RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Il Re Girasole (remake) Il sole cede il passo al buio della notte per valorizzare poi la luce che, dall'alba a sera, dona forme e colori nel suo apparente vagare.
E si riempie la terra di esistenza, di vita, a momenti gioiosa o cupa, felice o triste ma necessaria al percorso infinito dell'essere. Solo il girasole, tra i tanti vigorosi steli di un verdeggiante prato, sempre inchinato al sole, sembra un eterno punto interrogativo: -Che ci fai tu sole in cielo? Dimmi: che fai? "E tu proprio me lo chiedi? Lo dovresti sapere! Non mi segui in ogni momento della tua vita?" -Ma io mi accerto che tu non te ne vada altrove! E mi domando spesso cosa sarebbe di me se non ci fossi più. "Cosa succederebbe, chiedi, se io mi spegnessi e tu non potresti più seguirmi? La vita esisterebbe ugualmente! Ma solo in modo diverso! E tu la smetteresti di seguire in ogni istante uno che nemmeno conosci! E diventeresti magari dritto come un fuso con una splendida corona in testa: come un Re. Ecco, tu potresti essere... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il recensore Sono passati tredici anni da quando io e mio marito abbiamo deciso di aprire un locale, una piccola trattoria con pochi tavoli dove proporre una cucina semplice e casereccia. La nostra più che un’attività a conduzione familiare è un’attività a conduzione coniugale: siamo infatti solo noi due a gestire la baracca in ogni suo aspetto, dalla spesa alle pulizie, dalla preparazione dei piatti e dei dolci, dai giri in banca o dal commercialista, dalla stanchezza alle notti insonni.
E’ un lavoro molto bello e creativo che ci porta a fare incontri molto belli e significativi con persone che ci donano la loro presenza e con le quali molto spesso instauriamo dei rapporti che vanno al di là del semplice scambio commerciale avvenuto nella sala della nostra trattoria. Anche per noi vale il detto che “nessuno è profeta in patria” pertanto lavori... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il sesso culturale! Il sesso è bello
quando la morale vuole, la coscienza non duole e la legge vola. Soltanto questo è ciò che vale per un mondo migliore. Lo realizzeranno i nostri giovani con il fanatismo del solo amore. E' il sesso cosciente ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il tacito patto L’allenatore negli spogliatoi, prima di disputare la seduta di allenamento a Castelvolturno, fa leggere sullo schermo, un post di un tifoso che cita queste testuali parole: “Il bello del calcio è l’espressione del bel gioco e non il risultato ad ogni costo! Sono deluso e disgustato quando leggo sui giornali, ascolto e vedo le trasmissioni sportive sul calcio, che affermano: “Si bel calcio ma zero titoli”! Si parla di alzare il tetto ingaggi di tutto il settore calcistico (come se gli attori principali fossero dei poveracci), di avere maggiore potere nel palazzo, di avere un brand multinazionale, un assetto societario di prim’ordine, con annesso campo sportivo di proprietà della società e di struttura adatte per il settore giovanile. Si dice che il quasi sicuro terzo posto del Napoli è stato un fallimento. Sarri mi ha deluso con la sua affermazione: “Voglio arricchirmi! Lo devo alla mia Famiglia”! Credendo che tutti i giusti riconoscimenti e attestati ricevuti come migliore allenatore i... (continua)
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IL TUNISI EXPRESS Stazione di Tunisi.
Ore 8,30 locali. Sole del primo mattino eppure già un'immensa folla si accalca tra i binari, ad aspettare di partire, magari solo per un'ora, magari per sempre. Stazione di arrivederci, addii, lacrime, folla, sudore, qualche risata... malinconia. Stazione di giovani ad attendere un treno che chissà dove cazzo li porterà, lontani dalla beffarda quotidianità che li ha tenuti rinchiusi nelle loro case inzuppate di povertà, violenza, ignoranza. Basta, basta piangersi addosso. Via di qui, alla svelta. Un cieco mendico è relegato in un angolo, emarginato, lasciato negli stenti dall'indifferenza più totale dei passanti. Tra i volti, una donna piangente, disperata; cerca di nutrire il suo bambino, ma invano: da quel seno non uscirà neppure una goccia disperata di latte. Facce di Europei Occidentali si riconoscono tra la folla: magari sono qui in vacanza, magari per lavoro... magari chissà. E di lontano il fischio del vapore si avvicina sempre di più. Ed ecco il... (continua) ![]() ![]() ![]()
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IL VIAGGIO DI IBRAHIM Era seduto su un muricciolo, ora scrostato dalla salsedine, ma che una volta doveva essere stato bianco. Si era appartato dal gruppo appena sbarcato e guardava il mare con occhi stanchi dai quali traspariva il dolore di una vita di stenti ma anche un barlume di fierezza.
Doveva avere quattordici o quindici anni o forse qualcuno in più considerata la sua altezza accentuata da un corpo magro, che denotava scarsa dimestichezza con i cibo. Non si curava molto del fermento che c’era sul molo e attorno a lui ma se ne stava muto, quasi assente, come se esistesse solo il mare di cui sembrava voler interiorizzare il colore, il rumore ed il profumo. I suoi sensi erano tutti rivolti verso la distesa d’acqua e quando gli misi una mano sulla spalla sussultò guardandomi spaventato e forse irritato per essere costretto a tornare alla realtà di un presente denso di incognite. “Dobbiamo andare” dissi in inglese pensando che riuscisse a capirmi ma con un italiano incerto e comprensibile a fatica mi r... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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IN VACANZA CON LA MORTE ACCANTO È tardo pomeriggio, quando finalmente mettiamo piede sotto le volte della Stazione Centrale, il sole batte ancora su di esse e le arroventa. Dentro un caldo umido, appiccicoso, è il caldo di Milano. La città è deserta, sono tutti qui ad aspettare un treno per il mare. Come noi. La stazione è un formicaio, gremita di gente all'inverosimile. Gente che va, gente che viene, che si sposta di binario in binario carica di bagagli. Un vociare assordante rimbomba sotto le volte della stazione.
A che ora è il treno per Riccione? Chiediamo informazioni. Otteniamo risposte vaghe. I tabelloni non sono di conforto, segnano treni con ritardi paurosi, sia in partenza che in arrivo. Dai treno, che dobbiamo andare al mare. E che caldo! Alle fontanelle si deve far la coda per un sorso d'acqua. E attenti ai piccioni che dall'alto ti scagazzano addosso! Partono treni stracolmi verso il sud, ma la stazione non si svuota. Teniamo le orecchie in allarme, attente agli annunci dell'altoparlante. Ci sposti... (continua) ![]() ![]() ![]()
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