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Pietro a Margherita

Cara Margherita, come stai? Prima di tutto Buon Natale e buon Anno Nuovo. Qualche giorno fa ho parlato con mia madre che mi ha detto che alla fine sei andata all’Università a Bologna. Glielo ha detto tua madre. Hai studiato qualcosa che c’entra con il cinema, vero? Quindi niente più economia e commercio? Hai fatto bene ad insistere in casa. Uno deve fare le cose che vuole. Anch’io ho fatto quello che volevo, ora te lo dico; da tanto tempo volevo scriverti questa lettera e adesso eccomi qui, con tanti pensieri nella testa e qualcosa di molto importante da dirti. Eccomi qui, amica mia, con gli occhi un po' lucidi a scriverti quanto tu sia speciale per me e quanto la tua presenza abbia cambiato la mia vita in meglio. Eccomi qui, a ricordarti che per me non sei solo una amica ma un'ancora di salvezza e questa lettera sentivo proprio di doverla indirizzare a te. Ripercorrere la nostra amicizia, pensare ai momenti belli e brutti che abbiamo trascorso, rivivere i giorni di un legame che ormai è indistruttibile mi emoziona e mi fa pensare che sono davvero fortunato: sì perché sei stata sempre la mia spalla, un porto sicuro dove approdare quando mi sentivo perso; tu ci sei stata insomma anche quando sorridevi e ridevi, quei ricordi hanno lasciato spazio a lacrime e amarezza. E non solo. Amica mia, con te la vita era molto più bella, i giorni scorrevano velocemente perché si sa: le cose belle durano poco e non c'è modo purtroppo per bloccare il tempo. Con te la vita aveva un sapore nuovo e assieme a te i colori del mio mondo erano molto più accesi e ricchi di sfumature. Non riesco ad immaginarmi una vita senza di te; da quando ti ho perso di vista, ho vissuto un’esistenza senza macchia e senza gloria. Scrivere oggi non mi costa fatica, un tempo sarebbe stato come smuovere una montagna; provo a supporre delle strade diverse, per le scelte più significative del mio percorso di vita. Esprimere tutto ciò che si prova, quello che si pensa, quello che si vuole, non sempre è così facile, ma scrivere è il modo più bello per farlo; magari senza essere ripetitivo. Pensare al passato, agli amici, alle vacanze, la vita spensierata, mare, locali, ballare e a tutte le persone che ho conosciuto in tutti questi anni, e parte di loro sono rimasti solo ricordi. E poi sono arrivato a pensare alle medie, se non avessi cambiato sezione, per studiare l’inglese e sarei rimasto a cimentarmi col francese, non ti avrei mai conosciuta; successivamente rimasto in Germania e non tornarmene di nuovo in Italia; ancora non sposarmi e di conseguenza non avere figli, infine non subire il trauma del divorzio, a quest’ora come sarebbe la mia vita? In più considero le diverse opportunità che la vita mia ha dato e cosa starei facendo se non fossi qui, ed emergono comunque delle certezze, dei punti fermi, come non drogarmi, non bere alcolici e non fumare. Essere libero che è fondamentale, come l’aria e l’acqua; la sola sensazione di essere poco libero mi fa venire i brividi e la voglia di scappare da quella potenziale limitazione della mia libertà. Se fossi restato in Germania, tanto per cominciare, non sarei stato comunque in Italia a fare una vita di stenti, ingabbiato dalla politica clientelare, dove la meritocrazia è pura utopia! Mi sarebbe piaciuto iscrivermi all’accademia di arte drammatica di Colonia, la più vicina a Solingen; il mio vecchio luogo di residenza. Avrei fatto l’attore di teatro per dieci anni e poi avrei iniziato a lavorare in televisione e al cinema. In verità, il mio cruccio fare anche il regista. Per questo, ad un certo punto, avrei fondato una piccola ditta di produzione. Con questa avrei potuto realizzare lavori tutti miei e fregarmene delle offerte dei lavori degli altri. Essere produttore e basta. Quindi provare a realizzare dei cortometraggi per conto mio; ottenere riconoscimenti e premi per il lavoro svolto. Avere un copione; una sceneggiatura scritta da me. Cimentarmi nel sociale, anche con argomenti scottanti e di aprire la mente del pubblico ad una presa di coscienza critica. Ti avrei contattata e magari saresti stata la mia compagna, ci saremmo messi d’accordo e deciso di scrivere il film insieme. Quando due anime come le nostre si trovano, si scoprono compatibili, hanno compreso di essere fatte l'una per l'altra, di essere simili, si stabilisce tra loro per sempre un legame. Non vi è nulla di meglio che dare sempre, tutto, la propria vita, il proprio pensiero, il proprio corpo, tutto quello che si possiede. Pensare di iniziare una storia senza coinvolgimenti emotivi, senza parole sdolcinate, desiderare attenzioni, ma non certo la compenetrazione dell’anima. La convinzione che non avrei mai provato le emozioni, la passione e il grande amore struggente. Invece nel mio immaginario tu eri lì, dolce, educata, affascinante. Doveva essere solo un’unione artistica, ero io che non dovevo lasciarmi andare, non dovevo sostenere nessun coinvolgimento emotivo, dovevo essere forte, purtroppo passando i giorni le mie difese diventavano sempre più deboli, mi lasciavo andare ai sogni, pensavo alle cose che avrei voluto fare con te, aspettavo con ansia di vederti e di sentirti. Alla prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati, al primo bacio. Rileggere certe cose scritte fa un certo effetto, una pagina scritta si stampa nella mente e nel tempo, potrò dimenticare i dettagli, ma non i concetti e nel momento in cui volessi ricordare con più precisione pure quelli, potrei riviverli di nuovo in prima persona, dando un’occhiata a quelle pagine. Credo che la vita è fatta da emozioni, belle e brutte, imprevedibili, alle quali non saremo mai pronti, ma che valga sempre la pena di viverle. Quante volte mi sono detto, che rifarei le stesse cose, rivivrei gli stessi momenti, non cambierei nulla di quello che ho fatto; persino commettere gli stessi errori. Non rimediare un errore ci impedisce di maturare e di crescere come persone. Quando si tengono nascoste le cose, si limita la libertà, mentre quando vengono ammesse e portate allo scoperto si prende coscienza della possibilità di modificare questa realtà. Se una barca naviga sempre in acque conosciute e sicure, non sorgeranno problemi, ma non ci sarà nemmeno l’occasione di vivere nuove esperienze e di vedere nuovi paesaggi. Quando vogliamo dare l’immagine della perfezione e non riconosciamo i nostri sbagli, ci mettiamo in una posizione pericolosa perché agiamo come una persona ottusa che ha sempre ragione, che non sbaglia mai e che, quando non riesce in qualcosa, riversa la colpa sugli altri. Sbagliare non è così negativo, significa che si ha avuto il coraggio di rischiare, di vivere nuove esperienze. Se siamo capaci di ammettere ciò che non ci viene bene, saremo più liberi, perché quello che pensa la gente sulla nostra vita non è rilevante. Se nascondiamo quel lato umano e imperfetto, alla fine danneggeremo noi stessi perché saremo presi dalle nostre bugie. Se ci concediamo la libertà di sbagliare, impareremo a essere flessibili e tolleranti con noi stessi, e questi strumenti ci aiuteranno ad aprire nuove porte e a crescere. Che strano, le notti senza sonno, obbligato a rimanere sveglio; avere tempo per pensare e ripensare al passato e progettando il futuro, mentre il passato ci scappa dalle mani. Allora cosa fare? Almeno venti minuti all’aperto mi aiuta a mantenere uno stato d'animo migliore e la memoria ne trae benefici; soprattutto per la luce del sole, anche in un giorno nuvoloso, e l'aria fresca. Sentendomi alla fine più felice, ascoltando brani musicali allegri miglioro lo stato d’animo e questo mi predispone a riscoprire i miei punti di forza, che mi da più controllo e convinzione per superare le difficoltà. Fare l'esercizio fisico che rilascia endorfine nel cervello, che migliorano il tono dell'umore. Se è ripetuto e regolare, il moto positivo dell'animo si estende anche ai giorni in cui non lo si fa. Dare sempre un significato alla vita e avere ottimi motivi per aggrapparsi e dare un senso alla nostra esistenza; soprattutto di circondarsi di persone positive e allontanando quelle lamentose e negative. Disporre di pochi amici intimi, occuparsi di volontariato; aiutare gli altri, sia che si tratti di animali, di altre persone o dell'ambiente, rende più felici e meno depressi. La cosa importante in tutto ciò è la concezione dell’essere reale prevale su quella dell’essere virtuale, tutto può essere ricondotto a uno, ed è proprio a questo punto che qualsiasi concezione egoistica perde significato, al pari dei concetti di “se” e “altro da se”, che vengono riconosciuti come descrizioni fuorvianti di una realtà unica e non di divisione. A quale livello la nostra libertà raggiunge la sua massima espressione, attraverso la consapevolezza più profonda del senso di tutto ciò che esiste e del nostro relazionarci ad esso. A quale meta ambire, sta soltanto a noi deciderlo: l’unica certezza è che il processo di consapevolezza non può mai venire da “fuori”, bensì soltanto dalla nostra libera determinazione. Quante esperienze, quante sofferenze, quante delusioni, angosce, ansie e frustrazioni sperimentare lungo il cammino della consapevolezza sta soltanto a noi deciderlo: ognuna di quelle circostanze, o stati d’animo, rappresenta un’occasione per comprendere qualcosa che ancora non abbiamo compreso. Il numero di volte che dovremo sperimentare le situazioni che consideriamo sgradevoli dipende esclusivamente dalla nostra capacità di mettere a frutto il nostro potenziale: quanto più saremo capaci di estendere la schiera della nostra considerazione fuori di noi stessi, tanto più sereno sarà il nostro cammino. Il massimo augurio che possiamo rivolgere a noi stessi è quello di acquisire una consapevolezza sufficiente a far cadere qualsiasi nostra barriera mentale a realizzarci in una dimensione assoluta, ben al di là di quei microscopici appagamenti egoistici che sperimentiamo quotidianamente. Attualmente non so definire che livello di comprensione e consapevolezza abbia raggiunto e se ho la facoltà di elevarmi a quelli superiori? Dall’altro canto non c’è nessuna riprova, che possa dimostrarmi che scelte diverse avrebbero determinato livelli di consapevolezza inferiori, superiori o uguali, con meno o più tempo; soprattutto con la certezza del non raggiungimento della consapevolezza del tutto. La comprensione di eliminare la linea della discriminazione e rinunciando a considerare se stessi quali arbitri altrui. I concetti labili e arbitrari di specie, regno, vita, etc., lasciano il passo a una consapevolezza più ampia e priva di pregiudizi, che rinuncia a classificare in vista di qualsiasi discriminante, che consente di sperimentare un senso di appartenenza illimitato; quindi accetto il tragico conflitto tra la vita che cambia continuamente e la forma che la fissa immutabile! Margherita, ricordi che ti accusavo di essere logorroica ed io in questo frangente, lo sono di più di quanto lo eri tu. Mi sono chiesto per quale ragione vale la pena vivere, senza andare sul filosofico; ho concluso: tra le ragioni per cui vale la pena vivere, impossibile non citare l’amore nella più ampia varietà di sentimenti ed atteggiamenti differenti, che possono spaziare da una forma più generale di affetto sino a riferirsi ad un forte sentimento che si esprime in attrazione interpersonale ed attaccamento, una dedizione appassionata tra persone oppure, nel suo significato esteso, l'inclinazione profonda nei confronti delle passioni. Si vive per confrontarsi, cambiare, crescere, migliorarsi e raggiungere i propri sogni; solo impegnandoci ogni giorno perseguiteremo i nostri obiettivi e raggiungeremo la pace interiore; quindi la propria realizzazione. Viaggiare, esplorare il mondo, desiderio di conoscere nuove culture, nuove relazioni interpersonali, animati dallo spirito dell’informazione, in definitiva per la conoscenza e la consapevolezza. L’estetica è un'altra ragione; il gusto del bello: ascoltare musica, ammirare un dipinto, leggere una poesia, guardare un film e soprattutto l’inventiva e la creatività. In ultimo non per ordine di importanza, sforzarci a rendere migliore il mondo, cercando nel nostro piccolo di fare informazione e salvaguardare noi e i nostri simili dalle mille trappole a cui siamo soggetti, rispettare l’ambiente, cominciando ad inquinare meno per un mondo più pulito. Margherita non voglio angosciarti con i miei discorsi e con proposito non ho voluto rinverdire ben oltre i bei momenti di spensieratezza trascorsi insieme e voglio concludere la lettera, altrimenti non la finisco più e finirei per annoiarti. È con te insomma se adesso posso dire di aver realmente vissuto. Grazie di esistere e di esserci nonostante tutto, amore mio. La vita ci riserverà tante sorprese e saranno davvero tanti i traguardi che dovremo raggiungere ma farlo assieme sarebbe bellissimo, costruire il nostro futuro, condividere i nostri sogni e realizzarli l'uno con l'aiuto dell'altra sarebbe stupendo. Io ci credo e tu? Credi in noi? Credi in questa storia e nel suo lieto fine? Io tanto. Infinitamente. Sei la cosa più bella del mondo, quella che più di ogni altra riesce a tenermi stretto a sé senza affanni e ansie: sei un dono, amore mio, il più bello di questi anni e quello che aspettavo da una vita. Non dirmi di no, amore mio: è solo con te che io mi sento completo. Ti amo. Aspetta un’ultima cosa. Mia madre mi ha detto anche che sei sempre bellissima ma io lo sapevo. Quando eravamo piccoli ero sicuro che saresti diventata Miss Italia. Ti bacio. Pietro.
P. S preparati, perché quando passo da Bologna ti prendo e ti porto via!
Io non posso stare fermo con le mani nelle mani
Tante cose devo fare prima che venga domani
E se lei già sta dormendo io non posso riposare
Farò in modo che al risveglio non mi possa più scordare
Perché questa lunga notte, non sia nera più del nero
Fatti grande dolce luna e riempi il cielo intero
E perché quel suo sorriso possa ritornare ancora
Splendi sole domattina come non hai fatto ancora
E per poi farle cantare, le canzoni che ha imparato
Io le costruirò un silenzio che nessuno ha mai sentito
Sveglierò tutti gli amanti, parlerò per ore ed ore
Abbracciamoci più forte, perché lei vuole l'amore
Poi corriamo per le strade e mettiamoci a ballare
Perché lei vuole la gioia, perché lei odia il rancore
E poi coi secchi di vernice coloriamo tutti i muri
Case, vicoli e palazzi, perché lei ama i colori
Raccogliamo tutti i fiori, che può darci primavera
Costruiamole una culla, per amarci quando è sera
Poi saliamo su nel cielo, e prendiamole una stella
Perché Margherita è buona, perché Margherita è bella
Perché Margherita è dolce, perché Margherita è vera
Perché Margherita ama, e lo fa una notte intera
Perché Margherita è un sogno, perché Margherita è il sale
Perché Margherita è il vento e non sa che può far male
Perché Margherita è tutto, ed è lei la mia pazzia
Margherita, Margherita
Margherita, adesso è mia
Margherita è mia (Riccardo Cocciante)



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Opera scritta il 11/04/2018 - 18:02
Da Savino Spina
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