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Mezz'ora in Vent'anni

"Allora ci vediamo alle 21.00?"
"D'accordo."
Era nata così quella serata d'estate, lui e lei si erano dati l'appuntamento alla piazzetta. Di solito le serate d'estate cominciavano più tardi per chi si ritrovava lì, per quello si erano trovati prima. Oltretutto lei doveva rientrare a casa prima.
Lui aveva da compiere trent'anni, lei ne aveva compiuti quattordici pochi mesi prima, erano amici da qualche mese. Ovviamente ogni amicizia è diversa, questa poi trai due, che facevano parte di due gruppi diversi per età che pur condividevano lo spazio di quel posto, lo era davvero.
Non c'erano ragioni particolari per trovarsi quella sera. O forse sì. Ognuno aveva, quella sera, voglia di uscire per non rimuginare sui propri pensieri che forse erano gli stessi, ma non riguardavano qualcosa che avesse a che fare con loro due.
Non avevano semplicemente voglia di stare in casa, forse, e così si accordarono per uscire.
Arrivarono entrambi in anticipo; chi per una ragione, chi per un'altra la situazione era comunque inedita e meritava un po' di attenzione in più, da parte di entrambi, nel rispetto degli orari.


"Eccomi!" disse lei, dove si va?
"Andiamo a fare un giro in macchina. Sul Romito va bene?"
"Si, si d'accordo."
E partirono con la cinquecento bianca, alla volta della scogliera del Romito. La serata estiva non era delle migliori, c'era un forte vento che spesso è presagio di bufera. E così fu. Venne, infatti, un bello scroscio d'acqua che fece temere per il raggiungimento della scogliera. Ebbero però fortuna, la perturbazione era limitata ad un pezzo della città, dopo Ardenza era sereno, non era venuta giù neanche una goccia.
Meglio così. Si diressero verso sud, Antignano, poi il Boccale e gli scogli del Romito.
Scesero in un punto dove si trovava un piccolo parcheggio, in prossimità del ponte di Calafuria vicino ad un vecchio bunker tedesco.
Si misero a sedere conversando del più e del meno; non era importante quello che dicevano ma l'atmosfera rilassata. Il rumore del mare e l'odore di salsedine, che arrivava fino in cima alla scogliera, unito al vento che ancora tirava, fecero si che smettessero di parlare. Vicini ma ognuno su uno scoglio, in silenzio, solo a osservare il mare e sentirne l'odore, il rumore ed il profumo.
Una bella atmosfera che durò una mezz'ora, poi la salsedine si faceva appiccicosa ed il vento troppo fresco.
Tornarono indietro contenti di quella bella atmosfera di silenzio che si era creata.
Al ritorno nella piazzetta molti volti stupiti di vederli arrivare insieme, ma nessuno disse niente, anche se qualche critica, sottovoce, ci fu'.
Nei giorni e nei mesi successivi non ebbero occasione di ritornare sulla serata, e perché poi? Non ce n'era ragione.
Rimase in entrambi una sensazione piacevole ma che terminò senza che nessuno avesse la volontà di chiedere all'altro qualcosa.
La vita continuò, e si lasciò alle spalle quella mezz'ora.


Molti anni dopo si ricontattarono, e in occasione di un suo compleanno, lui le mandò un messaggio di auguri al quale lei rispose facendo capire di essere in crisi col lavoro e con la vita in generale.
Lui si ricordò di quella serata e le scrisse:
"Ti ricordi una ventina di anni fa', che ci trovammo la sera dopo cena con un tempo da lupi e andammo sugli scogli del Romito a guardare il mare e a pensare ognuno alla sua delusione? Facciamo conto di tornarci. Fai un sospirone pieno di salmastro! Non ti senti già meglio?"
Lei rispose:
"Sì che lo ricordo! E non avevo mai capito perché arrivare fino al Romito. Però quegli scogli li ho conosciuti con te, e a quella sera sono rimasti legati.”
Fece un sospirone e ritrovò un po' di serenità. E la trovarono entrambi perché, che l'altro si ricordasse quella mezz'ora di venti anni prima fu' come ritornare su quegli scogli.


Inutile, di nulla.
Ma bellissimo.




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Racconto scritto il 12/03/2021 - 10:27
Da Beppe Billi
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