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RANDAGI

Andava solitario nella notte senza una mèta già prestabilita
senza pensieri, con la mente vuota e l’anima assopita
aspettando... che cosa? Forse fare un viaggio a ritroso nel tempo
per rivivere amori ormai sopiti? Ma ne aveva ben altri di ricordi.
Aveva percorso la propria esistenza consumando le scarpe e
la vita ad inseguire ideali illusori.
Già da molti anni aveva l’argento nei capelli
lentamente avanzava nella notte randagio e indifferente aspettando
che si chiuda il capitolo della vita, quando un cane randagio come lui
gli si affincò leccandogli la mano, un cane senza nome
in cerca di un padrone. Guardò quel cane dagli occhioni tristi
che lo seguiva mogio nella via cercando compagnia e fu vinto
da profonda tenerezza pensando: in fondo mi somiglia
come me è un’anima sperduta. Lo accarezzò dicendo: da oggi
sarai tu la mia famiglia, almeno avrò uno scopo per ricominciare
a vivere le briciole di tempo che mi resta.
Come se avesse capito il cane scodinzolò festoso e da quel giorno
furono inseparabili. Ma il tempo è tiranno e passa in fretta e l’uomo
già carico degli acciacchi dovuti all’età nell’impossibilità di curarsi
sapeva che si avvicinava la fine e questo lo legava di più all’amico
che la sorte benigna -almeno in quello- gli aveva concesso.
La fine arrivò. L’uomo fu trovato morto nella strada
col cane che guaiva su di lui disperato e capiva di essere di nuovo solo.
Fu allestito in fretta un modesto funerale gestito dal comune del luogo.
Il corteo funebre era seguito soltanto da un randagio fino al cimitero
e restò a piangere sulla tomba dell’amico perduto.
Da allora tanto tempo è passato ma il cane è ancora lì che piange...



Dietro richiesta di Nicol e di Lupo mi cimento
per la prima volta in un racconto ma penso che
il racconto non faccia per me, decidete voi...




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Racconto scritto il 13/07/2017 - 10:35
Da enio2 orsuni
Letta n.1102 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Un invito che puoi continuare meravigliosamente.
Lieto meriggio.
*****

Rocco Michele LETTINI 13/07/2017 - 15:44

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bellissimo
mi hai fatto pensare ad hachiko...un film splendido
l'amore incondizionato, quello di un animale per il suo padrone

laisa azzurra 13/07/2017 - 15:04

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Macche' Enio...hai la stoffa dell'inventiva e della sensibilità... Non serve altro!

Teresa Peluso 13/07/2017 - 13:47

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Non è assolutamente vero che non faccia per te. In questo racconto sei semplicemente un po' legato, considerata la differenza che esiste tra il poetare ed il raccontare. Per me, rimani numero 1.

Ken Hutchinson 13/07/2017 - 13:09

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un al posto di una nel mio commento precedente, vedi a far la sapientona sarei una pessima segretaria

Nicol Marcier 13/07/2017 - 11:53

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Ma no Enio, sei un portento anche in prosa.E' uno scritto che denota una grande sensibilità. Solo una piccolissimo refuso alla nona riga-meglio chiudesse al posto di chiuda-e qualche virgola dimenticata, ma sono inizie.
A me è piaciuto,sei bravo. Ti dono un bacio
Ciao Enio caro
Nicol
*****

Nicol Marcier 13/07/2017 - 11:44

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Direi che non è male come primo approccio, anzi! L'argomento è molto attuale, tratta di solitudine, la solitudine esterore ma soprattutto interiore, che emargina dalla vita di tutti i giorni, che fa pensare alla propria esistenza con rimpianto e tristezza.

Patrizia Bortolini 13/07/2017 - 11:41

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ciao Enio lo ritengo importante questo tuo racconto, magari tu sei spontaneo e i prossimi li potresti rendere con aneddoti più frivoli, non volermene mi è molto piaciuto il tuo racconto ciao

GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 13/07/2017 - 11:38

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