Osservo i giorni,
e quello che mi muove -
e realizzo:
sto inseguendo una stella
che mi ha condotto fuori strada.
Osservo i miei sogni,
e quello che mi duole -
e capisco:
ho smarrito la mia strada.
e quello che mi muove -
e realizzo:
sto inseguendo una stella
che mi ha condotto fuori strada.
Osservo i miei sogni,
e quello che mi duole -
e capisco:
ho smarrito la mia strada.
Poesia scritta il 24/05/2015 - 15:02
Letta n.908 volte.
Voto: | su 11 votanti |
Commenti
A volte succede purtroppo, parole di grande significato le tue, complimenti ciao.
Maria Cimino 24/05/2015 - 23:42
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Ciò che, in questo breve componimento, colpisce, è la supina accettazione degli accadimenti, senza una ricerca di influire sul fato. Il muoversi come automa, un avanzare indotto ipnoticamente, che fuorvia dal tracciato desiderato e inibisce il realizzarsi dei sogni-desideri. Un testo cupo, senza possibilità di redenzione. Schiavi, pare che urli, schiavi della necessità di vivere, comunque...
Marcello Caloro 24/05/2015 - 19:26
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quante volte lo penso anch'io della mia vita,molto significativa la tua bella poesia.Ciao
Anna Rossi 24/05/2015 - 17:40
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Molto bella ... quasi una dolente cantilena
Paola P 24/05/2015 - 17:40
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La tua stella polare e lì che attende che tu la veda. Scruta attentamente. Bella poesia, molto gradita
luciano rosario capaldo 24/05/2015 - 16:18
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Un amaro constatare gridato in versi a piena rabbia...
Rocco Michele LETTINI 24/05/2015 - 15:49
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