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IL MONDO CHE VORREI

Non lo hanno ancora
inventato
il mondo che vorrei
e spiegarlo forse, non so
ma ci proverò


vorrei un mondo
meno strano
dove le parole
non cadano
invano
come sterili semi
di fiori che non sbocceranno
mai.


Questa strada è lunga,
ma non infinita
vorrei un mondo
rispettoso della vita
svicolato
da quelle figure
senza forma
che dall'alto dei loro scarni
si ergono sopra ogni cosa
come dei dell'olimpo.


È facile da dire
vorrei un mondo di pace e amore
ma saprei di mentire
perché non voglio un surrogato
di queste cose
una pace fatta
di bombe
è un triste silenzio
rivestito di sgomento
e un amore urlato
e dichiarato
che non arriva dal cuore
non è amore
ma odio, girato al contrario.


Vorrei un mondo più
aperto,
certo ma non
al sogno
di chi con le menzogne
ci ha costruito un regno


vorrei...vorrei
un mondo che abbia un futuro
uno vero
un mondo con un cielo
più puro.


Il mondo che vorrei
è così astratto
che dirlo non saprei
eppure a ben pensare...


vorrei un mondo
che sapesse di mare
e di sole
fatto di strade sicure
dove ridere e giocare
e ancora camminare
un mondo, dove non ci sia
paura di uscire
o di ritornare.


Un mondo dove
imparare
che la storia
non è solo una folla
di gente morta
ma una porta
la quale passare
per non rifare
gli stessi errori, sulla via
ma in fondo
questa è solo una poesia


un sogno
troppo lontano
dalla realtà
chissà, davvero, come sarà
il mondo che verrà.
Marirosa 24/04/18




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Poesia scritta il 24/04/2018 - 21:16
Da Marirosa Tomaselli
Letta n.809 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Insomma il mondo che vorresti e che credo alla fin fine più o meno vorremmo tutti è di colori di sentimenti, fatto di onestà, sincerità, di correttezza, insomma più inquadrato e che il giorno più nero in realtà fosse bianco o rosa. Che altro dire?
Poesia tanto semplice quando efficace dove esterni con soave leggerezza un mondo diverso e un suggerimento ad abbandonare tutte ciò che ci ingabbia e ci rende peggiori di quello che in realtà non dovremmo essere e ci rende infelici. Molto, molto brava

Giuseppe Scilipoti 07/07/2018 - 14:13

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Strabiliante poesia.
Cosa abbiamo qui? Una sorta di utopia poetico in cui ne viene tratto una visione più positiva nonchè altamente desiderabile di un mondo migliore di quello che stiamo vivendo di cui come ben sappiano sono tempi caotici e difficili, infatti questo resoconto è scritto attraverso la tua personale forma di pensiero che riguarda società e costumi ideali che tendono a un'irrealizzabile perfezione. Se si realizzasse almeno un quarto delle cose sarebbe già un enorme passo avanti.

Giuseppe Scilipoti 07/07/2018 - 14:06

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