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Il Bosco e i suoi Popoli

.... Una volta, nel bosco dei non so, nacque un sapientone.
La mamma non sapeva come fosse nato, improvvisamente lo trovò nella culla che piangeva.
Quando il marito le chiese: perché piange quel bambino?
Lei non potè fare altro che rispondere: non so!
Anche se non seppero mai come arrivò in casa loro, lo crebbero come se fosse il loro figlio.
Unico figlio perché la natura aveva fatto sì che loro non ne potessero avere.
Quel bosco era strano, qualsiasi domanda venisse posta, la risposta era sempre la stessa: non so!
Il bambino crebbe bello e sano, gli occhi più azzurri del cielo, il sorriso luminoso come la luna d'estate, i capelli chiari più della luce del sole, e fu così che lo chiamarono... Nonso.
Nonso, non riusciva a capire come mai in quel bosco nessuno mai sapeva nulla.
Tra tutti gli abitanti del bosco, sembrava che solo a lui interessasse conoscere i perché.
Un giorno, stanco di tutti quei non so, chiese alla madre come mai nessuno rispondeva alle sue domande.
Ella lo guardò un po' stupita e gli rispose: non so, chiedilo a tuo padre.
Cosa che lui fece immediatamente.
Ma anche il papà rispose: non so, ma a te cosa interessa avere risposte?
Nonso riflettè un attimo, poi guardando soddisfatto suo padre rispose: non lo so, e se ne andò via felice e contento.
Nel bosco dei non so, non vivono solo i Nonso, ma anche il popolo dei No.
Al margine del bosco vi è una graziosa casetta costruita in legno di faggio dove un bellissimo comignolo con sopra un gallo in ferro, dall’aria impertinente, disperde nel cielo un sottile fumo azzurro prodotto dal camino sempre acceso.
Anche d’estate.
Perché?
Mi chiederete, e io vi dico perché nessuno lo spegne mai.
Tutti gli anni, quando il sole inizia a far capolino tra i rami delle grosse querce, e l’aria si riscalda trasportando il calore in tutto il bosco, la famiglia dei No si ritrova sempre con lo stesso irrisolvibile problema.
La mamma, signora Sempreno, ordina alla figlia Nono : spegni il camino tesoro.
E la bambina educata risponde : no no.
Allora la signora Sempreno, si rivolge al figlioletto Nonsipùopropriono, caro lo spegni tu il camino per favore?
Alchè lui risponde prontamente : Non si può proprio no.
Quindi si mettono tutti in attesa del papà, che sicuramente avrete già capito che lavoro svolge. No?
Bravi, ecco lui È boscaiolo, avendo il camino acceso tutto l’anno, la famiglia dei No ha costantemente bisogno di legna da ardere.
Egli esce la mattina presto, l’accetta in spalla, il carretto legato al somarello e via, se ne va per boschi a raccogliere legna o ad abbattere gli alberi ammalati.
Quando esce, la mattina all’alba, la signora Sempreno, lo saluta baciandolo sulla fronte e gli raccomanda : torna presto caro.
E lui sorridendole, le risponde sempre : certo che no.
Avrete già capito il suo nome, ma siete proprio bravi, egli è papà Certocheno.
Al suo rientro a casa, tutti lo abbracciano, scaricano il carretto, portano in casa la legna, rifocillano lo stanco somarello e chiedono al papà : spegni il camino, papà.
E la sua risposta è sempre la medesima : Certo che no.
Così, se vi capiterà di passare per il bosco dei Nonso in piena estate e vedete che da un comignolo di una graziosa casetta in faggio esce fumo, non domandatevi il perché.
Mi raccomando, non pensiate di far loro un favore entrando a spegnergli il camino; in inverno morirebbero di freddo, perché nessuno di loro l’accenderebbe più.
E son certo che se chiederete loro : volete che vi spengo il camino?
Vi risponderebbero in coro : no no, certo che no, non si può proprio no, sempre no.
Ma nel bosco dei non so, vivono tre popoli.
Al centro del bosco il popolo dei Nonso, ai margini est, quello dei NO, e ad ovest quello dei Sì.
I primi due li abbiamo già conosciuti, ora voglio presentarvi i Sì.
Questo è il popolo più propositivo ed il più numeroso.
Loro hanno il sindaco, il salumiere, il sarto, lo stradino, lo slattaio ecc... .
Sì avete capito bene: Slattaio, in questo paese tutti i nomi inziano per “S” e qualsiasi cosa voi chiediate loro essi rispondo sempre affermativamente. All’inizio era un pò un problema, ma poi con il passare degli anni si sono organizzati in Sministeri, perché erano tutti stanchissimi.
Vi spiego il perché.
Un giorno d’inverno, quando la città non esisteva ancora, arrivò una famigliola composta da padre, madre e dodici figli maschi: dodici e non dico altro! Entrarono nel bosco in cerca di una bella valle dove costruire la loro casa.
Arrivati nel villaggio dei Nonso, videro una vallata magnifica, con un ruscello e tanto pascolo.
Educatamente chiesero ai Nonso se potevano stabilirsi in quell’ameno luogo.
La risposta che ricevettero fu : non so.
Timorosi di disturbare, sentita la risposta, decisero di passare oltre.
Arrivarono nel villaggio dei NO.
Qui videro una vallata ancor più bella della precedente, uno luogo splendido.
Chiesero ad un abitante del villaggio se potevano costruire lì la loro casa.
Ma la risposta fu categorica: NO!
Sconsolati si diressero altrove e finalmente trovarono, qui ad ovest, una bella valle, certo non come quella del villaggio dei no, ma simile.
Vi era un fiume dalle acque cristalline, dove magnifiche trote si rincorrevano tra guizzi velocissimi e iperbolici salti, grosse querce abitate da timidi scoiattoli che li osservavano incuriositi e, a poca distanza, alte montagne con cime così cariche di neve da risplendere come specchi, quando il sole le illuminava.
Il papà, chiamato Signorsì, chiese alla famiglia: Vi piace questo posto, ci fermiamo qui?
Dodici sì risposero all’unisono subito seguiti dal tredicesimo, quello della mamma, Micomandisì.
Non vi elenco i nomi di tutti i figli perché alcuni sono lunghissimi tipo questo: sfigliodisignorsìedimicomandisìsecondosìdidodicisì ... .
Iniziarono a costruire la loro casa ed il padre chiese al figlio maggiore di andare a chiamare gli amici ed i parenti.
Tutti vennero, perché quando fu chiesto loro se volevano stabilirsi in quel luogo rispondevano: Sì che ci veniamo.
In poco tempo furono più di mille e così da villaggio diventarono città.
Ma, esistono sempre i ma, nei racconti, succedeva che tutti lavoravano continuamente, era difficoltoso dire sempre sì.
Ecco un dialogo tra due abitanti del luogo: ciao, tutto bene?
Sì benissimo grazie. Hai finito la tua casa?
Sì, è venuta molto bella vuoi vederla?
Sì e tu puoi darmi una mano a finire la mia?
Sì volentieri, ora?
Sì.
Così accadeva che chi aveva finito la propria casa andava a costruire quella dell’altro e lui se ne stava a rimirar la casa dell’amico fin quando un altro non gli chiedeva : Mi puoi zappare il giardino?
Sì, subito?
Si, grazie.
Tutti lavorano incessantemente e di continuo, fin quando uno non chiedeva: andiamo a letto?
Era impossibile continuare così.
Decisero allora di riunirsi in assemblea ed istituirono i Sministeri.
Hanno il ministero della Salute, del Slavoro, dell’Sistruzione, in poche parole li hanno tutti.
Cosicché ogni qualvolta decidono di fare una cosa si rivolgono, caricando l’apposito modulo, al ministero appropriato, questo valuta la richiesta e manda un incaricato ad eseguire il lavoro, ma ovviamente con le orecchie tappate.
Non si sono risolti ancora tutti i problemi, ma ormai il più è fatto.
Non è facile dover rispondere sempre Sì anche quando si vorrebbe rispondere no, vero?
Vi è piaciuto il racconto? Su rispondete a voce alta Sì, infondo siamo nella parte del bosco popolato dal popolo dei sempre Sì.
Ah, dimenticavo, successe poi che un figlio di Signorsì si invaghì di una signorina del villaggio dei Nonso e la sposò.
Nacque un figlio, e nessuno sa il perché, la prima parola da lui pronunciata fu proprio: NO!


.............. Dreamer




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Racconto scritto il 09/12/2013 - 21:49
Da Semplicemente Dreamer
Letta n.1518 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Davvero davvero davvero bello, mi è piaciuto molto, mi sono divertito a leggerlo! Ci dovrebbe essere più gente con idee così originali!!

il tidide Diomede 20/01/2014 - 19:32

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