpo. Io sto sempre fermo, chi si muove.... (continua)

Alessandro Pellei 14/01/2019 - 18:32
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