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SABBIE MOBILI

Giungle quotidiane,
di improbabili speranze.
Desideri,
inutilmente ostinati
e granitiche fiducie,
radicate chissà dove.


A rischio costante
i nostri passi.
Un destreggiarsi continuo
fra suoli precari.
Che troppa abilità vogliono,
per non fallire.


È un disperato bisogno
di credere,
quello che ci confonde.
Con i suoi troppi abbagli.



(Dalla raccolta "Speranze e paure - Riflessioni di vita" - 2013)




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Opera scritta il 19/06/2020 - 12:56
Da Fabrizio Coccia
Letta n.639 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


In primis vi ringrazio tutti, come sempre, per l'apprezzamento.
Maria Luisa Bandiera e Alessia Torres: in questa poesia volevo proprio parlare di quel pericoloso confine fra il nostro bisogno intrinseco di credere e sperare e quel "territorio" abitato dal disincanto e la spesso dura realtà delle cose. Ecco perché ci muoviamo sempre su suoli precari, come lo sono, appunto, le sabbie mobili. Non so quanto ci sia riuscito a trasmettere questo significato, però in quel momento mi venne così di figurare la cosa. Di nuovo grazie a tutti voi.

Fabrizio Coccia 21/06/2020 - 12:23

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Si veramente bella.

Antonio Girardi 20/06/2020 - 14:48

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Magistrale descrizione della complessità della vita quotidiana dei nostri giorni in cui ciascuno si può riconoscere.

Afrodite T 20/06/2020 - 10:35

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E' così la realtà di oggi. Si destreggia tra poche certezze e molte illusioni, equivoci, precarietà... dove quasi tutto è sempre in sospeso e difficile poter trovare il giusto equilibrio nelle varie e mutevoli situazioni.
Ne hai fatto un' esposizione molto efficace e centrata!

Alessia Torres 19/06/2020 - 19:53

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Spiegata in versi la vita dei giorni nostri nella sua giungla d'immagini che confondono.

Maria Luisa Bandiera 19/06/2020 - 14:08

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