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A teatro

Passo dal foyer alla platea,
sento l’odore del legno e dei tendaggi.
Avvolta come in un abbraccio
dalla sfericità dei palchi riccamente
adornati da putti e divinità di carta pesta.
Dal catino del soffitto scendono
enormi e pregiati lampadari sfavillanti
di luci, che hanno preso il posto delle
innumerevoli e romantiche candele.
Seduta in prima fila sento levarsi
dal golfo mistico una musica di mille archi.
Ecco che l’enorme tendone di velluto rosso
si alza unendo il proscenio al palcoscenico.
Dalle quinte spuntano ad uno ad uno
i personaggi della rappresentazione,
invadendo il palco con voci incomprensibili.
Una bambina si fa largo tra essi, indossa
un abitino a fiori rosa con un grande fiocco
tra i capelli, che strano è uguale a quello
che indossavo in una vecchia foto.
Una donna vestita di nero le si avvicina,
le da la mano e la porta via con sé.
Sotto un lampione, due ragazzi
che si baciano teneramente.
Ora la scena si riempie di gente,
dal viso familiare, che cammina velocemente.
Poi tutto si calma , cala il sipario, le luci
si spengono, ed io, seduta in quella
poltroncina di prima fila , penso alla mia
vita vuota e piatta come il buio
che è sceso su questa platea deserta.



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Opera scritta il 26/04/2019 - 23:02
Da santa scardino
Letta n.853 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Un quadro...fantastico

Mastro Poeta 03/05/2019 - 19:32

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Ad esempio: mi ricordo che alle superiori, quel senso di non appartenenza e di non essere parte del gruppo (come ben sai ho vissuto il bullismo) mi facevano sentire uno spettatore, che peraltro aveva pagato un salato biglietto per vedere qualcosa che non mi piaceva. Ho cambiato teatri e teatri, adesso ho trovato la mia dimensione.
Ad ogni modo, bellissima poesia, esposta senza "maschere" e senza copione.
Da "suggeritore" ti dico:
VIVI e fai tutto ciò che ti piace ed ami!

Giuseppe Scilipoti 03/05/2019 - 19:00

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"melodramma", ma solo uno stile all' "improvvisata" (lo dico nel senso più positivo possibile) perchè sebbene la poesia mi appare "studiata" è stata scritta di getto e "recitata" con grande trasporto.
Sei in prima fila, osservi, ti commuovi, magari "applaudi" per chi ami e chi vuoi bene però si percepisce quel desiderio di essere sopra quel "palco", credimi che ti capisco perchè è una sensazione vissuta nei miei verdissimi anni, sebbene in contesti diversi...

Giuseppe Scilipoti 03/05/2019 - 18:58

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"e allora avanti un'altra scena, per noi non c'è problema". Canta Gianni Togni, uno dei miei cantanti preferiti.
Deduco che non disdegni il teatro, anche a me piace, sebbene non come il cinema.
A proposito, se nella poesia successiva paragoni la tua esistenza ad un film, in questo caso invece ad un'opera, ed anche stavolta mi hai rattristito con quel calare il sipario. Hai usato delle belle metafore, colte e senza "teatralità" e senza l'utilizzo di...

Giuseppe Scilipoti 03/05/2019 - 18:55

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Il sipario cala nel teatro della vita...ma lascia una piccola luce di speranza in questi versi colmi di profondità e di dolcezza.
Bellissima!!!

Margherita Pisano 28/04/2019 - 10:35

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Il palco della ns vita
È di una tenerezza infinita
Sei dolcissima tu, Santa
Buonanotte cara

laisa azzurra 28/04/2019 - 00:22

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Sentire il vuoto è già pienezza, è voglia di riempire, è voglia di vivere, di gioire...
Poesia molto profonda e significativa

PAOLA SALZANO 27/04/2019 - 19:41

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Bella metafora, ricca di immagini vive e palpitanti, che si chiude con una nota triste ma aperta alla vita perchè si desidera ancora riempirla.
Ciao Santa

GIOVANNI PIGNALOSA 27/04/2019 - 18:31

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Quella nota di malinconia che giunge inattesa rende profonda la poesia e lascia momnenti di riflessione. Proprio bella! *****

mare blu 27/04/2019 - 16:38

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Bella metafora molto apprezzata da una come me, che ha vissuto una parte della sua vita tra palchi e sipari. Con una chiusa bella ma amara e sofferta.

Teresa Peluso 27/04/2019 - 16:08

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Bella metafora teatro-vita, un po amara la chiusa, ma lo spettacolo deve continuare!!!

Maria Isabel Mendez 27/04/2019 - 14:44

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... poesia di grande spessore che rende il teatro un luogo di comunicazione privilegiata con gli attori soprattutto se seduti in prima fila e con se stessi quando , a luci spente e prima che si odano voci di recitanti, si rimane davvero soli... sempre più brava Santa

Ernesto D'Onise 27/04/2019 - 09:25

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bellissima descrizio al teatro,
Scene che si ripetono nel nostro camino
complimenti..

Salvatore Rastelli 27/04/2019 - 08:15

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La rappresentazione della propria vita, le possibilità che si aprono con il sipario...lo spegnersi delle luci che segnano che ogni speranza è andata perduta... ma quel sipario che è rimasto aperto al buio non si è ancora chiuso...

Margherita Zocco 27/04/2019 - 08:03

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