RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



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La marcia santa - parte III - Ultima

Novembre volgeva quasi alla fine e mentre tornavo a casa da lavoro pensavo che avrei dovuto lavare i vetri delle finestre: dopo gli ultimi temporali le macchie si erano fatte più grosse. Avevo lasciato le ricerche in biblioteca, mi accorsi, frugando nello zaino. Poco male, non avrei avuto tempo stasera. Infilai la chiave nella toppa e girai. Una volta entrato lasciai tutto sul divano, posai le chiavi, e mi diressi subito in cucina. Erano quasi le otto, stavo morendo di fame. Aprii il congelatore, preparai la padella con un filo d’olio, qualche condimento, misi a scongelare la carne e intanto mi versai un bel Chianti nel calice, dimezzando la bottiglia già iniziata sere prima. Avrei dovuto comprare un’altra bottiglia prima di tornare, non sarebbe bastata per due. Mentre la carne scongelava a mollo nell’acqua calda, andai a preparare la tavola; volevo che fosse perfetta, e per l’occasione tirai fuori le candele rosse, la tovaglia buona, il servizio blu e i calici, per il vino, quel poco ... (continua)

Matih Bobek 12/11/2021 - 22:27
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La marcia santa - parte I

LA MARCIA SANTA

Sono sempre stato considerato strano. Me ne sono anche sempre preoccupato poco, fino a quando non mi sono trasferito qui. Da quel momento, le cose sono cambiate. Dal primo giorno in cui ho messo piede a XXXX capii che mi sarei dovuto abituare a quell’etichetta che gli sguardi della gente mi incollava addosso. Non era così comune che qualcuno si trasferisse a XXXX, mi dissero. Non osai mai chiedere perché: nell’aria gravava un’atmosfera talmente disturbante da risultare sufficiente come spiegazione. Ma secondo quest’idea l’Inghilterra intera dovrebbe essere disabitata e l’Islanda sarebbe null’altro che terra da conquistare. No, quella spiegazione non mi sarebbe dovuta bastare. Solo più tardi ho capito, qualche settimana dopo il mio arrivo. Iniziavo da poco ad aggirarmi per la città con un’ansia meno palpabile, nonostante gli abitanti continuassero ad additarmi, senza nemmeno impegnarsi molto per nascondere l’interesse che tutti nutrivano nei miei confronti. Non direi ... (continua)


Matih Bobek 01/11/2021 - 21:42
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La marcia santa - parte II

Il giorno dopo, che era la vigilia della Santa Marcia, uscii di casa come consueto per andare al lavoro, e di ritorno decisi che era ora di prendere un po’ d’aria. Faceva freddo, ma con l’aiuto degli ultimi timidi raggi di sole di ottobre, non lo era ancora abbastanza per impedirmi di fare una passeggiata tra i boschi intorno a casa.
Sulla via principali incontrai dei vicini che in giardino allestivano i preparativi per il giorno dopo. Avrebbero avuto gente a cena per la prima domenica di festa. Mi invitarono, come di consueto, e declinai. Passai oltre e vidi altri intenti a preparare casa per la festa di domani, da che intuii che il giorno dopo ogni famiglia avrebbe avuto ospiti. C’era un’atmosfera festosa per tutta la via, e si propagava fin dentro il bosco, gli uccellini canticchiavano e gli scoiattoli si rincorrevano. Due di questi si azzuffarono tra la polvere del sentiero fino a quando uno non morse l’altro. Mi parve un comportamento bizzarro. Al rumore dei miei passi sempre pi... (continua)

Matih Bobek 07/11/2021 - 11:53
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Il tuono

IL TUONO

Sapevo che sarebbe tornato. Lo sapevo fin da quando se ne era andato la prima volta. Era un copione già scritto, di cui sapevo prevedere ogni battuta, ogni parola, persino i gesti: quel modo di muovere le mani sapiente che accompagnava al tono paternale di cui ricopriva le mezze verità che andava dicendo, il guizzo sgangherato negli occhi, conditi di una patina annacquata. Sapevo prevedere tutto, figurarmelo nella testa con l’esattezza che si ha di un evento quand’esso è accaduto appena il giorno prima, e con la sensazione che tanto si sarebbe verificato uguale spiccicato ancora e ancora, fino alla fine. Non lo aspettavo, o non volevo farlo. L’attesa è sempre legata al dubbio, e lo condisce di una speranza ripetuta fin quando essa non si spezza e fiorisce nell’arrivo o avvizzisce nella disperazione. Ma di dubbi io non ne avevo, ero certo: sarebbe caracollato, prima o dopo, con la potenza dei tuoni, squarciando la stasi del cielo notturno nelle estati, riempendola di un movi... (continua)


Matih Bobek 19/11/2021 - 11:15
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