Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

Le finestre a volte non hanno imposte, si aprono su…

Le istruzioni sono:

da una citazione di A. Tabucchi


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



La venditrice d'amore

C’era una volta una prostituta di nome Veronika. Come tutte le prostitute era nata vergine e innocente e nell’adolescenza aveva sognato di incontrare l’uomo della sua vita, di sposarsi e di avere dei figli e una bella casa.
Purtroppo la vita non è sempre rose e fiori e ben presto la dolce Veronika assaporo il gusto amaro della vita e soprattutto dove può arrivare la cattiveria dell’essere umano.
Nativa di un piccolo quartiere periferico nell’ immediate vicinanza di una grande città, figlia di un muratore e di una collaboratrice domestica. I suoi genitori facevano molti sacrifici per garantire un futuro più roseo a Veronika e Natascia sua sorella più piccola, però purtroppo spesso il diavolo ci mette il suo zampino e si trovo ben presto orfana di padre, deceduto in modo accidentale sul posto di lavoro, essendo un lavoratore a nero non era ricoperto da nessuna assicurazione, la famiglia rimase con le sole piccole entrate della mamma che si faceva in quattro per loro ed in più con un mu... (continua)

Paolo Perrone 12/11/2018 - 13:21
commenti 4 - Numero letture:1276

Argomento: UNA FAVOLA MODERNA con incipit e finale imposti

Voto:
su 3 votanti


SONO CIO' CHE VUOI

C’era una volta una prostituta di nome Veronika. Come tutte le prostitute era nata vergine e innocente e nell'adolescenza aveva sognato di incontrare l’uomo della sua vita, di sposarsi e di avere dei figli e una bella casa. Del resto era quello che le avevano inculcato sin da ragazzina.
“Una donna deve studiare, trovarsi magari un lavoro, ma soprattutto fare un bel matrimonio e sistemarsi con un uomo che le faccia fare una vita agiata…”, diceva spesso la madre, che sicuramente un bel matrimonio non l’aveva fatto, essendo rimasta incinta della figlia quando aveva vent'anni, e dovendosi accontentare di un nullafacente cui piaceva pure bere. Se l’era preso come marito, altrimenti la gente chissà cosa avrebbe pensato di lei.
Perciò la ragazza crebbe con una concezione pragmatica dell’unione tra uomo e donna, ma divenuta grandicella iniziò ad avvertire un’improvvisa ed urgente attrazione verso il genere maschile; mise da parte ogni buona intenzione e cominciò a vivere i primi flirt senza ... (continua)

PAOLA SALZANO 18/11/2018 - 10:09
commenti 15 - Numero letture:1316

Argomento: UNA FAVOLA MODERNA con incipit e finale imposti

Voto:
su 6 votanti


Il mio sogno

Ho fatto un sogno. Ho sognato di essere tornato al mare a Miramare, ma questa volta da solo. Era estate ed ero in spiaggia sdraiato sulla sdraio ad abbronzarmi. All'improvviso ho visto avvicinarsi a me una bellissima ragazza in bikini che mi ha detto:"Ciao Alberto!". Io l'ho guardata e le ho risposto:"Ciao, come ti chiami?". "Sono io Francesca, svegliati!".
" Ma se sono sveglio, non vedi?". E dopo un secondo,lei:"Alby, sono Francesca!". " Francesca, scusa se non ti avevo riconosciuta". A questo punto lei si era spazientita. Mi ha preso con forza per le braccia e le gambe e mi ha gettato in mare. Allora mi sono svegliato dal sonno come se fossi spaventato. Mi ero accorto che avevo la faccia completamente fradicia d'acqua. Era il mio amico Checco che, avendo visto che non mi ridestavo dal sonno, ha deciso di gettarmi addosso un secchiello colmo di acqua.
Peccato che lui mi abbia svegliato. Mi sarebbe piaciuto continuare il mi... (continua)

Alberto Berrone 13/01/2022 - 22:47
commenti 10 - Numero letture:748

Argomento: Un luogo a cui tornare... in sogno

Voto:
su 3 votanti


Fin dove l\\\\\\\'amore arriva

“Babbo, babbo ma cos'è questo rumore? Viene di là dall'altra parte..”
Remino arriva col cuore in gola alle spalle di Mario, che in ginocchio sul campo scava con le mani per cercare le patate che forse son rimaste. “Tirati su babbo vieni, vieni a senti'.”
Mario si alza a fatica, si tira su i calzoni e stringe la corda che li tiene in vita , da tanto tempo non si mangia più per poter stare in piedi. “Non urla' Remino che la mamma s'impaurisce.”
Arrivano nell'aia davanti casa. Il barchino, loro ce l'hanno, così quando in Padule l'acqua si alza si possono spostare per andare a trovare le famiglie vicine, i parenti o per raccogliere la legna.
Prima c'erano anche le passerelle, quelle fatte dagli uomini per le donne, per i bambini che potevano passare sull'acqua alta senza inzuppare i piedi nella mota, che poi bisogna lavarsi con l'acqua ghiaccia.
“Lo senti?” Remino segue lo sguardo di lui, ha imparato a leggere il terrore sul viso del suo babbo, quando i tedeschi entrano in casa dand... (continua)

Grazia Giuliani 07/10/2019 - 12:14
commenti 11 - Numero letture:1088

Argomento: UNA STORIA D'AMORE

Voto:
su 4 votanti


DA SOLI NON SI VA DA NESSUNA PARTE

Doveva pur capitare, prima o poi, che ci incontrassimo. La fortuna ha voluto che fossimo soli. Lui mi guarda ed ha la forza di non abbassare gli occhi. Io lo guardo ed ho la debolezza di non distogliere i miei. Tutto si svolge al tavolo di un ristorante, dopo un anno di separazione volontaria siamo qui e non è un caso.
Io–” Ciao scusa, sono in ritardo”
Lui– “Tranquilla, sono qui da poco, c’è un traffico tremendo”
Lo guardo è molto carino come sempre, elegante ma troppo misurato. Quando l’ho conosciuto non era cosi, si lasciava andare era un po’ pazzo, come piacciono a me.
Lui–”Cosa prendi?”
Io–”Fa un po’ tu, non ho molto appetito.”
Perché ci siamo dati questo appuntamento, non ho dimenticato le angherie subite dopo un mio rifiuto di fare l’amore. Cosa stava a significare questo incontro?!A rompere il ghiaccio fu :
Lui–” Questa sera sei bellissima, ricordi la prima nostra cena. Ordinammo un gulasch piccantissimo, bevesti un litro d’acqua e avevi le lacrime agli occhi… le preferiv... (continua)

mirella narducci 07/12/2018 - 18:46
commenti 11 - Numero letture:1262

Argomento: INCIPT e DIALOGO

Voto:
su 5 votanti



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