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La sventura d'un cuore.

Il cammino d'un uomo
sentiero astratto
ove la virtù scompare
per far posto
all'assurdo vagare
pe' cieli , alture
terreni , arsure
eppure sapessi
quante gioie
in mezzo alle paure.
O uomini ciechi
non chiamatela sventura
d'un cor leggero ,
fardello pesante
per un uomo incostante
Scarno , fragile
vola leggero , mio cuore
per il cielo
e cadde , dispero
veleno dolore
d'un mostro
che si diede poi alla giostra
che si disse vita e
urla , risa
ma quello no,
quello non er' io.
non fu la vita
e l'umo solo
disperato
ebbe forse finalmente
cor leggero
ora ghiacciato
e però che leggerezza
mirare il cielo, vedere azzurro
O stupida paura
e mirare l'astro
cocente
e vedere giallo
e non vedere niente.
Colore e nient'altro
e forma
non c'è spazio
per la vita
qua ,
ove p' andà lontano
non devi esser ' uomo
ma Umano.



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Opera scritta il 01/09/2017 - 20:43
Da Ludovica Gabbiani
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