OPERA

la via del ritorno è
appesa alle incertezze
della frenesia urbana.
Tu rimani in bilico tra
due lembi di tempo,
tra un lasso temporale
inzuppato di festa
e uno straccio di esistenza
che consumi spento sul
ciglio di un marciapiede.

Ti vorrei accorrere ora.
Vorrei accorrerti con
un bagaglio di premure,
passare un panno d'oblio
su carezze e baci,
su quel sorriso smorzato
e pregno di tequila
che non mi hai concesso.
Vorrei avvolgerti in un
richiamo di riflessi,
nel labirintico abbraccio
che farebbe corrispondere
le mie premure con
le tue che non ho mai ricevuto.

Ma rimango impigliato
nel mio spigolo di vita
a guardarti distante
come fanno le stelle in cielo.

Pechino si spegne,
disperde colori sulla
scia vitrea di un finestrino.
Il taxy svolta l'angolo
e già tu e io
non siamo niente
se non la coincidenza
errata di un viaggio senza meta.

FINE

Opera scritta il 16/09/2016 - 17:03

Da Matih Bobek

Letta n.875 volte.

Bravo Matih anche questa mi è piaciuta
beh che dirti spero di ritrovarti nuovamente con altre nuove.

A te un abbraccio ciao.

Maria Cimino 16/09/2016 - 23:56

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Ho seguito con interesse tutte le parti del tuo Latte caro Matih e devo dire che mi hanno affascinato. Sara' Pechino che conosco bene ed amo, ma sara' soprattutto il tuo modo di far poesia tra sogno e disperazione urbana
Spero di rileggerti a breve perche' mi piacciono molto le tue originali, raffinate e profonde poesie.Sono andata a leggerne altre nella tua pagina e mi hanno tutte colpito
Con simpatia
Nadia
5 stelle

Nadia Sonzini 16/09/2016 - 22:25

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