RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Non credo


Non credo nei sapori sciapi e in tutto quello che non ha gusto. Non credo in ciò che non vedo, non sento e non ascolto. Credo di più nella mia ombra che umile e servile si stende ai miei piedi e mi scimmiotta i movimenti, che in tutto ciò che non ha senso e che non c'è. Non credo agli uomini mascherati, ai falsi sorrisi, alla ricchezza vestita di indumenti laceri. Credo al non vedente quando mi parla delle sue immaginarie visioni, al sordo che canta note stonate, al povero che mi racconta i suo fasti e al folle che mi parla dei suoi fantasmi. Ho ragione di voler credere solo a ciò che sento, se voglio continuare ad avere fiducia, in quello per cui vale veramente la pena credere.... (continua)

Giovanna Balsamo 07/08/2016 - 07:20
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Non è anche così?


Lo scorso venerdì commentando un mio testo l’amico Ernesto D’Onise mi chiedeva: che ne pensi, non è anche così? Veniamo al mondo nudi, umidicci e… la cara Maria Luisa ha aggiunto “puri”. Poi il mondo ci cambia. Poi al mondo ci adeguiamo; ci cambia per quel pezzo di mondo che riusciamo a capire.
Ci ho pensato. E ho mostrato al mio bimbo di sette anni la Olivetti Lettera 22 con la quale avevo scritto il testo pubblicato quel venerdì. La macchina da scrivere usata da Indro Montanelli, Giorgio Bocca e Enzo Biagi tra gli altri. Indovinate un po’!? Mio figlio mi ha domandato: perché papà non l’hai scritto sul computer? Ho cercato di spiegargli con le parole di Leon Uris che un uomo può mentire al suo capo, a sua moglie, ai suoi figli ma non può mentire alla macchina da scrivere. Prima o poi le verità vengono a galla.
Giustamente lui mi ha chiesto per quale motivo volessi mentire a lui o alla mamma…
Allora ho capito che dovevo cambiare approccio. Era arrivato il momento di parlare il ba... (continua)

Mirko D. Mastro 21/03/2021 - 11:40
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Non è più il tempo


Ho trovato questa immagine molto significativa e molto amara ...ma che ben descrive, i tempi che viviamo.In un mondo dove abbondiamo di tutto... dove il superfluo viene chiamato "indispensabile" dove non basta un telefonino utile per "comunicare", ma ne vogliamo uno o anche due "one touch" e ci sentiamo infelici e poveri se non possiamo averlo. In un tempo,in cui ci lamentiamo se invece di un paio di scarpe di un noto marchio ne riceviamo uno di un altro. In un tempo, in cui, se si rompe un qualsiasi piccolo elettrodomestico, anziché portarlo all'assistenza tecnica per farlo riparare preferiamo subito sostituirlo comprandone un altro. In un tempo, dove quasi ogni bambino, possiede sin da piccolo un televisore ed una play station nella propria camera e spesso anche un pc personale,trasformando la stanzetta più in un tempietto simile ad un mini parco giochi che ad un luogo di riposo. In un tempo dove gli oggetti hanno perso il senso del loro valore; salv... (continua)

Carla Davì 13/11/2015 - 14:02
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NON E' MAI TROPPO TARDI


Luca uscì sbattendo la porta. Era arrabbiato, non tanto con sua moglie quanto con se stesso.
Tutte le volte che qualcosa non andava per il verso giusto o meglio come voleva sua moglie, lei gli si scagliava contro come una furia e a lui non rimaneva che subire le sue decisioni,
Ogni volta che accadeva, era sempre la stessa storia: per non “traumatizzare” il figlio, come diceva lei, bisognava non farsi vedere litigare di fronte a lui e Luca che amava molto suo figlio cercava di contenersi e quando proprio non ce la faceva preferiva uscire a fare un giro dell’isolato e calmare così i suoi bollenti spiriti.
Ormai erano sposati da dieci anni, tanti, forse troppi per come stavano andando le cose.
Dopo alcuni anni di tentativi, erano finalmente riusciti ad avere un figlio, Andrea, ormai di circa sette anni.
Neanche la felicità della nascita del figlio era riuscita a mitigare il carattere di sua moglie che voleva essere sempre al centro dell’attenzione e non perdeva mai occasion... (continua)

Roberta Sbrana 25/06/2014 - 00:50
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Non mi accontento


Mi piace toccare le persone. Vado aldilà della fredda e gelida stretta di mano. Amo stabilire un contatto fisico con chi mi piace. Voglio sentire gli altri, oltre che con gli occhi, anche con la bocca, il naso e le mani. Se qualcuno mi piace, mi fiondo avida sul soggetto e cerco di catturarne l'odore, come fosse un vinello dolce, prima di assaporarlo. A volte, la cosa può irritare e in quel caso, mi ritraggo. Spesso capita che le persone non vogliano lasciarsi coinvolgere e temono di rompersi, nel momento in cui si cerca di penetrarle. Io amo irrompere negli altri. Interrogo le persone con lo sguardo e vorrei carpirne i pensieri. Mi interessano le loro opinioni e voglio rubare i loro stati d'animo, perché ho necessità di ridere, piangere e di emozionarmi in loro compagnia. Io amo il dentro della gente. Come potrei definirmi...una "scoperchiatrice" di anime? Non so. Vado oltre la pelle e tutto ciò che è visibile. Entro nel misterioso mondo dei sentimenti che sono, a mio avviso... (continua)

Giovanna Balsamo 08/05/2016 - 16:16
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Non mollare Sally


Sally aveva tredici anni ed aveva già vinto varie medaglie d'oro per la categoria danza classica. Ballava da quando aveva tre anni, e da allora non aveva mia smesso. Sua mamma le aveva trasmesso questa passione fin da quando era piccola. Sally era una bambina molto carina,capelli neri e occhi verdi, alta più o meno come tutte le ragazzine della sua età. Aveva un carattere un po particolare, non amava molto parlare con gli altri, lei diceva che si esprimeva danzando. Il suo sogno era quello di aprire una scuola di danza e dare la possibilità a chi non disponeva di molti soldi per pagare il corso di danza, di offrire lezioni gratuite. Pur essendo ancora molto piccola cresceva con questa idea. Viveva con sua madre e sua sorella maggiore. Suo padre l'aveva abbandonata quando ancora era troppo piccola. Non l'aveva mai chiamata, mai cercata. Spesso Sally aveva chiesto alla sua mamma perchè lui fosse andato via, ma ella non aveva mai saputo darle una risposta.
Non aveva molte amiche, solo c... (continua)

rosa martella 21/07/2015 - 22:42
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Non moriamo, così.


Non ci riconosciamo più in questo mondo. Siamo fatti di materiale inorganico e senza anima, non andremo tanto lontano.
Potremmo portare con noi le nostre sensazioni, i nostri ricordi, le nostre abitudini e sentirci, ugualmente, tristi.
Siamo stanchi di sentirci così, ripetiamocelo quanto siamo forti, quanto ancora abbiamo da dare, da soffrire … da vivere.
Convinciamoci di quanto valiamo, di quello che siamo e di come siamo.
Non moriamo lentamente, così.
Giochiamo, ridiamo, facciamo quello che più ci piace. Sentiamoci liberi di stare in mondo che potrebbe essere solo illusorio, di passaggio quasi.
Portiamocele con noi tutte quelle promesse, quelle gioie calorose ma non ne facciamo il nostro sostegno.
Ci dobbiamo creare un nuovo alibi al nostro star male. Non staremo più male, prometto solennemente.
Facciamo le valigie e andiamo. Dimentichiamoci chi siamo stati, qua nessuno ci conosce. Nessuno sa delle nostre ferite, dei nostri errori, di quelle persone sentite nel passat... (continua)

FraAaron 759 23/11/2015 - 19:09
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Non posso giocarmi tutto.


Chi mai avrebbe capito la mia filosofia di vita? Forse mio padre perché professore ma riponevo poche speranze pure in lui.
La mia non era una storia di redenzione, non sarei diventato un ragazzo sociale e amichevole se avessi avuto qualcuno accanto a me diverso dalla mia anima. Non mi sarei piegato ai sentimenti altrui se avessi avuto qualcuno da amare diverso da quel me stesso che, ora, ripudio immensamente. E soprattutto, non avrei cambiato il mio modo di essere.
Non si può cambiare così tanto, ci vorrebbe un miracolo ed io … non credo nei miracoli.
Sarei bugiardo se vi dicessi che non desideravo affatto provare un dolce respiro sulla mia pelle o fare una piacevole conversazione. Sarei davvero un grande bugiardo ma la mia vita era quella, è questa e quale altro desiderio appagante potrei mai avere se non quello di starmene per conto mio? Assaporando tutta la freschezza di questa vita, non vissuta a metà, non vissuta e basta.
Infondo mi andava bene così. A diciassette anni, se ... (continua)

FraAaron 759 28/09/2015 - 20:59
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non ringraziare mai


“Mi dispiace veramente, ma la situazione economica dell’azienda è ormai irrecuperabile, inoltre, non abbiamo commesse da parte dei soliti fornitori, ne tantomeno da altri.
Le banche anno chiuso ogni fonte di affidamento e vogliono che si stili entro dopodomani un piano di rientro dei fidi a suo tempo concessi.”
Il microfono passa di mano dal direttore generale del Cantiere Navale al segretario.
“Gli stipendi non verranno pagati neanche questo mese e con ciò vi auguro e mi auguro di trovare al più presto un altro impiego, buona fortuna a tutti!”
Le urla dell’assemblea esplodono.
Alvaro scende lentamente gli scalini dell’ingresso principale e continuano a ronzargli nelle orecchie le grida di rabbia dell’assemblea dei suoi compagni operai, ma tutto tende a divenire sempre più ovattato finché percepisce ciò che gli accade dintorno come dall’interno di una campana di vetro che lo rende presente ma distaccato.
La sua disperazione gli sta giocando un brutto scherzo, ma egli continua ad... (continua)

paolo signorini 17/11/2015 - 13:29
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