RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Breve introduzione al caos.

Immagino sia tutta colpa dell’età che avanza, dell’irreparabile e incontrovertibile andare delle cose, del disfacimento fisico e mentale, della tristezza per le cose non fatte a tempo debito, della tristezza per le cose fatte e fatte malamente, frettolosamente; quelle cose, intendo, delle quali senti il bisogno quando non le hai più a portata di mano, o, meglio, quando qualcuno te le porta via come facendo irruzione dentro casa tua e trovandoti inerme sulla tazza del water. Alla mia veneranda età sento l’istintivo bisogno (e parrebbe strano se sapeste da quanto, ormai, non ne percepivo di istinti così vividi) di tirare le somme di ciò che è stata la mia vita, di ciò che ho fatto e combinato (cioè ben poco) il tutto relazionato assai criticamente a ciò che gli altri, i maledetti ‘altri’ sono riusciti a fare e combinare nelle loro di vite.
Ho amato perdutamente una donna; ho voluto perdutamente bene ad un amico; e mi sono ritrovato ‘castrato’ delle mie iperuraniche speranze dall’azione ... (continua)

Luca M. 25/07/2015 - 09:55
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Il tramonto

La mia è una riflessione tanto semplice quanto inconcludente. Ma non ‘semplice’ in virtù di una mia presunta ‘semplicità’ di carattere, e non ‘inconcludente’ perché necessiti, in un certo qual modo, di concedermi la libertà della possibilità.
Semplice e inconcludente perché, forse, contenente più realismo e oggettività di quanto sia mai stato capace di concedere al mio ‘pensare’ la libertà e la possibilità.
La settimana che i coniugi H. erano venuti a trascorrere a casa nostra, dall’altra parte del ‘loro’ mondo bagnato da altri mari, sorvolato da altri cieli e caratterizzato da tante altre sfaccettature utili a descriversi solo se si mira a spicciola retorica…era passata nella graduale ma ben poco sorprendente presa di coscienza che io non avevo assolutamente nulla a che spartire con loro.
Le occhiate feroci di mia moglie che, nell’atto di servire la colazione in veranda, parevano ammonirmi e assieme supplicarmi, mi erano sembrate esplicative e vagamente intimidatorie nel loro tenta... (continua)

Luca M. 28/07/2015 - 09:55
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L'essenza del genio

Il giorno in cui decise del suo futuro, si accorse pure dei piedi che gli schiacciavano il naso e dei sassi che aveva nello stomaco. Non era niente di speciale; giusto l’essenza del genio. Il suo futuro doveva essere ‘Utopia’.
Quella mattina, così presto, si alzò dal letto pieno di voglie. Si disse che l’Utopia andava creata, e poi toccata e poi vissuta. Finché, certo, qualcuno non l’avrebbe ridimensionata.
Infilò un paio di jeans e una maglia bianca e vecchie scarpe rosse.
Lassù sulla collinetta pareva che qualcuno lo attendesse. Tirava il vento gelido che purifica e che spazza tutto.
Utopia significava scappare. Abbandonare. Far soffrire. Soffrire. Essere umiliato e umiliare. Anche questo significava Utopia.
E i benpensanti sarebbero crepati d’invidia, e gli amori ‘andati’ non avrebbero mai inteso i motivi, ancora cercando le cause di qualcosa.
L’Utopia sarebbe stata privazione, come l’Amore, e sarebbe stata Libertà, come l’Amore.
Dal finestrino del treno scorgeva i paesaggi ... (continua)

Luca M. 16/08/2015 - 00:30
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Virtù...

Non era stato esattamente come se l’era immaginato. L’immaginazione, la fantasia, la voglia di fare e di scappare ancora la corrompevano dal di dentro. Erano sentimenti dolci, erano ambizioni che dovevano a tutti i costi trovare uno sfogo. Sarebbe scoppiata, altrimenti. Lo sapeva benissimo. In certi momenti ancora pensava ai tempi andati. E mentre lo faceva provava a tirare avanti, imperturbabile. C’era sempre una quantità indefinita di speranza in lei. E non capiva se fosse rivolta solamente al futuro oppure se contenesse, magari, un atomo di coscienza del passato.
Certe volte le tremavano le mani, stuzzicava le labbra con l’indice e il pollice della sinistra mentre provava a scrivere qualcosa al computer. Certe volte i pensieri le rovinavano la giornata. Sì, sempre a chiedersi se fosse stata la scelta giusta. Sempre a tentare di trovare il punto d’incontro.
Il punto di non ritorno furono le nuove esperienze. Era paradossale, lo sapeva bene. Era come spazzare via in un solo moment... (continua)

Luca M. 21/08/2015 - 08:07
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