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SONIA

La mia storia nasce negli anni 80 a seguito della morte di mio padre avvenuta la notte di NATALE, dopo una grave malattia.
Nell’assistere il mio papa’ in ospedale mi e nato (ma forse l’avevo gia’ in cuore ) il desiderio di fare volontariato ospedaliero: in quel periodo mi capitava di vedere d’ovunque la locandina di un corso di volontariato ospedaliero, la curiosita’ di scoprire nuove esperienze ci ha fatto decidere.
In 5 amiche ci siamo iscritte al corso, per frequentarlo si doveva attraversare Milano per raggiungere l’ospedale di NIGUARDA, avevo una vecchia macchina che ci permetteva di spostarci.
Con serieta’ seguimmo tutto il corso, poi superammo il colloquio ma si scopri che per noi era impossibile entrare per il servizio in quell’ospedale, si doveva attraversare tutta MILANO, era troppo lontano e dovemmo rinunciare con grande dispiacere. Ma non era finita, Il presidente ci convoco’ e ci diede la notizia che, se eravamo disponibili sarebbe venuta l’associazione da noi: vicino, vicino c’era l’ospedale SAN CARLO. Il primario ci accolse nel suo reparto di medicina, In quei tempi il volontariato non era ben accolto negli ospedali, per loro eravamo solo spie, comincio’ cosi con tanta volonta’ il nostro cammino eravamo in 15. L’emozione quando si entrava in reparto era tanta, ma QUALCUNO ci guidava.
Un giorno ricevo una cartolina da un sacerdote che mi segnala la presenza in ospedale di una ragazza di 16 anni, mi chiede se portevo farle visita. Ci andai subito: li mi accolse una bellissima ragazzina senza un capello in testa per una malattia gravissima LEUCEMIA, E io che potevo fare?
In quel tempo ero felicemente sposata, con 2 figlie STEFANIA di anni 18 e CAMILLA di anni 12 il SIGNORE mi affidava una terza figlia , SONIA era il suo nome. La sua mamma era disperata, potevo capirla anche io lo sarei stata.
Chiesi subito al sacerdote un accordo: lui avrebbe seguito SONIA io la mamma e cosi fu’: la mamma MERY, vedendomi spesso si chiedeva perche lo facessi, non seppi mai darle spiegazioni anche perche’ forse a parole non era facile, ma col tempo lo capi’ perche la sua trasformazione fu visibile.
Appena il mio lavoro me lo permetteva, correvo da loro .
Potevo farlo: perche’ avevo un piccolo laboratorio dove creavo e confezionavo abiti da sposa, il tempo lo trovavo anzi lo rubavo perche alcune volte dovevo recuperarlo di sera e anche alcune volte di notte.
MERY, la mamma, lavorava in una grossa fabbrica di dolci ma era stata licenziata per carenza di lavoro. Era preoccupata perche’ con due figli era sola e senza stipendio, si era dedicata tutta alla figlia; con una grossa spesa e con tanto sacrificio aveva fatto visitare SONIA da un professore luminare di quei tempi , che imposto’ una cura speciale per SONIA.



Era seguita in modo particolare da una dottoressa che l’amava anche lei come una figlia, tutto il reparto tante suore pregavano e le preghiere fecero il loro effetto. Ci volle molto tempo, ma SONIA stava vincendo la malattia con sorpresa di tutti.
Io la seguii per anni mi capitava quando doveva fare degli esami particolari ma non voleva restare in ospedale per 24 ore, di portarla a casa in macchina con tanta cautela perche’ poteva avere delle conseguenze serie. La mia responsabilita’ era tanta ma LUI ci proteggeva.
Per vederla dovevo andare a trovarla a casa sua non tanto vicino, d’inverno in bicicletta. Mi viene in mente spesso una canzone che cantavo mentre pedalavo diceva cosi : DAMMI, CHE TI RICONOSCA, DAMMI, CHE TI POSSA AMARE SEMPRE PIU’, DAMMI, CHE TI RESTI ACCANTO, DAMMI, D’ESSERE L’AMOR….
Erano belli anche i momenti in cui la messa veniva celebrata in casa sua dal sacerdote che la seguiva: si toccava la grazia di DIO con mano.
Col passare del tempo, tanto, SONIA aveva trovato un ottimo impiego che conserva ancora presso un’emittente televisivo.
Sono passati anni , mia figlia STEFANIA si e’ sposata e SONIA aveva il fidanzato e anche lei pensava al matrimonio, con cautela perche’ era sempre delicata la sua salute, non era mai persa di vista dai medici.
Il giorno del matrimonio arrivo’ e io ebbi la gioia di confezionarle l’abito da sposa, era bellissima: lo e’ ancora, la sua felicita era visibilissima e contagiava tutti.
Dopo un po di tempo, Ha avuto due bellissimi ragazzi , quando le hanno dato la notizia della sua completa guarigione.
Ora le nostre strade si sono separate l’ho un po’ persa di vista , come mamma MERY, mi era stato dato un arco per lanciarla lontano perche’
i figli non sono nostri.
Io non abito piu a MILANO mi sono trasferita a vivere in montagna, ma ho sempre sue notizie , e lei SONIA e’ sempre nel mio cuore, con STEFANIA E CAMILLA…




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Racconto scritto il 17/07/2017 - 19:30
Da SILVANA LAMON
Letta n.2616 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Non c'è che dire. Un bellissimo racconto.Molto brava.

antonio girardi 18/07/2017 - 10:58

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Una delicata e commovente Storia. Un racconto semplice ma pieno d'Amore, di umanità e solidarietà. Bravissima Silvana 5*

Sabatino Santucci 18/07/2017 - 04:37

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Una storia commovente dove hai donato il tuo amore...
Complimenti per il racconto e non solo...

Grazia Giuliani 17/07/2017 - 23:01

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ben arrivata Silvana, ti porto il saluto della redazione, spero ti trovi bene con noi.
bel racconto scorrevole lettura

GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 17/07/2017 - 22:37

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