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Flussi spagnoli

Spagna dal cuore soffice, mi sorridi in un giorno di pioggia e accarezzi il mio cuore malato d’amore. Spagna leggera e viandante sconfini alla morte, ma non piangi mai. Raccontano le tue labbra soffici di un dolore acuto e intriso, che ora provi a lasciare alle spalle. Mi guardi quasi inconcludente vorresti comunicare, ma non sono tanto bravo a parlare. Preferisco di gran lunga scrivere, scrivere di te e dei tuoi capelli neri. Il tuo sguardo solido, demorde inesistente per l’ultimo tramonto della terra natia. Corri e non ti fermare, che io non sono capace, del restare indietro ho fatto la mia fede. E canterò per te in una sera invernale, in cui il tuo dolce ricordo verrà a bussare; di getto mi butterò sul foglio e scriverò la più bella canzone mai composta per una straniera. Straniera che vieni dal mare, che dici di saper nuotare illumina la mia esistenza e insegnami a volare. Mano per mano partiamo per l’Andalusia e non fermiamoci a Siviglia, sarebbe troppo banale. Io voglio vedere l’oceano mentre facciamo l’amore, Cadice ci aspetta lungo il deserto della nostra esistenza. Là troveremo la nostra dimensione, le giornate passeranno delicatamente in attesa di tramonti spensierati. Scriverò un libro per il personale piacere di scrivere, neanche te potrai leggerlo, scusami ma devo prevenire la fine di questa magia e non posso permetterlo. Invano cercherò qualcuno in grado di capire la mia vena, d’altronde non chiedo comprensione o ammirazione; mi ergo tra coloro che credano di sapere. E il semplice sentirmi vivo mi renderà felice, ora che non riesco più a distinguere la notte dal giorno. Sangria mia compagna di letture, forse hai tu la verità nascosta tra i tuoi aromi che si mescolano con fare impercettibile al sapore di salsedine che proviene dal mare. I flussi dei miei pensieri scorrono troppo veloci per provare a fermare il tempo con una misera foto, non renderebbe giustizia alla tua nobiltà d’animo un tentativo maldestro di catturare l’attimo. Il ricordo vale più di qualsiasi foto e ti prometto cara amore mio, che edificherò nella mia mente un templio dedicato alla tua essenza, nel caso in cui un giorno le nostre strade dovessero dividersi. Ora però saliamo sulla nave, che il mare impaziente non sembra volerci aspettare.



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Racconto scritto il 28/10/2016 - 09:55
Da pietro renis
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