RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il viaggio (Chiacchiere a Limerick) prima tappa


Inizia un viaggio tra “luoghi” poetici vicini e lontani. Passerò con una carrozza a forma di cilindro e la tesa larga, a cassetta un frac con due diamanti per gemelli.
Ho creduto a un uomo grosso vestito di rosso con la barba bianca, finchè sono stati resi pubblici la sua mail e i contatti social. Al buio che arriva prima la sera, ma poi lo Stato con l’ora legale mi ha tolto il privilegio di aver più luce la mattina. Insomma, ho smesso di credere.
Un po’ anche nella poesia verso la quale l’Amore, come sostiene il Professor D’Onise, è vincente anche rispetto all’Amore di coppia. Ma fa pur sempre rima con idiosincrasia.
Siete invitati a salire, c’è posto per tutti…
A te ho pensato di accostare il limerick che, come saprai, è un componimento di poesia con una struttura rigida, umoristico e di nonsenso. Nel primo verso viene introdotto il protagonista: dovranno essere descritte poi le sue caratteristiche, o il suo lavoro, il suo status sociale, l’età, la salute o un momento della s... (continua)

Mirko D. Mastro 12/11/2020 - 18:10
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Il viaggio (Ciamada anca gheba) quarta tappa


È giunta mezzanotte e la carrozza a forma di cilindro e la tesa larga, con a cassetta un frac con due diamanti per gemelli, un bastone di cristallo, la gardenia nell'occhiello e sul candido gilet un papillon di seta blu ferma nella nostra Milano.
Viaggiano con me su sedili di varia foggia le ombre di Ernesto e Ferruccio. E Maria Luisa.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
La fantasia scivola lungo i Navigli come un foglio di carta spinto dal vento sul pelo dell’acqua, e i pensieri raggiungono quella Brera dove lasciavo versi scritti sulle mille lire a chi era di passaggio e distrattamente si fermava a leggere le mie poesie.
La memoria corre /con grandi balzi, /a ritroso nel tempo. /E trova un bambino in classe /il colletto bianco, la maestra. / E poi di corsa a casa /fra i quaderni, fantasticando. (L. Marcato).
La scelta per te non poteva che cadere sulla poesia dialettale.
Nel mentre leggerò…

Al pueta a l'è
un fenomen ... (continua)


Mirko D. Mastro 18/11/2020 - 18:14
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Il viaggio (dal renga al hyakuin, verso che corre vicino) diciottesima tappa


“…puoi/ fare quello che non puoi fare mai./ Riprendere a giocare/ riprendere a sognare/ riprendere quel tempo/ che rincorrevi tanto…”.
Ammirando la pietra rossa del castello, l’isolotto e il porto viaggiano con me in questo salotto itinerante in poltrone di varia foggia le sagome nitide di Ernesto, Giuseppe e Santa, e le ombre di Ferruccio e Arduino, Glauco, Valentina e Michele. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria, Moreno, Laisa, Mary e Margherita.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
“dire ciò che non riesci a dire mai./ Che bello stare insieme/ che sembra di volare/ Che voglia di gridare…/ è Natale e a Natale…”.
Nella tappa di Venezia dicevamo che il renga è chiamato anche ‘poesia a catena’. Nasce come un passatempo in cui diversi partecipanti si alternano inserendo ciascuno una strofa, continuazione dei versi precedenti. Da qui il hyakuin, renga di cento strofe.
Nel mentre leggerò…

hai buttato le ... (continua)


Mirko D. Mastro 20/12/2020 - 19:27
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Il viaggio (eco versi, le Grange) diciannovesima tappa


Quest’oggi il nostro salotto itinerante si troverà ad affrontare, se così si può dire, una specie di turbolenza. Sentirete sobbalzare le vostre poltrone di varia foggia, ma restate seduti tranquilli ognuno al proprio posto.
“Ma che ci posso fare/ se a me piace il Natale…/ Ma che ci posso fare/ se mi piace tirare la neve/ c'è più gusto a mangiare/ a bere e ad abbracciarsi ancora./ Chiudi gli occhi, esprimi un desiderio/ ed immagina che sia vero”.
Vedo le sagome nitide di Ernesto, Giuseppe e Santa, e le ombre di Ferruccio e Arduino, Glauco, Valentina, Michele e Teresa. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria, Moreno, Laisa, Mary e Margherita.
Continuano a piacermi le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Viaggeremo lì “dove fiorisce il rosmarino c’è una fontana scura… dove cammina il mio destino c’è un filo di paura”, canta Fabrizio De André.
Ho pensato di accostarti l’ecopoesia, un genere particolare che si è sviluppato a partire dall'... (continua)

Mirko D. Mastro 22/12/2020 - 19:28
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Il viaggio (Haiku G) ottava tappa


“Il carrozzone va avanti da sé/ con le regine, i suoi fanti, i suoi re” mentre il cocchiere in doppio petto blu mormora: “Musica gente/ cantate che poi/ uno alla volta si scende anche noi”…
A te va il merito di avermi suggerito nella tappa di Milano il cambio di alloggiamento (Diventerà una carovana, un'avventura nella tua fantasia), pur mantenendo bella questa vita che se ne va senza rinunciare all’aspetto vis-à-vis con i miei passeggeri. Io son così… ‘esser difforme, esser’ come il buffone del Rigoletto. ‘Non dover, non poter altro che ridere’ “per scaramanzia/ così la morte va via”.
Viaggiano con me sui sentieri in cui il vento ‘chiama dai poggi orlati di cipressi e di abeti’ (O. Fallaci) su sedili di varia foggia la sagoma nitida di Ernesto e le ombre di Ferruccio e Giuseppe. Maria Luisa, Barbara e Loris, e Antonio.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Non potevo con te che osare cimentarmi nello haiku caratterizzato dal... (continua)

Mirko D. Mastro 28/11/2020 - 18:58
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Il viaggio (Ottava arte, In un frullo) quattordicesima tappa


“Batte il cuore d'ogni giorno/ e un'esperienza in più/ la mia vita e nella stessa direzione tu” che mi rubi un pensiero mentre ti viene incontro il nostro salotto itinerante tra la Sella del Diavolo e il golfo degli Angeli. “Dietro questa maschera c'è un uomo e tu lo sai/ con le gioie, le amarezze ed i problemi suoi./ E mi trucco perché la vita mia/ non mi riconosca e vada via”.
Viaggiano con me in poltrone di varia foggia le sagome nitide di quel buontempone di Ernesto, di Giuseppe dalla fervida favella e della dolce Santa, e le ombre di Ferruccio e Arduino. Maria Luisa che oramai si trova a suo agio, la delicata Barbara e Loris con un debole per il pesce, l’appassionato Antonio, la gentile Grazia e la riflessiva Anna Maria, e l’esuberante Moreno, Laisa un poco infastidita dalle volte di fumo, e la carinissima Mary.
Oramai dovreste sapere che mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
A volte mi ritrovo a pensare che il libro che pre... (continua)

Mirko D. Mastro 12/12/2020 - 19:17
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Il viaggio (poesia breve, Lacrima di castagna) decima tappa


Mentre il carrozzone procede lungo l’asse della via Appia “queste luci impazzite si accendono e tu/ cambi faccia ogni sera ma sei sempre tu… Dietro questa maschera c'è un uomo e tu lo sai/ l'uomo d'una strada che è la stessa che tu fai./ E mi trucco perché la vita mia/ non mi riconosca e vada via”.
Viaggiano con me su sedili di varia foggia la sagoma nitida di Ernesto e le ombre di Ferruccio e Giuseppe. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Il sapore delle domeniche d’autunno è quella voglia che mi assale all’improvviso di cerchi incandescenti della stufa di ghisa a casa di papà e della vecchia padella bucata.
Per te ho pensato a un genere letterario che è una forma nobile ed elegante della scrittura, la poesia breve. La sua complessità sta nel riuscire a trasmettere grandi pensieri e forti emozioni attraverso un uso delle parole assolutamente preciso e delicato. Poche ... (continua)

Mirko D. Mastro 02/12/2020 - 19:05
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Il viaggio (poesia Burlesca, Rimarolo invertito) diciassettesima tappa


Ho ancora la sabbia, che qui è nera, dentro al bavero della giacca dopo la mia passeggiata per il Lido fischiettando tra i denti “Ci son sere qua da noi/ che vuoi farti un giro, però poi non ci vai/ perché il finale qua da noi/ di un film che hai già visto mille volte lo sai”.
Intanto che il salotto itinerante percorreva la litoranea “sul bordo della finestra si è posato un passero. Mi ha guardato con curiosità prendendomi in burla, chiedendosi che cosa poteva occuparmi così tanto. E’ volato via quando ha capito che si trattava della stesura di un testo”(Christian Bobin)
Viaggiano con me in poltrone di varia foggia le sagome nitide di Ernesto, Giuseppe e Santa, e le ombre di Ferruccio e Arduino, Glauco e Valentina. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria, Moreno, Laisa, Mary e Margherita.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
A te ho voluto accostare la poesia burlesca, un genere grottesco caratterizzato dal... (continua)

Mirko D. Mastro 18/12/2020 - 19:26
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Il viaggio (poesia visuale, Fuori stagione) nona tappa


“Il carrozzone riprende la via/ facce truccate di malinconia/ tempo per piangere no/ non ce n'è/
tutto continua…” dove il Tanaro tocca Pollenzo.
Viaggiano con me su sedili di varia foggia la sagoma nitida di Ernesto e le ombre di Ferruccio e Giuseppe. Maria Luisa, Barbara, Loris e Antonio. E Grazia.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
“Ogni giorno racconto la favola mia/ la racconto ogni giorno chiunque tu sia/ e mi vesto di sogno per darti se vuoi/ l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi”.
Ho pensato per te al calligramma o carme figurato, un tipo di componimento poetico fatto per essere guardato e contemplato oltre che per essere letto. Nei calligrammi viene disegnato un oggetto collegato al tema della poesia. Per esempio, se nel testo si parla di un nocciòlo le lettere del testo vengono scritte e disposte in modo da formare l'immagine di un albero.
Nel mentre leggerò…

Fittai, nella bucolica
... (continua)


Mirko D. Mastro 30/11/2020 - 19:03
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Il viaggio (racconto breve, Cucchiaio) quindicesima tappa


In un viaggio sarebbe alquanto strano non provare momenti di stanchezza e noia, sta in buona parte a chi è alla guida allietare la lunga distanza. Così ho pensato di mettere un po’ di pepe nel nostro salotto itinerante.
Costeggiando Terrazza Mascagni, il suo pavimento a scacchiera mi fa pensare che diventiamo grandi quando cominciamo a battere babbo a scacchi. Adulti lo diventiamo il giorno in cui lo lasciamo vincere. Davanti ai bastioni della Fortezza Vecchia sorrido… quando la partita di scacchi è finita, il pedone e il re tornano nella stessa scatola.
Viaggiano con me in poltrone di varia foggia le sagome nitide di Ernesto, Giuseppe e Santa, e le ombre di Ferruccio e Arduino. Maria Luisa, Barbara e Loris, Antonio, Grazia e Anna Maria, Moreno, Laisa, Mary e Margherita.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
Nel mentre leggerò…

A quei tempi io e Luciano eravamo ginnasiali, e c’era lei. Poi c’erano i due cugini Andrea e Stefa... (continua)


Mirko D. Mastro 14/12/2020 - 19:20
commenti 11 - Numero letture:689

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