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Alla Ricerca Della Valle Incantata 14:Isla Sorna Parte 2

GIORNO 2
NOTTE
Tricky aprì gli occhi.
Dormivano ancora tutti.
Si diresse alla porta,facendo attenzione a dove metteva le zampe per non svegliare nessuno.
Aprì la porta con un leggero cigolio e uscì finalmente.
La notte aveva portato con se un aria calda e umida che aveva creato una fitta nebbia che avvolgeva ogni cosa,dando alla giungla un aria decisamente spettrale.
Mentre si allontanava un pò dal camper cercava di non fare casini fruscii e ai richiami che echeggiavano intorno a lei.
Si avvicinò ad un albero e sentì un ringhio sordo provenire dalla direzione opposta dalla quale era venuta.
Rimase Ferma.
Lei non si considerava una tipa paurosa,anzi,avrebbe detto il contrario.
E poi non era rimasta molto impressionata alla vista del gigantesco animale che distruggeva il tronco...e poi,per schiantarsi su quell'isola serviva fegato da vendere!
Ma in quel momento era come se il suo cuore gli fosse rimasto incastrata all'altezza del pomo d'Adamo.
Lo sentiva battere contro le strette pareti della carotide e la tensione gli faceva pulsare la testa.
Continuò ad ascoltare il terrificante verso.
Stava lì,vicino all'albero con gli occhi talmente sbarrati che gli facevano male.
Qualcosa si mosse tra la nebbia,una testa corta ovale,con due corna ricurve sopra ai piccoli occhi gialli infossati e una bocca piena di denti aguzzi,ondeggiava a circa 4 metri di altezza.
Poi uscì il corpo,come se avesse attraversato una cascata d'acqua.
Le braccia cortissime artigliavano l'aria calda,mentre la bestia si guardava intorno.
Tricky era arrivata al culmine dell'angoscia e decise di tentare la fuga verso il camper.
Mosse la zampa dietro di se,facendo frusciare lievemente le foglie di felce.
Il dinosauro non sembrò accorgersene ma avanzò un po',diretto verso l'albero alla sinistra della tricorna.
Fece un altro paio di passi,approfittando del rumore causato dai passi dell'animale.
Urtò un sasso con la zampa,scivolò.
Il rumore che facevano i sassi non era molto forte.
La caviglia gli faceva male,trattenne un imprecazione.
Tornò a guardare la reazione dell'animale.
Si pietrificò.
Il dinosauro teneva i suoi piccoli occhi gialli puntati su di lei mentre fiutava l'aria:l'aveva individuata.
Era molto vicino.
Tricky riusciva a vedere il colore rossastro della pelle,che era coperta di scaglie e punte.
Sentiva il fiato caldo,umido e nauseabondo del predatore toccargli la pelle.
Era talmente vicino che poteva contare i suoi denti affilati e lunghi come i coltelli di un macellaio.
Si alzò e si mise,sforzandosi di non cadere trascinandosi dietro la zampa ferita.
Il carnotauro non se lo aspettava.
Con un ruggito scattò in avanti,raggiungendo la tricorna con due falcate delle possenti zampe.
Tricky si sentì sollevare dalla coda.
La bestia continuò a correre,finché non arrivò sulle rive di un piccolo ruscello nella giungla,illuminato dalla chiara luce della luna.
La tricorna era ormai da venti minuti appesa a testa in giù e penzolava dagli atti del carnivoro.
Stava per svenire.
Inaspettatamente la testa del carnotauro fece un brusco scatto all'indietro.
La zampa si staccò dai minuscoli arti del carnivoro,venendo catapultata sull'erba umida.
Urlò dallo spavento.
Appena il dinosauro si accorse del suo sbaglio tentò di riprenderla.
Tricky scappò via.
Il carnotauro la rincorse.



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Racconto scritto il 04/10/2015 - 12:48
Da Elker Errani
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