Zampeggiando tra i vicoli 
e palazzi,
alla ricerca dell’identità perduta,
la notte fugge via
stuprata ad oltranza dai decibel
oltraggiata dai fanali
e dalle insegne metropolitane
impaurita da chi ha paura di lei
e palazzi,
alla ricerca dell’identità perduta,
la notte fugge via
stuprata ad oltranza dai decibel
oltraggiata dai fanali
e dalle insegne metropolitane
impaurita da chi ha paura di lei
 mentre
dalle viscere di un sotterraneo 
sbuffi d’aria lercia
esalano dalle fessure incrostate
d’una grata arrugginita
a ristoro di mani anchilosate:
appendici di tegumenti 
relegati in sarcofaghi di cartone.
Poesia scritta il 25/11/2024 - 10:02Letta n.340 volte.
                        			
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Commenti
Bellissima quest'immagine della notte che zampeggia. Flash di una notte un po' cupa,ma poeticamente validissima. Bravissimo. Ciao 
  
  
santa scardino  
 28/11/2024 - 15:05 --------------------------------------
Profonda descrizione sulla notte, io abito fuori paese e non sento i rumori della città  

Mary L  
 26/11/2024 - 21:42 --------------------------------------
La notte vive nei tormenti, prigioni sotterrate dal silenzio impaurito che parla di lei, delle sue mani legate e dalla paura degli abbandonati nella morte. Molto profonda e sentita 

MARIA ANGELA CAROSIA  
 26/11/2024 - 18:55 --------------------------------------
Fortunatamente esistono ripari pubblici e almeno da me, pochi dormono fuori di notte. Cmq una descrizione della notte ai nostri giorni molto attuale e precisa. Complimenti. 

Anna Cenni  
 25/11/2024 - 18:27 --------------------------------------
  
            
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