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SONO GEROGE

Non lo poteva soffrire, non lo aveva mai potuto soffrire.
Aveva deciso che lo avrebbe fatto quel giorno, non appena i genitori fossero usciti.
Così, quando sentì chiudersi il cancello automatico ed ebbe la certezza di essere solo, andò in garage e prese la pala.
Salì al primo piano e prima di introdursi in salotto la nascose dietro la schiena.
Come aveva immaginato, Fred dormiva sulla poltrona, la televisione accesa, una luce soffusa che illuminava delicatamente la stanza.
Gli si avvicinò senza fare il minimo rumore. Fred continuava a dormire.
Ma così non c’era gusto. Doveva svegliarlo, e così fece, carezzandogli la testa.
Fred si svegliò ma non si mosse, nemmeno quando vide la pala alzata sopra di lui.
Il colpo fu secco e repentino ed bene assestato, nemmeno una goccia di sangue. E George provò una soddisfazione immensa che non avrebbe mai dimenticato quando vide il cane con la testa fracassata.
La stessa soddisfazione che provò vent’anni dopo quando massacrò i genitori. Questo era George.



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Opera scritta il 30/09/2023 - 13:19
Da Adriano Martini
Letta n.538 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Splendido!!! Potrebbe essere un grande incipit per un romanzo noir. I miei complimenti ad un ottimo scrittore ed un grande uomo a cui, noi tutti, dobbiamo molto.

Gaetano Antonioli 05/05/2024 - 15:38

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Spaventoso...Adriano quanta crudeltà in quest'uomo...racconto crudo e ben scritto come sempre. Un caro saluto

Anna Rossi 01/10/2023 - 20:04

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