Raggi di luce, sfibrate da;lle tenui foglie del salice, atttendono tremolanti l’ultimo grillo che risponde al gracidio delle rane.
Mentre affondo nel crepitar della ghiaia passi laceranti la quiete notturna anche il grillo tace immobile nell’attesa.
Nelle campagne sudate dall’umidità della notte un cane rompe l’istante del nuovo silenzio.
Ed ancora tutto tace.
Immerso nel buio assaporo questa nuova intimità. Io sono, nel silenzio, la campagna, l’ombra, la quiete, la natura, il mondo.
Nel crescere del silenzio la mia statura è infinita e mille domande irrisolte, trovano risposta nella pace.
Nel crepuscolo del silenzio la mia statura è infinita e mille domande irrisolte trovano risposte nella pace.
Riaffioro dall’ombra ed entro nel tepore della casa. Il grillo non più intimorito riprende il suo canto miscelandolo co il confabular delle rane.
Opera scritta il 22/10/2023 - 10:52
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