Scendeva sera.
Scostavamo le tendine
per far entrare
La luce.
Nel cammino
crepitavano i ciocchi.
Noi indossavamo i pigiama alla rovescia
per scongiurare della tempesta
i rintocchi.
Fuori,
dal santuario di pietra
i lampi.
Le canne rovesciate dai serpenti
non frenavano il fluire
dell’inganno.
Scostavamo le tendine
per far entrare
La luce.
Nel cammino
crepitavano i ciocchi.
Noi indossavamo i pigiama alla rovescia
per scongiurare della tempesta
i rintocchi.
Fuori,
dal santuario di pietra
i lampi.
Le canne rovesciate dai serpenti
non frenavano il fluire
dell’inganno.
Dentro una stretta di mano il livore:
come un serpente,
si morde ancora la coda
per il troppo rancore.
Opera scritta il 14/01/2015 - 17:46
Letta n.1328 volte.
Voto: | su 9 votanti |
Commenti
Complimenti, la tua poesia è bellissima
pur nella sua asprezza. Serena notte.
pur nella sua asprezza. Serena notte.
Francesco Mereu 15/01/2015 - 22:05
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Molto bella e reale. Piaciuta molto la chiusa.
Brava Claretta.
Brava Claretta.
Paola Collura 15/01/2015 - 18:54
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Bellissima e dura, complimenti.
Valerio Poggi 15/01/2015 - 09:56
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L'inganno genera un rancore dal cui circolo vizioso, difficilmente si esce. Così è, anche se diventa un sasso sul nostro cammino. Sempre brava Claretta!
Salvatore Linguanti 15/01/2015 - 08:56
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Poesia che dal dolce verseggiare cela verità dure e tristi.
Molto toccante!!!
Sempre Bravissima
Molto toccante!!!
Sempre Bravissima
giancarlo gravili 15/01/2015 - 08:49
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Sento molto dolore e ricordi brutti dietro queste parole...molto significativa questa poesia.
Focus Focus 15/01/2015 - 08:35
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VERA, TOCCANTE, ACUTA, ACERBA... DALLA TUA ANALISI, LA QUOTIDIANITA' CHE SOFFRE... LANGUENDO A CALDE LACRIME... FELICE GIORNATA CLARETTA
Rocco Michele LETTINI 15/01/2015 - 08:27
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Un ghirigoro di contenuto...Quel serpente è una vipera di certo.
Auro Lezzi 15/01/2015 - 07:34
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Una poesia molto cruda ma che purtroppo racchiude una verità!Brava come sempre!Ciao Claretta!
Anna Rossi 15/01/2015 - 03:43
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