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VETRI APPANNATI

Piove.
Anche l’acero piange ormai senza foglie.
Dai vetri appannati tutto sembra deformato.
Fino a pensare che quella è diventata realtà.
La solitudine si è trasformata in un'unica compagna
Quando non esiste più nessuno da incontrare.
Il fastidio di salutare qualcuno che si conosceva
Come se fosse divenuto più un noioso obbligo che un piacere.
I cellulari inviano milioni di messaggi,
ma sembra si siano dimenticati del numero dei fratelli, degli amici, dei conoscenti.
Si preferisce ascoltare la pubblicità, le storie degli altri.
Appassionano di più e sono quelle che bisogna ricordare.
Bisogna raccontare quasi che il mondo, più è lontano
più è divenuto importante.
Adesso la sera fa ormai paura perché non c’è più nulla da ricordare.
Allora è rimasto nella mente un unico pensiero.
I nostri cari sono andati, non ci sono più.
Ma loro, quelli più cari, non li abbiamo seppelliti nella terra,
loro sono ancora con noi, li abbiamo custoditi nel cuore.



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Poesia scritta il 08/04/2023 - 22:16
Da ALFONSO BORDONARO
Letta n.172 volte.
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