Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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INCIPIT

Le istruzioni sono:

Scrivi un racconto che abbia questo inizio:
"Guardò fuori dalla finestra della camera di letto.
Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima notte della sua vita."


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Divento memoria

Guardò fuori dalla finestra della camera di letto. Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima notte della sua vita. Le mani scivolarono sul vetro appannato dal freddo lasciando solchi sgocciolanti pieni di rimpianti. La donna stava fissando la strada che l'aveva guardata crescere, cambiare, diventare madre. Aveva sempre risposto in quel viale alberato ogni aspettativa futura, la serenità di cui la sua vita aveva bisogno. Non aveva mai osato spingere oltre quelle poche case neppure una vaga ambizione. Ora tutto quello che riusciva a vedere tra le luci delle macchine che sfocavano a causa della pioggia erano dolori e sogni spezzati a metà. Il suo viso non era più così giovane ma aveva comunque conservato gran parte della sua originaria bellezza. La notte era ormai cominciata da un pezzo eppure tutte le luci nella casa erano spente, la poca luce che filtrava dalle finestre era appena sufficiente ad illuminare i contorni delle cose. Nulla sembrava vivere tra quelle mura, neanche la donna che... (continua)

Simone Coriandoli 12/07/2013 - 22:19
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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L'ULTIMA NOTTE

"Guardò fuori dalla finestra della camera di letto.
Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima notte della sua vita" in quella casa.
Quante volte si era fermata davanti alla finestra a guardare i monti di fronte a lei, era il panorama più bello che le fosse mai apparso davanti agli occhi.
Ogni giorno quei monti cambiavano colore, ad ogni stagione cambiavano aspetto, ma erano sempre là, immutati nel tempo.
La neve li imbiancava tutti in inverno, la primavera scioglieva la neve e la bella stagione faceva sfavillare il verde dei prati ricoperti di crochi e di margherite bianche e gialle, l’autunno spogliava tutti gli alberi che il vento sparpagliava ovunque.
Si era abituata a quello spettacolo sempre uguale ma sempre diverso.
Aveva dato per scontato che quella sarebbe stata sempre la sua casa, ma ora invece era venuto il momento di dire addio a tutto questo e soprattutto di dire addio a quello che per tanti anni aveva ritenuto l’unico uomo della sua vita.
Tutto era co... (continua)

Roberta Sbrana 20/07/2013 - 00:04
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Laura

Guardò fuori dalla finestra della camera di letto. Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima notte della sua vita."
La serata trascorsa, ormai, volgeva al termine. Era quasi mezzanotte. La sagra del vino chiudeva la stagione turistica, La festa più bella dell’anno era finita, come il suo entusiasmo.
Le sue certezze ormai vacillavano, mentre una folla festosa si dirigeva all’uscita dopo l’ultimo commiato da nonna Ebe ed il suo Notino.
Lui era a disagio su quella sedia a rotelle e tremava all’idea che anche lei sarebbe andata via.
L’alba era vicina, ma lui preferiva vedere gli occhi azzurro mare di lei: Laura,la sua amata Laura.
Con lei vicino tutto era sopportabile, erano felici, sul loro volto vagheggiava un sentimento di benessere, quasi di felicità, nessuna donna poteva dargli di più, la sua dolcezza lo rassicurava.
Lei era riuscita a tirarlo fuori dai timori di un triste ed infelice futuro; questa era la sua più grande certezza: era l’unica donna che non lo avr... (continua)

Lucia Marolla 23/07/2013 - 14:06
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Sollevò lo sguardo al cielo stellato

Guardò fuori dalla finestra della camera da letto. Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima notte della sua vita da adolescente.
Tradizioni tribali, ecco cosa erano. Di sicuro inaccettabili per chi, come lei, era nata e cresciuta in un paese dove alle persone è riconosciuta una propria dignità e volontà .
Aveva passato tanti anni a non comprendere e, poi, a guardare con pietà sua madre costretta a quella vita passata, e da passare per sempre, legata ad un uomo ancora sconosciuto. Certo per lei era suo padre, ma per sua madre era solo un marito imposto.
Ed ora toccava a lei! Domani mattina suo padre l'avrebbe data in sposa ad uno sconosciuto, magari vecchio o violento...orrore! Ecco questo sentiva in tutto il corpo e nel suo cuore che aveva passato quasi 15 anni a sognare una vita d'amore con un compagno di vita "scelto" e non imposto per una stupida tradizione.
Pensava alle sue compagne di scuola, alla gita scolastica programmata, alle feste, alle vacanze al mare ... (continua)

Daniela Cavazzi 24/07/2013 - 22:09
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Stella gemella

Guardò fuori dalla finestra della camera da letto. Sapeva che quella sarebbe stata l’ultima notte della sua vita. Immota, il corpo smagrito, illuminato appena dal dolce chiarore della luna: una striscia argentea che la abbracciava. Marina fissava il lungo giardino costeggiato di oleandri in fiore, e alla fine degli alberi, uno scorcio di mare, un ondeggiare leggero di medaglie di luce. L’aria frizzantina della notte le solleticava il naso, rendendole omaggio con l’afrore persistente di mentuccia a lei caro, mentre il silenzio quieto della notte, era disturbato appena; dal frinire insistente dei grilli. Un lungo respiro per riempire i già fragili polmoni, mentre piano sussurrava.
<< Vado, è una bella notte per partire. >>
Si sentiva stanca, afflosciata, smarrita.

Il rombo nella testa, simile a un’onda che s’infrange, non la lasciava, e in petto: il cuore era stretto dall’angoscia. Un’ala di malinconia le sfiorò per un attimo il pallido viso, mentre volgendo, appena... (continua)


Claretta Frau 22/07/2013 - 12:30
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Un giorno della vita

Guardò fuori dalla finestra della camera da letto. Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima notte della sua vita."
Lo sapeva o lo supponeva...
Il destino aveva scelto quel giorno, e dopo aver fatto il suo dovere di insegnante, aveva seguito e svolto gli esami di stato; poteva rifiutare, aveva un alibi. Un'operazione urgente da fare...
Rosa non aveva mai pensato di non portare a termine il suo lavoro.
Prendendo la storia tra le mani, scrisse di te, col cuore in gola. Voleva sapessero tutti, nel caso il mondo non rotolava più, le sue parole erano per lui.
Incominciò a guardare con occhi diversi le sensazioni sino ad allora provate, con un pochino di paura. La notte si spegneva dietro le sue luci artificiali e la luna risplendeva di quella luce che mai aveva fatto presagire che il cielo fosse schiarito a giorno.
Le ore interminabili si contavano ad ogni tocco dell'ora, e Rosa, aveva dato l'ultimo sguardo al mondo prima di chiudere il sipario del suo vivere.
Buia la stanza... (continua)

Maria Rosaria Bottigliero 19/07/2013 - 15:59
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