Guardo le vette inviolate
esaltate dal tenue bagliore
di quella sera d’estate,
mentre una nuvola oscura,
rapida muta e sicura,
copre col cupo rimbombo
il profondo, pesante grigiore
di questo squarcio di mondo.
esaltate dal tenue bagliore
di quella sera d’estate,
mentre una nuvola oscura,
rapida muta e sicura,
copre col cupo rimbombo
il profondo, pesante grigiore
di questo squarcio di mondo.
L’oscurità piomba nella valle:
un gorgogliar di tuoni
rimbomba nella greve atmosfera
velata di uno strano silenzio.
Ecco: un bagliore di luce
illumina il cielo,
rapida la folgore
schiocca, schizza, si schianta.
La verde montagna resta
nel buio più buio
rotto qua e là
da luci fioche di paesi lontani.
Ma in alto, sempre più su,
il cielo stellato d’agosto
si perde nell’infinito
degli spazi celesti;
mentre una stella,
una piccola stella
che brilla lassù
illumina la mia mente piccina
mi fa pensare all’amore più bello
ai teneri baci sotto la luna
alla potenza creatrice di Colui
che ai miseri mortali
concesse sì dolce visione.
Opera scritta il 17/08/2020 - 12:56Letta n.840 volte.
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Commenti
Scivola la lettura tra un verso e l'altro; intensamente descritta, piaciuta!
Maria Luisa Bandiera 
17/08/2020 - 13:25 --------------------------------------
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