OPERA

Il tempo passa e quel che resta,
pezzi da vivere,
mi piace sentire
le mie cicatrici
che dondolano felici.
Potrei dirti i miei pensieri e farti tanto male, forse.
Questa inquietudine non appartiene a nessuno,
se non a me.
Le ortensie mi obbligano a guardarle
interrotte da un tempo malandato,
anche i monti offuscati dalla nebbia
mi si parano davanti un po' minacciosi,
un po' pietosi
e le giostre volteggiano felici.
La stessa finestra mi mostra
un infinito diverso
e penso a te e non vorrei.
Il vocío degli spazzini infastidisce
il suono delle campane
e il suono delle campane
infastidisce i miei pensieri.
Poi tutto si placa tranne il mio petto.
Mi sovviene, in questo marasma,
l'etá innocente di piccole mani
e occhi furtivi, di corse coraggiose
e il rimpianto si fa strada.
Chi ha rubato il mio coraggio
lo vedo impunito e ancora galleggia,
si fa debole ogni mia cellula,
intrisa di menzogna muore al mondo
ma ancora manca la scintilla del coraggio
per mandare con un ultimo atto tutto sul fondo.

Opera scritta il 27/01/2019 - 23:53

Da speranza iovine

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