RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Che razza di ladro


Il mio nome è molto più interessante del mio aspetto. Il viso è anonimo, il che nella mia professione è un vantaggio. Pietro, il mio mentore, è anziano, fa rutti alla cipolla, fuma la pipa. Passale giornate a brontolare e a scherzare. Abita vicino a casa mia. Lo osservo mentre attraversava faticosamente la strada, avvolto in una nuvola di fumo, con le sue stampelle in legno. Ha perso una gamba in guerra. Ho tredici anni quando comincia a interessarsi a me. L’artrite lo fa soffrire, impedendogli di lavorare. E' un buon maestro, migliore di quello che avevo alle elementari. Preciso. Esigente. Lo chiamano mano lesta. Faccio pratica nel suo appartamento, sempre al pomeriggio, dopo che ritorno da scuola. M’insegna i trucchi del mestiere. Ha costruito un fantoccio riempiendolo di stracci e mi fa esercitare, in quella che chiama arte. Passate alcune settimane Pietro indossa una vecchia giacca. Incomincio a fare pratica su di lui. E' molto critico. Mi rimprovera: - devi imparare a concentrarti... (continua)

Francesco Rossi 13/03/2024 - 18:38
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Chi c'è? Capitolo 6


6-Chi c'è?
Dopo una simile giornata, una doccia e dei vestiti puliti bastavano per farmi sentire rigenerato, finalmente potevo incanalare i miei pensieri concentrandomi su quale sarebbe stato il mio prossimo passo ma il fatto di non sapere da dove iniziare non faceva altro che aumentare il mio stato di angoscia.
Scrollai la testa come per liberarmi da un incantesimo, decisi di fare un giro per il centro commerciale, magari mi avrebbe aiutato a trovare qualche idea. Scesi le scale mobili, attraversai la galleria passando affianco al negozio di ferramenta, tentennai un momento davanti alla vetrina pensando che qualcosa da li dentro mi sarebbe stata utile. Ad un tratto rimasi impietrito, un rumore metallico proveniente dal suo interno riecheggiò tutt’attorno, mi dovetti scrollare letteralmente la paura di dosso, e affacciandomi all'ingresso con un filo di voce sussurrai "chi c'è?"
"Siamo qui"
Sentii contemporaneamente due voci rispondere. Corsi verso di loro con i... (continua)

Cristiano Pili 10/10/2020 - 15:42
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Clara al Parco


Il desiderio di rivedere il Parco nazionale montano era stato mio, lo confesso… Perché dico “confesso”? Amare un Parco naturale non è mica un peccato! Però la mia Claretta me lo faceva vivere quasi come una colpa:
- In alta stagione gli hotel costano un occhio della testa! E tu pretendi il “quattro stelle”!
- No, Clara, maggio non è ancora alta stagione, e poi è la tua amica d’infanzia, la tua “collega” Tea, a pretendere il “quattro stelle” con la lussuriosa colazione, quando parte! Tra lei e me tu fai un po’ di confusione…
- Sì, sì, sì… tu ti trinceri dietro la sua ingordigia per camuffare la tua, e anche il tuo desiderio di lusso! Gli amici di allora mi avevano messo in guardia, a suo tempo, ma io, giovanissima e innamoratissima, non capivo più nulla, e tu ti sei approfittato di me!
- Cara, dimentichi che ci volle persino il consenso dei tuoi genitori alle nozze, per la tua giovane età: altro che approfittare…
- Sì, sì, sì… Avrei dovuto divorziare vent’anni fa! Adesso purtr... (continua)

Michele Fiorenza 30/04/2014 - 10:54
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Dagli Etnei alle Ande


La mia odissea in quella Cordigliera peruviana:
Attraversavo il centro delle Ande, quella incessante Cordigliera. Da due giorni senza cibo, ero ridotto alla fine delle mie forze. Intanto mi sorvolava intorno un condor. Pareva un elicottero. Non avevo paura di essere attaccato, ma pensavo che questo condor presto avrebbe incominciato il suo pasto e che io avrei cessato di penare. Dopo avermi perlustrato, udii un forte grido lanciato dal volatile che volò via. Ero quasi dispiaciuto che non aveva fatto di me il suo pasto. Ormai ero alla fine delle mie forze da non poter'proseguire più di un centimetro. Assente di tutto quello che stava per succedere, riuscii appena a sentire un lamento e poi a stento capii il fruscio delle ali: il condor era ritornato. Questo allargò le sue zampe che apparivano a me come una enorme forcina ed io di sotto, e allungando il suo collo, con un pezzo di carne al becco mi strofinava le labbra. Io annusavo senza gusto, tanto da non rendermi conto, se ero io a ma... (continua)

Salvatore Rastelli 30/05/2017 - 17:35
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Desolazione. Capitolo 5


5-Desolazione
La fresca brezza della sera mi accarezzava il viso, se non fosse per la situazione così surreale avrei potuto godere di quel momento di pace e quiete. Salii in macchina con la ferma convinzione che se io ero lì anche la vita sulla terra era ancora presente e di certo, visto che in vita mia non avevo mai avuto l’esclusiva su niente non vedevo perché avrei dovuto iniziare ad averla proprio in quel momento.
Il sole stava ormai calando, il riverbero vermiglio si stagliava all’orizzonte creando giochi di luce tra la terra e le poche nuvole nel cielo, nonostante la drammaticità della situazione non potei fare a meno di fermarmi a contemplare quel meraviglioso quadro che la natura mi stava donando.
Erano state due ore pesanti, tutto era successo così velocemente che ancora non avevo pienamente realizzato la gravità della situazione, per la tensione accumulata sentivo il bisogno di rallentare e raccogliere le idee, non volevo passare il tempo a girare a vuoto senza meta, per... (continua)

Cristiano Pili 04/10/2020 - 19:53
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Dipendenza dal mare


Dipendenza dal mare, o strana malattia? Non so! Quello che è certo e… l'effetto che mi fa quando sono in riva al mare.
Più lo guardo è più sento il bisogno di immergermi… di entrare nei suoi silenzi! Percepire le dolci sensazioni che mi fanno stare bene.

Si sono attratto! è come un martello pneumatico che batte forte alla mente… è come un magnete che attira a se, i metalli… è questa attrazione che non so spiegarmi!
Tutto e successo un giorno: mentre scendendo nelle sue profondità, sentii strani suoni, sembravano tante arpe suonate da sirene, ma erano solo rumori del silenzio che accompagnava la mia immaginazione...guardai il mio profondimetro: segnava quaranta metri.

Ero davanti ad un scenario mai visto... un infinità di colori su una superficie rocciosa, con tanti fiori di ogni tipo; al mio avvicinarmi, alcuni si chiudevano, altri si sbriciolavano tra le mani.
Quanta meraviglia... vorrei poter scrivere queste sensazioni così, come le provai insieme a tante creature curios... (continua)


donato mineccia 28/04/2016 - 20:28
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Dove tutto ebbe inizio


Era il 15 agosto, reduce dall'esame di Stato, con una tasca piena di adrenalina verso il nuovo che l'attendeva ed una tasca piena d'insicurezze dovute ai suoi freschi 19 anni e al suo carattere marcato di timidezza. Reduce da un'estate fatta di lavoro per racimolare i soldi per la vita nuova, ma anche un'estate piena di feste e amicizie da salutare e senza saperlo anche l' ultima in cui era accessoriata di spensieratezza; dove l'unico problema era quello di andare a lavoro la mattina alle 6 in condizioni proporevoli dopo una nottata in spiaggia tra falò e risate.
Ricordo, appunto che era seduta attorno al falò con un bicchiere di vino a chiacchierare del prossimo futuro: di ipotetici obiettivi, di viaggi e di amori; classiche chiacchiere di una ragazzina di 19 anni che ha appena ricevuto le chiavi della sua vita ma totalmente inconsapevole di quello che realmente li sarebbe accaduto, di quello che gli avrebbe perquisito della sua leggerezza e che gli avrebbe stravolto la vita come un ... (continua)

Sara Ciuffreda 23/11/2021 - 14:19
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El Bruno sen và in città


Aveva raggiunto il limite. Prese il giaccone dal vecchio attaccapanni, i
guanti, il cappello e indossando il tutto in maniera disordinata e frettolosa
sbatte la porta di casa. Respirò l’aria umida e fredda che l’inverno aveva disteso
sui campi, come un velo impenetrabile dai raggi del sole.
Lo sguardo si disperse sulle colline abitate dagli sparuti vigneti. I rami, nodosi,
attendevano con pazienza la potatura.
Anch’egli sentì il bisogno della soppressione dal lordume che la vita gli
aveva, suo malgrado, donato.
Strinse il mazzo di chiavi nella mano callosa, la riaprì per guardarle un ultima
volta, quasi a salutarle. Il lancio fu preciso, al centro del corso d’acqua,
gonfio delle piogge dei giorni trascorsi.
Il sentiero, tra i campi, con i suoi canali scavati dai trattori, ormai ricordi di
un autunno laborioso, gli argini di acciottolati ai lati del torrente, fatiche di
un’estate calda e promettente,
si seppellivano, ad ogni passo, sotto una coltre infinita di rabbia.
Cam... (continua)

paolo signorini 21/08/2015 - 14:22
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Fiocchi di paura


I ragazzi camminavano sullo sterrato completamente innevato ed oltre al chiacchiericcio ed alle risate, si sentivano solo i loro passi affondare sulla neve, che ormai cadeva da giorni, mentre nel cielo gelidamente terso un astore planava libero.
Avevano preso la corriera dal loro paese a valle e si erano fatti lasciare in aperta campagna, per poi proseguire a piedi fino alle pendici di quella montagna che conoscevano molto bene, ma che mai avrebbe finito di stupirli per la sua bellezza, con la sua calcarea maestosità, adornata di lecci secolari, di corbezzoli e di arbusti di mirto che, insieme al timo selvatico conferivano all’aria un profumo unico, compagno di molte avventure.
Lo sterrato incorniciava la lunghezza della catena sul versante occidentale e loro l’avrebbero percorsa tutta, fino a giungere l’indomani pomeriggio alla fermata della corriera di fronte a quella casa cantoniera isolata ed abbandonata, dove anni prima, da bambini, avevano vissuto un’attività indimenticabil... (continua)

Millina Spina 06/03/2017 - 18:33
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Halloween


Nel cimitero, una tomba più grande catturo'  la mia attenzione.
Non era come le solite, sembrava proprio la tomba del conte Dracula!
Appoggiai una mano,  dopo aver letto l'incisione del 1900 e qualcosa e un brivido mi attraversò.
Chiusi gli occhi e la tomba si spostò.
All'interno,  vidi della foschia e in fondo degli scalini.
La schiena iniziò a sudarmi,  come se fosse estate e i miei piedi iniziarono a muoversi sempre più veloce, come un mocio in movimento.
Iniziò così la mia avventura..
Saltavo gli scalini come una rana, alla ricerca di uno stagno, i ragni mi correvano vicini cone una gara d' atletica, finché non vidi un bosco.
Legna in ogni dove, piante scivolose e pungenti da ape regina,  fango da lasciare impronte da donna Flinstones, dove sei Fred..
Ma vicino a me, altre impronte!
Misi le mie adidas a confronto e con fare sospetto da investigatore, mi girai.
Fu così che vidi una figura vestita di nero, con un mantello e il viso pallido come un pullover beige.
An... (continua)

Mary L 29/10/2022 - 23:15
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