Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

Quella volta che sbagliai strada...

Le istruzioni sono:

...con i miei compagni di viaggio


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



L\'inizio... della fine

Mi accingevo a chiudere la porta, quella porta che apre un mondo sconosciuto nel virtuale.
Quando sentii un richiamo forte e strano, che non conoscevo...
e così sono tornata indietro e ho lasciato uno spiraglio, dove filtrava una piccola luce, fievole e bianca...ma attraente e penetrante.

L'inizio... della fine

Lei... ascoltava pensieri sparsi nella mente, come un fiume in piena, catturava emozioni e ricordi antichi, che ancora le facevano vibrare l'anima.
Distesa su un morbido divano, nella stanza più luminosa della sua casa, lasciava vagare i pensieri.
Ripensava a lui...
Ogni tanto si concedeva questo piacere, perché ormai lui non faceva più parte della sua vita. Lontano, forse in qualche piccola parte del suo cuore c'era ancora, ma non osava dirselo, era ormai passato!
Sfumato nell'oblio del non possibile, per una serie di cose che non potevano avverarsi...o forse si!
Illusioni, solo stupide illusioni di una donna che ancora voleva credere all'impossibile sogno di avere... (continua)


Margherita Pisano 25/08/2018 - 11:30
commenti 13 - Numero letture:1223

Argomento: UN AMORE SUL WEB

Voto:
su 1 votanti


DUE GEMELLI ALLO SBANDO

Due gemelli allo sbando

La storia di Roma - in breve dal Web -
…. a seguito della morte di Latino, anche lui perito negli scontri, Enea avrebbe assunto il comando dei due popoli, che da quel momento si sarebbero comunemente chiamati Latini. Pochi anni dopo, morto Enea, il trono sarebbe passato nelle mani del figlio Ascanio, che avrebbe infine fondato la città di Alba Longa, su cui i suoi discendenti avrebbero regnato per sedici generazioni.
In seguito il trono sarebbe passato nelle mani di Numitore. Il fratello minore di costui, Amulio, desideroso di impossessarsi del trono, avrebbe però ordito un complotto ai danni del re facendo uccidere il figlio e costringendo la figlia Rea Silvia a diventare una vergine vestale , impedendole così di dar vita a una successione legittima. Poco tempo dopo, tuttavia, Rea Silvia sarebbe rimasta incinta: secondo alcuni a seguito di uno stupro perpetrato da uno dei suoi corteggiatori, secondo altri per opera del dio Marte. Amulio, temendo che ... (continua)


Maria Luisa Bandiera 05/07/2020 - 14:51
commenti 5 - Numero letture:1069

Argomento: MODERNIZZAZIONI

Voto:
su 4 votanti


Rosella

La sua casa sono i fiori tra le crepe della strada che porta alla cattedrale e le stelle che sbavano scie in cielo. E come televisione ha le risate dei bambini a cui gli piace pizzicare il naso.
Una sera ha visto le stelle cadenti rialzarsi, tranquillizzare le persone nella piazza e ritornare vicino alle nuvole. Tartaglia non ha detto niente, forse perché ha pensato che chiedere qualcosa a una stella che cade è da maleducati.
Una volta mi ha detto che le stelle cadenti sono le sigarette gettate dagli angeli per non farsi scoprire da Dio, ma io credo che lo dica perché raccoglie i mozziconi e li fuma come se niente fosse.
Un’altra volta Tartaglia mi ha detto, invece, che le stelle cadenti sono le lacrime di qualcuno che è rimasto solo e si asciuga gli occhi.
Chi è Tartaglia? È uno a cui piace raccontare storie, uno che suona la fisarmonica.
Ha il naso da clown e la lacrima di Pierrot sulla guancia. Canta, balla e tira a campare.
Qualche volta si diverte a fare il mimo e qualcuno ... (continua)

Simone M. Mastro 26/05/2023 - 17:52
commenti 3 - Numero letture:309

Argomento: Guardando... Descrivo...

Voto:
su 2 votanti


Primo amore

I vetri appannati dell'abitacolo di colpo si sbrinano. Arrivano gocce di pioggia limpide, le stelle fanno il resto e tutto torna limpido, i colori sono di nuovo fulgidi. Ed io, non ho più bisogno della macchina fotografica di mio nonno, per osservare il mondo coi suoi occhi o per nascondere il mio viso brufoloso. "Sara! Sei fantastica! Mi sei piaciuta sin dal primo momento, mentre guardavi la partita di basket. Non ti sei accorta di me, ma io... Io..."
"Non hai fatto altro che fissarmi durante tutto l'incontro". Steso, stupito, sgrano gli occhi sui suoi, verdi come la mia bella Irpinia: "Come lo sai?" Ride. "Scemo! Ti ho notato anch'io!"
Impossibile, dice il mio cervello! "Ma..- balbetto - ti credevo persa di Paolo, non è forse il tuo ragazzo?". Paolo, il giocatore numero uno della Scandone, nonché il motivo del mio occhio nero. "La nostra storia è un disastro, sappiamo entrambi che è ora di darci un taglio. Solo, è così pieno d... (continua)

Atrebor Atrebor 24/09/2018 - 22:02
commenti 2 - Numero letture:1064

Argomento: IL FINALE

Voto:
su 1 votanti


SOGNO L\' INFINITA OMBRA DEL VERO

Un sogno assurdo incredibile che nel periodo di Covid spesso s’impadroniva delle mie notti. Vedere durante il giorno persone coperte da guanti, mascherine non era normale, gente che fino a qualche tempo fa mostrava il suo sorriso mentre ora potevi solo immaginare l’espressione corrucciata della fronte e degli occhi. Nel sogno ero totalmente diventata invisibile, il mio corpo non esisteva più era come disegnato da una matita che una gomma sarebbe bastata a cancellarlo. Mi sentivo evanescente, artificiale, un fantasma. Ossessionata dal virus e dalle paure che quotidianamente venivano diffuse mi preparavo a coprire il mio corpo con una veste nera fino alle caviglie, con maniche lunghe, viso sepolto da un burka pesante. Mi sentivo come se il mio corpo non esistesse e la mia veste si muovesse guidata da una forza invisibile. Ero leggera come l’aria, senza pelle, senza ossa, un’incantesimo che mi teneva lontana dalle cose e dalle persone…quanto sarebbe durato questo sogno? Mi toccavo le gamb... (continua)

mirella narducci 05/09/2020 - 23:18
commenti 2 - Numero letture:860

Argomento: IL SOGNO

Voto:
su 1 votanti



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