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Quel sogno irreale!

Accendo stelle,
le spengo in un soffio,
coloro il cielo,
di bruma e quarzo,
con un arcobaleno
dall'indaco e violetto
predominanti,
che lo gnomo solca
Schignazzando.


Ho rubato la miseria
al mendicante,
quel tuo sguardo di Pierrot
indifeso,
sospeso tra ricami di luna
e porpora profonda.


Accendo lanterne arabe
mentre la notte offre
ali di cristallo,
al tuo sonno eterno,
la nuova alba di rugiada
e cristallo
per custodirti in una teca
di rimpianto.


Ripercorro pellicole vintage
e con mani sbiadite di fotografo
i millenni trascorsi,
altri ancora
che mi dividono da te.


Accendo stelle,
le spengo in un soffio,
scie cadenti
che il mare accoglie
dove l'onda s'infrange!


"Atona la tua voce accorata,
nei silenzi ancora racconta! "




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Opera scritta il 13/07/2019 - 19:33
Da Alpan .
Letta n.936 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Ogni strofa di questa poesia è una poesia, tanto sono belle...e ti dirò di più se avessi tempo le imparerei tutte a memoria! Complimenti

santa scardino 15/07/2019 - 14:43

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Non ci sono parole, è stupenda.

Grazia Giuliani 14/07/2019 - 13:18

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Una meraviglia questi versi.

speranza iovine 14/07/2019 - 00:16

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Resto incantata quando leggo di grandi amori che nn conoscono la parola fine neppure quando è la morte a porre distanze. È il nn consentire a niente e nessuno d'interferire tra te e il cielo.
Davvero bellissima

laisa azzurra 13/07/2019 - 23:10

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Notevole, Alpan, non ho parole!!! Anche i miei complimenti!!!

Maria Isabel Mendez 13/07/2019 - 20:47

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Questa tua è un sogno, ma tutt'altro che irreale.
Complimenti, e ancora complimenti

Mirko (MastroPoeta) 13/07/2019 - 19:54

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