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QUANDO SI DICE AMORE

QUANDO SI DICE AMORE


L'aria era carica di risate, aspettative e voglia di afferrare il mondo, quella sera passata in pizzeria era stata la più rumorosa e la più significativa di tutte, era la sera degli orali, quella che precedeva le vacanze, l'ultima che si sarebbero visti...era il solito rituale che gli aveva accompagnati per cinque anni ma che si era chiuso così, inghiottito dall'ansia delle tanto sospirate vacanze, e da un settembre troppo pieno di incombenze e aspettative. Con un dito toccò i margini della foto che si stava rovinando a causa del tempo. C'erano proprio tutti... Giovanni coi suoi occhiali tondi e il sorriso perennemente stampato sulla faccia, Alberto coi suoi modi spicci, anche in foto appariva arrogante. Stella coi suoi lunghi capelli ricci, Ida con un vestito turchese...alquanto...be' era la moda dell'epoca! Guido con l'aria di chi ha bevuto troppo e lei, certo che non era conciata meglio di Ida! Pensò con un misto di divertimento e di nostalgia. L'unico che mancava nella foto era Luca, ma chi si scordava di Luca? C'era anche lui alla festa...se no chi la scattava la foto? Ma ormai erano passati 20 anni. Mise via l'album proprio mentre squillava il telefono. Con un moto d'impazienza afferrò la cornetta.
-Pronto?- disse in modo impersonale.
-Lea sei proprio tu?- chiese una voce tutta esuberante dall'altro capo del filo. Che strano le sembrava famigliare.
-Scusi, ma chi cerca?-chiese mantenendo sempre lo stesso tono.
-Lea Rossi....dai non dirmi che ti sei dimenticata! Sono Ida, Ida Bianchi...ricordi le prese in giro a scuola?- erano passati 20 ma se ne ricordava.
-Sì certo, perché mi hai chiamato?
-Io e Stella, in realtà l'idea è sua, stiamo organizzando una rimpatriata sai per ricordare i vecchi tempi!
-Certo certo...quando?- e perché mai l'aveva chiesto?
-Ah perfetto sei dei nostri allora! Domenica sera alle 9:00- 'No domenica ho un impegno' pensò ma non fu quello che disse.
-Certo, dove?-
-Ma da Pietro naturalmente! Come l'ultima volta! Replicò allegramente Ida.
-A domenica allora!- disse allegra anche se l'ansia la stava attanagliando.
-Certo a domenica!-replicò l'altra.
Lea riagganciò con una vaga sensazione di disagio. Che l'accompagnò per tutta la settimana.


Quella notte non aveva chiuso occhio, non capiva bene perché ma l'idea di rivedere la sua comitiva dopo 20 anni la metteva a disagio. Cercò di riordinare le idee e si guardò allo specchio. L'immagine che vide riflessa era quella di una donna di successo. I capelli dal taglio corto scalato, a cui le abili mani di un parrucchiere avevano dato un aspetto vaporoso, erano di colore castano caldo arricchito da meches di colore più chiaro che mettevano in risalto il color cioccolato degli occhi. Il suo corpo armonioso fasciato nel tubino nero enfatizzava l'aspetto generale, eppure quella vaga sensazione di disagio non l'abbandonava. Che avesse a che fare con Luca? Ma scacciò subito quel pensiero e ben decisa ad ignorare quella fastidiosa sensazione afferrò la borsetta e si apprestò ad uscire.
Salì in macchina e con gesti nervosi mise in moto.


Esteriormente la pizzeria non era cambiata molto, eccezion fatta per l'insegna, che non era più la semplice scritta “ Da Pietro” ora recitava pretenziosamente : “ristorante, pizzeria piatti tipici”. Scese dalla macchina ed entrò nel locale. L'interno era totalmente diverso, quasi pensava di aver sbagliato posto quando una voce alle sue spalle si intromise nelle sue considerazioni.
-Ehi che puntualità sei la prima ad arrivare, dopo di me!- ridacchiò la voce. Lea si volto a guardare la donna dai capelli biondi corti fasciata in un mini abito rosso che esaltava i suoi occhi azzurri...possibile?
-Stella? Ma sei proprio tu?
-Sì, certo...ma anche tu sei cambiata!-Cinguettò la sua interlocutrice.
-È passato tanto di quel tempo...-Replicò.
Mentre parlavano arrivarono anche gli altri.


Che strana che era quella riunione, si ritrovò a pensare osservando la tavola. Tra loro l'atmosfera era la stessa della loro ultima cena, anche se con 20 anni di più, e il locale non ospitava ragazzi ma quarantenni, proprio come loro. Era strano vedere come Gianni, nonostante fosse appesantito dall'età e cominciasse a stempiarsi, non aveva perso la sua giovialità. Era sposato e aveva due figlie una di 12 e l'altra di 7 anni. Non l'avrebbe mai riconosciuto se non fosse stato peri i suoi occhiali tondi. Guido contrariamente ad ogni aspettativa era divenuto la serietà fatta persona, era sposato, senza figli, sua moglie era architetto e lui lavorava in banca. Stella era quella che era cambiata più di tutti, col tempo aveva acquisito dei modi affettati e si dava delle arie per aver sposato un ricco uomo d'affari. Ida ed Alberto non erano cambiati, l'età aveva reso più maturi il viso e i modi di Ida, ma non l'aveva cambiata di molto, mentre Alberto era ancora più cinico ed arrogante, avevano seguito le loro aspirazioni, lei insegnava in un liceo e lui era avvocato. Si erano sposati ed avevano un figlio di 10 anni. E poi c'era Luca. Era ancora più bello, coi capelli neri e gli occhi verdi, la camicia sbottonata e i modi fluidi, ancora le faceva effetto. Era lui a rendere la conversazione brillante e a calamitare l'attenzione, faceva il fotografo, ma non aveva detto molto si sé.


A fine cena Lea decise di fare due passi. Salutò gli amici ed uscì dal locale senza prendere la macchina. Non si accorse che anche Luca si era congedato, fino a quando lui la raggiunse.
-E così fai il medico- le disse
-Già- replicò.
-Sei sposata, stai con qualcuno? Non hai parlato molto stasera- Le chiese.
-No.- E chi ne aveva il tempo? E poi non aveva mai incontrato qualcuno che valesse la pena sposare. Ma non lo disse, chiese invece di rimando:
-Tu stai con qualcuno?- credeva già di sapere la risposta, anche al liceo era sempre pieno di ragazze.
-No.- rispose asciutto.
-No? E come mai?- non riuscì ad impedirsi di chiedere.
-Ho sempre avuto te nella testa. Te e nessuna.- replicò asciutto. Lei sgranò gli occhi dalla sorpresa. Ma come era possibile? Lei aveva da sempre una cotta per lui, anche se pensava di averla superata, ma lui?
-Davvero? Ti piacevo? E perché non ti sei mai fatto avanti?
-Be'...Stella diceva che non ti interessavo...-Stella? Certo la sua migliore amica aveva tramato alle sue spalle! Vai a fidarti pensò.
-Già, ma non era così...non è così- si lasciò sfuggire- ma è troppo tardi.- aggiunse dopo un istante di silenzio.
-E chi l'ha detto?- chiese Luca . Poi le si fece vicino e l'avvinse a sé baciandola con passione. Finalmente il destino li aveva fatti ritrovare. Restarono così avvinti nell'aria della sera mentre la luna saliva in cielo.




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Racconto scritto il 23/05/2016 - 18:40
Da Marirosa Tomaselli
Letta n.1129 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Ciao Marirosa mi è piaciuto molto il tuo racconto. I personaggi sono ben delineati e direi che hai giocato sul filo della nostalgia per concludere a sorpresa con un amore inaspettato e tenero
Ti saluto caramente
Nadia
5*

Nadia Sonzini 23/05/2016 - 22:31

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