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Cosa ne sai di me

Cosa ne sai di me, di tutti i miei sogni tu
che stai su un trono e punti il dito sulle mie miserie.
Sai ben confondere chi ti sta ad ascoltare
ma vali poco, meno del nulla;
sei padrone della superbia, di quella fame esagerata.
Siamo solo fantocci raggirati da parole sterili, secche
e a noi cosa lasci?
No. Non ti invidio né ti accuso,
è solo che vorrei volare come è giusto sia
ma tu non lo permetti,
mi massacri con i debiti, con la tua austerità.
E a lei cosa dirò?
A lei che amo più di me stesso;
a lei che ho promesso un sogno,
una famiglia forte e figli da crescere
cosa dirò mai?
Che sono un uomo che non vale niente?
Che non c'è pane per la nostra tavola?
Io non voglio la tua poltrona
né tanto meno la tua giacca costosa;
voglio svegliarmi solo con i miei pensieri,
guardare i suoi occhi blu e sentirmi
ancora vivo, ancora un uomo.
Voglio un lavoro come tutti e avere un figlio
a cui dare il canto del mondo,
ma diventare padre non è più un dono
è agonia per chi è sconfitto dalla vita
e tu sorridi, ancora sorridi,
del mio pianto non ti importa nulla.


Prego che un giorno possa avere anche io il diritto
di essere chiamato padre.




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Opera scritta il 18/07/2014 - 05:04
Da LUCA SANTO
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