La resa
Patisco lunghi ed imploranti silenzi
che in attesa di essere confessati
mi percuotono dal centro
mentre affilate paure
lacerano i miei progetti,
naufraghi nell’impeto delle onde.
Potrei ricucirmi con i sogni
e divenire pulsante filigrana,
lenirmi con impacchi di vento
e timidamente rifiorire
in una lieta e impavida gemma
ma un sordo torpore
disseca ogni mia velleità.
E da vile voglio arrendermi
e scomparire, dimenticata
dentro una calda coperta.
che in attesa di essere confessati
mi percuotono dal centro
mentre affilate paure
lacerano i miei progetti,
naufraghi nell’impeto delle onde.
Potrei ricucirmi con i sogni
e divenire pulsante filigrana,
lenirmi con impacchi di vento
e timidamente rifiorire
in una lieta e impavida gemma
ma un sordo torpore
disseca ogni mia velleità.
E da vile voglio arrendermi
e scomparire, dimenticata
dentro una calda coperta.
Opera scritta il 08/02/2020 - 13:15
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Commenti
Grazie!
Millina Spina 09/02/2020 - 17:51
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Bellissima, incantata.
Teresa Peluso 09/02/2020 - 08:58
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Davvero bella, bravissima come sempre!
Mimmi Due 08/02/2020 - 20:29
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Una poesia che resta impressa, davvero molto bella Millina...!
Grazia Giuliani 08/02/2020 - 17:52
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Millina Spina hai scritto una bellissima poesia! Grazie!
Maria Carla Pellegrini 08/02/2020 - 17:31
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Non è una resa ma il riscatto di una stupenda poesia.
Antonio Girardi 08/02/2020 - 15:12
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Melanconica...(ricucire sempre i sogni)
Eugenia Toschi 08/02/2020 - 14:13
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