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LA CROCE

Ancor fanciullo, mi disse una voce:
“Tu nascesti per portare una croce”.
Io, scontento, una croce abbracciai,
che dal tristo fato assegnata mi fu;
ma, guardando e osservando, notai
che tutti portiamo una croce quaggiù.
Poi nel cammino s’accese un lumino,
che al mio cuore diede tanta speranza,
nonché fervore ed immensa costanza;
mi sentii pervaso dell’afflato divino.
Un intenso odore, dolce, d’incenso
mi entrò nel cuore e la vita ebbe senso;
penetrante, si sente e non si vede,
quel gradito aroma ha nome fede.
D’allor mi fu leggero il grave peso,
essendo proprio essa il contrappeso.
O gran Signore, sei Tu il mio rifugio,
sei Tu il mio compagno di viaggio;
dalla tua fonte io attingo coraggio,
e, stanco, ricorro a Te senza indugio.


Gino Ragusa Di Romano
Dal mio libro "SPERANZE E DELUSIONI"
Pellegrini Editore - Cosenza 2007




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Opera scritta il 11/12/2015 - 10:27
Da Gino Ragusa Di Romano
Letta n.1284 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Grazie alle poetesse ed ai poeti per i loro commenti e tanta cordialità.

Gino Ragusa Di Romano 12/12/2015 - 10:35

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Ogni uno ha la propria croce...piaciuta tanto. Buon fine settimana.

Eugenia Toschi 12/12/2015 - 10:11

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Tutti, chi più chi meno, portiamo una croce...ma la Fede aiuta a sopportare ogni avversità! Buona serata,

Chiara B. 11/12/2015 - 18:23

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Un pregar in adorabili versi. Il mio elogio e la mia lieta serata.

Rocco Michele LETTINI 11/12/2015 - 16:34

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Una significativa preghiera, molto apprezzata. Ciaooo

Fabio Garbellini 11/12/2015 - 12:38

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