RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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La mia piccola anima


Tesi, i nervi si espongono tesi quando ci penso.
Calpestiamo la battima mentre le parlo:
-Sei come questo guscio della vongola, che infastidisce le onde del mare, tanta fatica per portarla fino alla riva, che non riescono più a riprendersela. L’acqua non si spinge fin dove una volta ti aveva accompagnato. Le onde si fermano un attimo prima di raggiungerti, lasciano un’orma e nulla più, e alla stessa maniera io ho perso te-.
Lei ha i capelli blu e piange scavando nella sabbia in cerca di risposte.
Siamo vicini ma distanti un abisso sorretto da un uomo con il cappello nero e la rosa nel taschino.
Ha un buon profumo perfino ora che sottrae la mia donna alle mie mani tese.
Il cielo è ancora azzurro.
Gli orologi…gli orologi non potevano entrare in quel posto della mia memoria.
Era Una festa privata senza tempo, mascherata dal sapore del finto caramello.
Ti ho portato io qualche settimana fa, mano nella mano, la mia ragazza dai capelli blu.
La tua mano tra le mie dita, i respiri si... (continua)

Bruno Gais 03/01/2019 - 13:24
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La mia prima volta


Ricordo ancora, era un giorno di festa. Io e Lucia, mano nella mano, dopo la processione ci allontanammo dai nostri amici. Arrivammo fino al vecchio casolare, dove anni a dietro si giocava a nascondiglio. Il vecchio casolare era abbandonato da parecchi anni. Fra una parola e l’altra ci finimmo dentro. Eravamo un po più che adolescenti, ancora in tenera età. Mi ricordo bene ancora oggi che sono arrivato a questa mia età, più che un attempato. Preso di un certo fervore tremavo, ma non di freddo. Lucia mi guadava e non capiva il mio stato d’animo. Quasi aveva paura. Ad un tratto io feci scivolare il mio braccio nel suo fondo schiena e stringendola forte la baciai di continuo. Lucia cedette e si abbandonò a me. Quello fu la nostra prima volta.... (continua)

Salvatore Rastelli 07/02/2018 - 18:29
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La mia promessa d'amore


Il colore dei tuoi occhi, spiegano,
perfettamente, non posso più
sottrarmi dai tuoi sentimenti,
sei diventata la cosa più importante
nella mia vita, questa felicità
neanche credevo esistesse
anche se tremano le mie labbra
perché non mi riesce resisterti!!
Regali l’importanza di un sogno,
meravigliosamente, tutto trasformi in realtà,
anche l’entusiasmo ha trovato il suo ruolo,
questo amore è creato da te,
cosa non ti inventi per rasserenarmi,
e non inventi mai scuse
se per mia promessa d’amore,
ti sfioro dolcemente le labbra!!... (continua)

FADDA TONINO 12/03/2023 - 14:06
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La mia storia come un film...


Sono sola ormai in questo salotto e ho l'impressione che per stasera non entrerà più nessuno. Mi accomodo ugualmente, accendo il televisore. C'è un vecchio film degli anni sessanta. Non ho letto il titolo, perchè è quasi alla fine, ma io ve lo racconto poichè è un film che conosco bene.....
Pieno luglio dei primi anni sessanta. Un piccolo lido, di quelli con le cabine di legno, non molto grande, ma di tipo familiare. Sempre le stesse persone di anno in anno e tanta gioventù, allegra, spensierata, che gioca a palla, coi cerchietti o tamburelli. Possibilmente il gruppo di ragazze da una parte, sotto lo sguardo vigile dei genitori e i ragazzi dall'altra. Il mare è un po' mosso e onde spumeggianti sbattono sugli scogli. Ad un tratto i ragazzi mollano il gioco e tacitamente tutti insieme si tuffano fra le onde, pian piano anche le ragazze li seguono, e lì giù risate, grida, tanta felicità spensierata. Un ragazzo, un po' più serio degli altri cerca di salvare quella ragazza presa di mira... (continua)

Annamaria Palermo 10/08/2017 - 17:01
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la mia storia.....


Era solo una vecchia storia raccontata dai miei nonni ma sembrava talmente vera che io riuscì a dimostrarla...
Questo è un racconto di non moltissimo tempo fa, però non è nemmeno una storia recente...
Era iniziato tutto il 7 luglio del 1992, quando una giovane donna diede alla luce un piccolo batuffolo, era così bello ,dagli occhi azzurri e da un sorriso strepitoso, assomigliava ad una piccola fatina,aveva le manine piccole e un’espressione angelica. Quel giorno cosi importante per la madre e cosi felice x l’evento,si ebbe una grande festa e da lì tutto andò per il verso giusto. La vita era cosi bella,anzi, è cosi bella e quando avviene la nascita di una nuova creatura è ancora Più bella perchè darà un senso a tutto e porterà gioia e serenità alle persone che gli stanno accanto.
Ecco io in quel momento ero proprio lì,ad osservare quelle mani cosi piccole che stavano in neanche metà pugno, io osservavo quegli occhi grandi che mi guardavano dolci e sereni,quella bocca piena di solarit... (continua)

Naike Pavei 26/07/2011 - 19:55
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LA MUSICA DEL CUORE (Racconto)


Era cominciata come una normale giornata, salvo poi peggiorare di colpo. Chiuse un momento gli occhi, e la musica le invase i pensieri, ma in realtà era quasi un balsamo. Non avrebbe dovuto trovarsi lì, ma cominciava a pensare che fosse un bene. Era sempre stata un tipo pratico e razionale, con i piedi ben piantati a terra. Ma se avesse dovuto descrivere l'atmosfera di quel momento, avrebbe detto che era... magica. Nonostante i problemi, si sentiva libera e felice, e pensare che non era il suo genere di musica. L'indomani avrebbe davvero dovuto ringraziare la sua amica per averle ceduto il suo biglietto per il concerto. Eppure all'inizio ne era stata infastidita. L'era sembrato l'ennesimo inconveniente della giornata, anche perché le era stato detto all'ultimo momento. Invece forse era...ma non voleva star lì ad analizzare tutto come sempre, per una volta voleva prendere gli avvenimenti per come venivano.

Le luci, a tratti illuminavano la folla, a tratti loro sul palco, lo sapeva be... (continua)


Marirosa Tomaselli 21/09/2020 - 05:54
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LA MUSICA OLTRE LE NOTE.


Era seduto nella mansarda della sua casa, ogni cosa gli ricordava cosa doveva fare. Il pianoforte, che restava muto, l'impianto di registrazione, gli spartiti da riempire, la chitarra buttata in un angolo, che era lì da quella mattina, il foglio lì davanti a lui, bianco. In quel silenzio assordante era come un grido, un grido di disperazione. Dieci anni prima non aveva di quei problemi, aveva meno di vent'anni e un mucchio di sogni, fretta di realizzarli e rabbia, anche quella aiutava a comporre. Ma da allora ne era passato di tempo, e col successo erano arrivate le responsabilità. Non doveva tradire il pubblico, la sua immagine doveva restare invariata, doveva attenersi al personaggio. E alla fine il personaggio era diventato lui. Ne aveva scritte di canzoni in quegli anni, e i fans, doveva riconoscerlo, non lo avevano mai tradito, anzi ma era un po' di tempo che nelle sue canzoni, nella sua musica mancava quella magia dell'inizio. Accartocciò il foglio, non voleva piegarsi alle regol... (continua)

Marirosa Tomaselli 18/03/2016 - 12:37
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LA NAVE DEL DESTINO


la nave stava tornando a Londra. Annotò la traiettoria seguita, le condizioni del tempo e la velocità raggiunta. La candela mezzo consumata illuminava appena, il buco di cabina. Chiuse il diario di bordo. Il minuto dopo il fragore di una bomba risuonò nel silenzio della notte. Per qualche istante tutto sembrò oscillare, sospeso, si precipitò sul ponte. L'inferno si manifestò ai suoi occhi.

L'acqua era scura e fredda, sempre più fredda. I vestiti erano fradici e le impedivano i movimenti. Ricordava a stento come era finita in acqua, aggrappata ad un pezzo di legno, che a malapena reggeva il suo peso, tanto più che la gonna, ormai sempre più pesante la spingeva giù, sempre più giù e lei era tanto stanca. Per lungo tempo, la nave era stata ai suoi occhi solo un vago punto in lontananza, avvolto dalle fiamme, e ora neanche la vedeva più. Le membra erano pesanti, e la mente sempre più annebbiata. Chiuse gli occhi. Che male c'era a lasciarsi andare? Infondo, cosa le importava di andare g... (continua)


Marirosa Tomaselli 11/11/2017 - 18:17
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La nostra casa


Mi manca la nostra sensazione di casa, io e te sotto le lenzuola.. quello che era il nostro mondo si è sgretolato non riesco a stringerlo tra le dita, non posso più trattenerlo. Non posso più credere a noi due, quel sogno meraviglioso di noi due: la bimba con i tuoi occhi verdi e lentiggini con il mio volto e le guance tonde e sorridenti non esiste più. Al suo posto si apre un grande vuoto, un vuoto fatto di promesse Non mantenute fatto di ti amo Non sentiti, di ci sarò per sempre persi nell'oblio.
Forse so che a quei ci sarò per sempre non credevo neanche io.
Allora perché, perché non riesco a lasciarmi andare? Perché so cosa vuol dire fare progetti per il futuro a cui non si crede più, Perché non si può non si può stringere la polvere tra le mani, non si può contenere l'aria, Per quanto si voglia trattenerla a un certo punto l'istinto di sopravvivenza ti obbliga a prendere un altro respiro e quell'aria che tanto cercavi di trattenere esce e vola via lontano.... (continua)

piera sognante 07/02/2019 - 22:31
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