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Elena e un vecchio amico

dove ora il sibilio della chitarra
e del pennello sulla tela
dove il tintinnio dei miei tradimenti
sulle tue orecchie piene di piercing
e il loro tremore sulle mie mani gelide
all'indomani dell'ennesimo bacio 
sorto sul primo che mi bagnava il seno
con sguardi sfuggenti
un po' per la sbronza
un po' per l'affetto
che in certe sere  arriva
e svanisce dopo un ultimo
sussulto dello stomaco
che si ridesta dopo essere impazzito.
dove tu ora
che ti ho fatto soffrire
annegandoti in un barile
pieno di nuvole
e di pioggia povera
che scendeva sui tuoi abiti d'inchiostro
dove i tuoi pensieri
dove tu
l'amore dove
ora che fuggo
da questi demoni
di labbra umide
e seni graffiati
da un frutto non più buono
che non si può chiamar passione



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Opera scritta il 11/11/2016 - 20:21
Da Khalil Zemzemi
Letta n.1527 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Estremamente interessante e ben strutturata...complimenti.

Ferdinando Celinio 12/11/2016 - 14:32

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