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In Viaggio Dentro

Ogni individuo è un affascinante viaggio attraverso il proprio tempo. Giorno dopo giorno scriviamo con inchiostro emotivo le pagine della nostra vita, scegliamo di correre verso ogni orizzonte oppure di sotterrare i nostri cuori nella polvere di un passato che non ritorna.
Possiamo ballare leggeri ogni musica che ci regala la natura al suo risveglio o trascinare i nostri polmoni stanchi lungo una strada chiusa. Possiamo fare l’amore con i colori o spegnerci nell’oblio di lontani ricordi.
Vivere il nostro tempo o morire respirando, questa è la nostra più intima scelta.
Siamo dentro di noi, ma troppo spesso non ce ne accorciamo ed il rischio è di giungere all’ultima destinazione senza avere mai capito chi siamo e senza esserci mai abbracciati dentro.
Le nostre anime sono le mappe con cui dobbiamo orientarci per intraprendere il più avventuroso viaggio della nostra esistenza: Noi!
Quando si decide di salire sul treno che ci attraverserà nel profondo si può avere timore di scoprire ciò che non conosciamo e che mai avremmo voluto essere. Però fa parte del gioco, del mistero e del bisogno di scoprirsi per appartenersi.
Capire chi siamo significa avere il coraggio di avvicinarsi al proprio inferno, l’importante è saperlo osservare per non essere risucchiati dentro.
Guardare sospendendo ogni pensiero e giudizio, per poi fermarsi e raccogliersi senza paura.
Se imparassimo a ballare vincendo la forza di gravità, allora avremo la capacità di seguire il ritmo con la dovuta leggerezza dell’essere.
Per viaggiare dentro sè stessi occorre servirsi della memoria elaborandola. E’ attraverso la memoria che possiamo raggiungere la nostra coscienza. Ogni nostro legame con il passato e futuro passa attraverso la memoria. Per camminare dentro il proprio “Io” bisogna animare la memoria dandole corpo negli abissi del nostro subconscio ed arrivare alla verità che racchiude in sè il miracolo d’esistere.
In mancanza di sincerità verso sè stessi non ci si accetterebbe ed obbligheremo una parte di Noi alla rassegnazione. Occorre partire da Noi e dall’accettazione di tutto ciò che siamo se aspiriamo alla trasformazione ed al cambiamento, o nulla muterà realmente. Imparare ad apprezzarci è il segreto dell’esistenza.
La nostra forza interiore nasce dalla consapevolezza delle nostre debolezze, imperfezioni e fragilità. Nel momento in cui, fossimo capaci di metabolizzare questo concetto, avremmo iniziato ad amarci.
La non conoscenza dell’Io origina l’ego che ci fa perdere la capacità innata della percezione e così facendo castriamo il nostro accrescimento spirituale.
Può capitare di spaventarsi di fronte alla scoperta delle proprie diversità, l’importante è continuare il cammino intrapreso denudandosi della propria cultura che ragiona per stereotipi e modelli.
Talvolta crediamo di essere migliori degli altri perchè sappiamo avere intrapreso un viaggio lungo e difficile, ma tale convinzione altro non è che l’avidità generata dalle ambizioni spirituali della nostra personale ed intima crescita.
La ricerca di sè stessi è un’antica sapienza che non ha discepoli nella società moderna, dove troppo spesso, ci scopriamo incapaci di guardarci dentro, e così, colti da mille insicurezze, intraprendiamo il viaggio dell’anima sui lettini della psicoanalisi.
Solo la conoscenza rende l’individuo libero, perchè la libertà non appartiene all’uomo ma viene dall’uomo ed è nel nostro interesse cercarla, assimilarla e trasformarla in coscienza.
Lo specchio dei nostri tempi crea molteplici illusioni; sovente, le nozioni e le idee che crediamo ci appartengano non sono altro che il prodotto di una cultura e di una società che ci ha stregato, schiavizzato, annidandosi nella nostra memoria ingannata nel suo quotidiano.
Tutta questa modernizzazione e frenesia ci rende soli, ci trova concentrati solo sul nostro “Io” che s’identifica con la fisicità corporale e con la nostra mentalità, sfalsando così la vera essenza umana.
E’ dunque importante imparare a capire e non a giudicare, perchè la consapevolezza svincola energie e rimuove ostacoli e dubbi.
Se impariamo ad osservarci, riusciremo a scorgere un cuore che sente, un corpo che si muove, una mente che pensa e potremo focalizzare la coscienza dell’esistenza che ci appartiene. A questo punto saremo in grado di vedere cosa non siamo per scoprire finalmente ciò che siamo.
Il ritorno all’essenza è capire che persino il nostro “Io” è inattendibile e che tutto quello che possiamo indicare di Noi è “Io sono” e nulla più. Capendo ciò, smetteremo di verbalizzare ciò che siamo e ci liberemo del bisogno di definirci, che di fatto, limita soltanto gli spazi infiniti dell’essere.
Il nostro sistema mentale ed emotivo influisce sulle nostre azioni, imparando ad osservarci da vicino, possiamo liberarci di ciò che non ci appartiene e crescere ancora, ma non possiamo superarci senza la conoscenza di noi stessi che è il passaggio obbligato per il ritorno allo stato naturale, alle origini. Per capire dove si è diretti occorre comprendere da dove si viene e solo le origini indicano la destinazione.
Dobbiamo capire che noi non siamo il nostro corpo perchè abbiamo la capacità di vivere senzazioni ed emozioni che ci permettono di farci sentire presenti in ogni luogo.
Dobbiamo comprendere che noi non siamo la nostra mente perchè abbiamo il potere di spegnerla ed accenderla a nostro piacimento.
Proviamo ad immaginare un mondo dove gli uomini sono grandi occhi che osservano e nulla più: offuscando la materia non resta che la spiritualità, un attimo di lucida follia di quello che realmente siamo, finalmente denudati di ogni etichetta culturale sugellata dai modelli di perfezione che la societa odierna c’impone. Osserviamo il mondo con gli occhi di tutti e cambieremo il mondo.
Se riuscissimo ad essere solo grandi occhi saremmo in grado di abbandonare tutta la plasticità che vestiamo giorno dopo giorno e che ci confonde impedendoci di essere tutt’uno con l’Universo. Diamo vita all’Universo che abbiamo dentro e dipingeremo di terso azzurro il nostro domani, ricercheremo l’amore, unica vera necessità umana.
Il mondo è assetato d’amore, liberiamoci del nulla e del superfluo e tutti avremo la giusta dose quotidiana di affetto e considerazione.
Siamo fatti di Dio e Dio ci osserva.
E tu, che ora mi stai leggendo, che viaggio sei dentro?



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Racconto scritto il 08/09/2011 - 02:43
Da Anna Valle
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