Non torno nemmeno da lontano al mio paese
Sulla punta delle dita le vie la piazza e i misteri di un prato
Le ginocchia per le preghiere e il sesso per i desideri
Le bugie – che ora non ricordo – avevano le maglie di lana per gli indovini della scuola.
Nel pozzo dei salti e del gioco le esili sillabe le ho macinate nel riso
Adesso nel silenzio che colora i pensieri hanno trovato un passo compiuto.
Forse per questo le idee hanno fatto un buco.
Ho saltato gli orari e son caduto nella fantasia
seguire le sue rotaie è far fiorire i sassi.
Le maschere si sono incendiate
quando i tuoi occhi li ho visti diversi.
Forse per una mal potatura o un’impetuosa sgrammaticatura dell’amore
nel mio passaporto il timbro della famiglia e quello degli dei si è scolorito.
Le radici senza terra rimangono crude
morendo ognuna con la propria solitudine.
Sulla punta delle dita le vie la piazza e i misteri di un prato
Le ginocchia per le preghiere e il sesso per i desideri
Le bugie – che ora non ricordo – avevano le maglie di lana per gli indovini della scuola.
Nel pozzo dei salti e del gioco le esili sillabe le ho macinate nel riso
Adesso nel silenzio che colora i pensieri hanno trovato un passo compiuto.
Forse per questo le idee hanno fatto un buco.
Ho saltato gli orari e son caduto nella fantasia
seguire le sue rotaie è far fiorire i sassi.
Le maschere si sono incendiate
quando i tuoi occhi li ho visti diversi.
Forse per una mal potatura o un’impetuosa sgrammaticatura dell’amore
nel mio passaporto il timbro della famiglia e quello degli dei si è scolorito.
Le radici senza terra rimangono crude
morendo ognuna con la propria solitudine.
Poesia scritta il 24/04/2017 - 12:13Letta n.881 volte.
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