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Lettera aperta… per una madre

Vorrei davvero perdonare ciò che mi ha fatto tanto male, oh! Mamma, ti sei scordata chi c’era nella camera, mi sono sentita abbandonata, quando cercavo silenziosamente di chiamarti per venire al mio fianco, volevo solo protezione, perché sentivo freddo addosso.
Convinta che sentissi, urlavo senza sosta ad implorarti di non lasciarmi sola, con quell'orco che tu bene conoscevi, ma che per paura difendevi.
Tappandoti le orecchie facevi finta che non accadesse proprio niente! La mia infanzia rubata, mai più e stato quello di prima, nonostante la mia forza, ancora adesso sento quel dolore che scava dentro me! Ferisce la mia vita in ogni istante, perché mi ha resa prigioniera infante!
Senza che mi accorgessi volevo confessare tutto quanto, ma mamma, è difficile dirti tutto questo.
Ancora ora mi fa male pensare a ciò che ho subito, non ho potuto realizzare il mio esser donna come avrei voluto.
Perché ogni volta che ci provavo mi scorreva dentro il male, non sapevo come fare, imploravo dentro la mia testa di lasciarmi stare, a niente serviva gridare!
Nessuno capiva quanto male!


Il disprezzo per me stessa, che mi aveva inculcato, perché troppo piccola per capire, che non potevo essere io ad indurlo a tanto, volevo solo amore perché era necessario per il cuore!
Ma mai mamma, mi sono sentita amata!
Volevo smentire tutto quanto, ma ogni volta che ci provavo mi assaliva l’affranto e piangendo mi dicevo, “non è successo davvero niente”
Mamma, non è così che posso fare, il frastuono non riesco a farlo cessare…


Vorrei poterti dire che mi sei mancata da morire, ti ho amato tanto, già da quando nel tuo grembo mi portavi… avrei parlato, se non avessi dentro il terrore di morire in ogni luogo, perché devi sapere che lui minacciava non solo me! Mi parlava assai di tè!
Sapevo che ne era capace, preferivo stare zitta senza neanche respirare, poi ho imparato molto presto a rigirare con movenze di una piccola donna cresciuta male.
Sono andata avanti cercando di riuscire a vivere per dimenticare tutto il male! Ogni volta che mi sembrava di essere arrivata c’era la mazzata!
Le catene mi tenevano prigioniera e non riuscivo a liberarmi, così ho chiesto aiuto e fidandomi mi sono illusa di poter ricominciare…a vivere senza sentire tanto male.
Purtroppo devo dire che mi è andata male, per due volte ci son cascata, l’ultima è stata davvero una mazzata!
Lui ha giocato bene le sue carte, confondendo il mio bisogno di essere ascoltata…
Credendo di esser bravo, ha abusato del suo potere non si è comportato meglio di colui del passato.
Convinto di guarire ha forzato ogni cosa, mi ha confusa, senza nessuna spiegazione, lasciandomi in un profondo stato di disperazione!
La mia ora ormai è giunta, non so, se ancora posso guarire tutto questo male.
Vorrei poterti dire quel che penso, che sento dentro me in ogni istante, visto che tu mi hai messa al mondo e sei una donna come me!
Il mio viso bagnato di tutte le lacrime che fino in fondo non ho mai versato… per paura di non farcela mi son negata l’esistenza di poter gioire solo per sentirmi viva, mi ha infangato tutto quanto, ogni cosa, ogni angolo, perché, non sono riuscita ad sentirmi mai completamente libera di guardare un uomo senza tremare di paura, rivedevo tutto quando e dovevo scappare lontano, eppure volevo farmi abbracciare, ma vedevo le sue mani come artigli, in me si scatenava la difesa, ero pronta ad arretrare se scorgevo solo qualche male.
Cosi, per tutta la vita mi sono persa e sono andata alla deriva, senza poter soddisfare quel sentimento che sentivo dentro me!
Che di amore si trattava.


Come vedi Mamma, ci sono tante cose che hai ignorato, per paura hai rimosso e annullato, non ti voglio condannare, voglio solo sanare.
Tutto questo te lo dico, perché è da tanto che me lo porto addosso e non riesco a dimenticare ciò che mi ha fatto male!
Ci sono cose che non ricordo pienamente e vorrei delle risposte.
So bene che ormai tu non mi puoi più dare, ti sei rifugiata nel tuo mondo, per poter sopravvivere al dolore che non riuscivi a sopportare, per non aver mosso un dito, quando potevi liberare la tua bambina dall'orrore, non riesci a sopportare di essere stata così debole solo per terrore.
Ti mostravi fuori forte, solo per apparire, sapevi benissimo che non potevi sopperire, così facendo hai vissuto senza affrontare, illudendoti che io potessi dimenticare.
Sapevi bene che così non era, lo leggevi dentro me! Quando mi guardavi dritta in faccia non reggevi per vergogna e abbassavi poi lo sguardo…convincendoti che avevi solo sbagliato a capire le cose, che dentro mi portavo…il mio è un destino tanto amaro.


Mamma cara, vorrei poter dire, che ti ho rincorsa e cercata in tante facce nella gente, non sono riuscita a trovarti ahimè!
Per paura di soffrire ho lasciato stare… la mia vita trascorsa e non ho trovato niente… ciò che cercavo lo cerco adesso ancora.
(Amarezza)


(Lettera ispirata dalla sofferenza psicologica delle piccole vittime del male più orrido)




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Opera scritta il 23/06/2016 - 18:43
Da Margherita Pisano
Letta n.1222 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Grazie Carla...scusa ho visto solo oggi il tuo commento Un abbraccio con affetto

margherita pisano 03/07/2016 - 10:52

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Molto toccante e veritiero il tuo racconto. Credo che l'abuso sui minori siano crimini contro l'umanità,credo che ferite del genere siano estremamente difficili da guarire e che sia difficile trovare persone in grado di lenire con pazienza e vero amore le profonde lacerazioni dell'anima. Gran bel racconto scritto bene e con la grande sensibilità che ti contraddistingue. 5*

Carla Davì 30/06/2016 - 15:40

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Grazie Rocco per la tua straordinaria presenza...Una Lieta notte

margherita pisano 24/06/2016 - 23:07

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Grazie Anna e Rosa, so bene che è difficile commentare drammi del genere...la presenza e il silenzio in questi casi sono più eloquenti delle parole...Un abbraccio a voi

margherita pisano 24/06/2016 - 23:06

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UN SENTITO QUANTO COMMOVENTE RACCONTO DOVEROSAMENTE APPREZZATO PER QUANTO TRATTATO CON STRAORDINARIA AFFETTUOSITA'...
LIETA GIORNATA MARGHERITA.
*****

Rocco Michele LETTINI 24/06/2016 - 05:51

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Questo racconto mi colloca nella stessa condizione psicologica di Anna Baglioni: non avere parole adatte per commentare.Sono situazioni che disonorano il genere umano

Rosa Chiarini 23/06/2016 - 23:49

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Non riesco nemmeno a commentare tali situazioni, questo racconto da voce a chi ha subito credo la peggior violenza infantile. Bravissima nel tuo raccontare!

ANNA BAGLIONI 23/06/2016 - 22:49

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Ciao tesoro mio grazie un abbraccio forte a te!

margherita pisano 23/06/2016 - 20:17

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Grazie Nadia, se ne parla sempre troppo poco...perché è difficile affrontare questo argomento, però forse è doveroso...ci sono tante donne vittime di questo che portano ferite profonde nell'anima...Un abbraccio

margherita pisano 23/06/2016 - 20:15

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Grazie Poeta, scusa se ti ho commosso, ma non è stata la mia infanzia...Un abbraccio con affetto

margherita pisano 23/06/2016 - 20:11

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Ciao Patrizia, sono appassionata di psicologia e di studi sulla personalità che muta in conseguenza a drammi di questo genere...ho voluto descrivere quanto male produce nell'animo...prima, dopo e sempre...naturalmente non è autobiografico, però ho toccato da vicino il dolore che esso produce, perché ho conosciuto delle vittime...Grazie e un abbraccio.

margherita pisano 23/06/2016 - 20:09

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Ciao tesoro mio sei stata davvero brava a descrivere l'amarezza e la paura di questi abusi.ti abbraccio forte cioccolatino dolce

Mary L 23/06/2016 - 19:55

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Molto bella, direi che hai centrato in pieno il sentimento. Commovente e straziante. Troppe donne sono state vittime di tali abusi. Grazie per aver affrontato il problema con tanta delicatezza
Nadia
5*

Nadia Sonzini 23/06/2016 - 19:17

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Margherita, splendido commovente racconto... che non credo proprio sia la tua infanzia...!!!

patrizia brogi 23/06/2016 - 19:11

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BE NON VORREI AMMETTERLO MA HO LACRIMATO UN PO MOLTO BELLO MA DOLOROSA è STATA LA TUA INFANZIA TI SONO NEL CUORE 5*

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 23/06/2016 - 19:07

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