Oggi
mi ha vinto lo sconforto
a rileggere dell’ovvio
per vincere l’insonnia,
in attesa di un fucile
tra le dita di poeti.
Resta,
una latta azzurro mare
ed un pennello pronto
per dipingere di cielo
e stringere in due pugni
un manipolo di stelle
da gettare in questa plaga,
assuefatto in mezzo al tutto
soffocato in fondo al niente.
mi ha vinto lo sconforto
a rileggere dell’ovvio
per vincere l’insonnia,
in attesa di un fucile
tra le dita di poeti.
Resta,
una latta azzurro mare
ed un pennello pronto
per dipingere di cielo
e stringere in due pugni
un manipolo di stelle
da gettare in questa plaga,
assuefatto in mezzo al tutto
soffocato in fondo al niente.

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Commenti
Piaciuta!
Ciao Elisa
Ciao Elisa



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In alto i cuori. In effetti ci voglio forza e coraggio oggigiorno. Mi è piaciuta. Ciao Luciano








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Che combinazione...il titolo, Sursum Corda, richiama il mio racconto...c'avessi pensato prima l'avrei inserita questa umanissima invocazione.


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Plaga...un termine desueto che uso anch'io, mi piace...viene dalla mia terra...fucili tra le dita dei poeti...bella metafora, ma anche grande verità, in certi casi...e fa "specie", come si dice sempre dalle mie parti, che i poeti si armino. ciaociao


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