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Poeta Naif

Dedicata a coloro che amano credere
che io sia un poeta Naif.
Del neoclassico non mi importa,
oggi esisto, ieri non esistevo,
perché definire è limitare,
le passioni prorompenti
che sgorgano dagli spiriti più profondi
nel creare mondi illusori.
Dove tu, con unghie laccate
di quel rosso scarlatto,
sei fumo e cenere,
come se fossi una statua di Venere.
I nostri confini sono incerti,
dove il sole sbiadisce,
l'ombra si allunga,
unita per fare l'amore
mentre da solo passo le ore.
Poi, nella pioggia di foglie,
l'estate è ingiallita,
memorie grigie, forse finite
in una soffitta.
Mi limito a essere un cantastorie,
magari scrivendo le vostre storie,
di ombre pallide, di fantasmi,
o di angeli, dove il cielo è scarlatto,
che danzano indicando il cielo.
Ma sembra che io
tinga di sole,
spruzzato d'alba,
con fili di sole,
per ricamare un velo
in un cielo sospeso.
Entro in punta di piedi,
chiudo la porta,
poi resto fuori,
in silenzio, senza rumori.
Arte pura e vera,
Innocenza sulla tela, ho il suo foglio,
Naif mai si cela,
facendo sempre primavera.


Buon anno bye bye Francesco




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Poesia scritta il 30/12/2023 - 11:23
Da Francesco Cau
Letta n.232 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Grazie Francesco Buon anno

Francesco Cau 01/01/2024 - 15:56

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Bravo! Continua sempre così, ciao

Francesco Scolaro 31/12/2023 - 10:38

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