Sarà necessario un istante
che mi avvolga
per mancare all’appello,
quel nome muto
dal quale affrancarmi.
Voglio cedere,
disperarmi con chi non sono
rinunciare
decidere cosa mi resta
quando cammino accanto alla morte.
Succhiare l’estasi del silenzio
portando alle labbra una parola soltanto.
Avrò bisogno di oscenità, di mani nervose
che lascino sulle ossa un vuoto profondo
arrendermi ogni notte che mi allontano
spogliandomi della mia stessa voce.
Servirà strapparmi via
girare a vuoto per la stanza in fiamme
senza trovare una via d’uscita .
che mi avvolga
per mancare all’appello,
quel nome muto
dal quale affrancarmi.
Voglio cedere,
disperarmi con chi non sono
rinunciare
decidere cosa mi resta
quando cammino accanto alla morte.
Succhiare l’estasi del silenzio
portando alle labbra una parola soltanto.
Avrò bisogno di oscenità, di mani nervose
che lascino sulle ossa un vuoto profondo
arrendermi ogni notte che mi allontano
spogliandomi della mia stessa voce.
Servirà strapparmi via
girare a vuoto per la stanza in fiamme
senza trovare una via d’uscita .
Poesia scritta il 16/12/2024 - 09:33
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