OPERA

Dicesti: ritorno,
ma non sei venuta
non t’ho conosciuta,
non c’ero quel giorno
e se t’ho aspettato
l’ho forse scordato;
ora son stanco
e anche invecchiato.
In quel giorno lontano
mi portavi per mano?
Un'intensa presenza,
nel vuoto d’assenza?
Mi sembra un po’ strano
se poi fosti un sogno,
uno spettro, un fantasma,
una vaga illusione,
un’orgasma d’allucinazione;
comunque lo escludo
e quindi ora chiudo,
non sento ragione.

Opera scritta il 21/03/2016 - 17:38

Da Ugo Mastrogiovanni

Letta n.1180 volte.

Un sogno, un ricordo, una sensazione che resta nel cuore...Versi musicali, fluidi scorrono e catturano il lettore...Bellissima! 5* sono davvero poche.

margherita pisano 22/03/2016 - 18:54

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Capita che la vita, anche lungamente vissuta, assuma connotati indistinti, e sembra quasi evaporare in un sogno. Ma c'è anche un sapore di emozioni invecchiate... come un vino buono. Poesia molto piaciuta

Francesco Gentile 22/03/2016 - 13:01

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UN RISPOLVERO AL PROPRIO PASSATO PER RIVEDERE GLI ERRORI E IL PIACEVOLE CHE L'HANNO SEGNATO...
RIFLESSIVO QUANTO LECITO DECANTO.
LIETA GIORNATA UGO.
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Rocco Michele LETTINI 22/03/2016 - 05:37

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Ugo caro ciao ogni tanto ti fai trovare.. latitante cattivello chealtro non sai ogni tanto ci abbandoni... Molto originale la tua poesia.. mannaggia. A te una serena notte. ti abbraccio.

Maria Cimino 21/03/2016 - 23:03

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Molto particolare. Entra in gioco la memoria corta dell'autore, buttata lì, messa in gioco, come a volere giustificare se stessi per scelte mancate
del passato. 5*

salvo bonafè 21/03/2016 - 22:48

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