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Dell'andar perduto

Di continuo lo zefiro più possente soffia
e a ciascuno sospiro, il piovasco soffoca
là, sul frammento in declino che, graffia
col suo lambir delle onde e l'aria, roca


E mentre il viale sfiorisce, egli s'accascia
consumato sulla panchina con voce fioca
e un rosario nelle mani colmo d'angoscia
che scherza con la vita e la morte invoca


Ho visto sfocare come un lume la sua foggia
il tutto appetitoso per un articolo di cronaca
diranno di averlo visto, con la faccia gonfia
là, fermo sulla spiaggia dove l'anima infoca




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Opera scritta il 03/11/2015 - 15:23
Da Calogero Pettineo
Letta n.883 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Ciao caro....Molto bella profonda..ma anche riflessiva.. complimenti e buona serata.

Maria Cimino 03/11/2015 - 22:13

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Bellissima Calogero...toccante. Ti abbraccio

Sabrina Marino 03/11/2015 - 17:08

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