RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Non stiamo assieme solo per scopare

Questa volta raggiunse l’orgasmo più velocemente di quanto si aspettasse.
Buttò fuori l’aria dai suoi polmoni con un ultimo respiro e rilassò il suo corpo spostandosi dal letto vuoto del letto matrimoniale.
Si sentì soddisfatta e, con ancora il respiro corto, fissò il soffitto con la mente vuota.
Lasciò passare qualche secondo. Poi si alzò e si rimise l’intimo, come per coprire quel ritrovato imbarazzo di essere nuda davanti ad un uomo.
Quando si rimise a letto, notò che lui la stava guardando.
-Hai fatto in fretta, stavolta- esordì lui.
-Sì, è vero. Sei stato bravo- disse lei quasi meccanicamente. Detto ciò lo baciò vicino le labbra, ma non proprio su di esse, bensì proprio accanto, mantenendo una certa distanza che improvvisamente sentì il bisogno di ricreare.
L’adrenalina dovuta all’orgasmo stava svanendo e la sua mente stava ripopolandosi di pensieri molto più in fretta di quanto avesse creduto.
La ragazza tornò a sdraiarsi sul lato ove era prima.
Il ragazzo non distolse l... (continua)

Andrea Motta 03/07/2015 - 12:33
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La speranza: quella maledetta…

Luke era tranquillamente seduto nella panchina del parco a fumare la sua sigaretta.
La giornata lavorativa era finita da un po’ e aveva deciso di rilassarsi nel parco pubblico vicino al suo ufficio.
Il tramonto era calato ormai da un bel po’ e il cielo era scuro con qualche stella a brillare.
Attorno a lui non c’era praticamente nessuno: il clima lo impediva. Non che ci fosse particolarmente freddo, ma le belle giornate dovevano ancora arrivare e il parco non era frequentato da molti in quella sera di fine Marzo. L’assenza di luce, poi, fece in modo che quel parco fosse praticamente deserto a quell’ora, cioè le 21 e 30 circa.
Luke contemplava il cielo con la sua sigaretta in bocca quando improvvisamente notò un uomo, più anziano di lui (anche se Luke, a 38 anni, non poteva definirsi anziano), decisamente più anziano di lui, che era intento a cercare qualcosa e nel frattempo parlava tra sé e sé.
-Oh, ma insomma! Ma dov’è? Dov’è andata a finire?!
Il signore anziano era chino e in... (continua)

Andrea Motta 19/06/2016 - 18:19
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Un ultimo gesto.

Un ultimo gesto

Stephane stava seduto sulla panchina di fronte l’ingresso della Ville “de la Libertè” da qualche minuto.
Staccato dal lavoro, era solito concedersi una sigaretta e fumarsela seduto su quella panchina che, da qualche mese a questa parte, aveva reso per certi aspetti sua.
Considerata la temperatura mite della giornata, quella sigaretta avrebbe avuto un sapore migliore.
Accanto a sé, il suo zaino da lavoro era poggiato sulla panchina. Prese dalla tasca interna del suo giubbotto di pelle nero un pacco di sigarette color rosso acceso e ne estrasse una per poi riposare il pacchetto dentro la tasca.
Intorno a sé, la città viveva la sua ordinaria vita quotidiana: la Villa “de la Liberté” ospitava i bambini giocare nel suo parco giochi interno, con i genitori poco distanti a sorvegliargli o accanto a loro per giocarci, gli anziani signori ne approfittavano per fare le loro passeggiate quotidiane e molti facevano jogging; le attività commerciali nella zona, considerato ... (continua)


Andrea Motta 13/12/2017 - 15:56
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Dimenticare.

-Sa una cosa?
-Cosa?
-Io ogni tanto ci ripenso. Ci ripenso a lei. E alla fine giungo alla conclusione che l'ho dimenticata. Nel senso che ho dimenticato quasi tutto di lei.
Non ricordo più di che colore ha gli occhi; com'era il suo seno; che sapore avessero le sue labbra; cosa sentivo quando ci abbracciavamo nudi nel letto dopo aver fatto l'amore. È come se avessi di lei una figura sfumata, quasi una sagoma. Una figura che riesco a vedere solo da lontano ma che poi, a voler ingrandire la sua figura, diviene sfumata e i contorni diventano imprecisi. E mi accorgo che non solo ho dimenticato il suo corpo, ma anche la sua persona. Non ricordo più, cioè, che cosa amava leggere; qual era il suo cibo preferito; qual era la sua canzone preferita; se amava la pioggia; se preferiva il mare o la montagna. Non ricordo più nulla di quella persona.
È come se avessi messo quella persona in un luogo della mia mente remoto e dimenticato.
È come se l'avessi messa in quel posto e poi avessi spento ... (continua)

Andrea Motta 26/03/2018 - 19:48
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